Paul Peachey, il Fatto Quotidiano 20/10/2013, 20 ottobre 2013
GIOIELLI, LUSSO E BUGIE MORTE DI CAROLE MANAGER PER FINTA, ESCORT SUL SERIO
Una donna ricca, ma sola con un lato oscuro nella sua vita – faceva la escort dilettante – è stata raggirata, derubata e assassinata da due delinquenti. È iniziato pochi giorni fa il processo contro gli assassini di Carole Waugh, 49 anni all’epoca della sua morte.
Chi era Carole Waugh? Una donna romantica e persino un po’ infantile che comunque non aveva problemi a offrirsi come escort su un sito per adulti. Era una signora di buona compagnia, ma molto sola e disperatamente alla ricerca di un po’ d’amore. Gli ultimi mesi della sua vita li ha passati incontrando molti uomini conosciuti sul sito Adultwork and Craiglist dove si faceva chiamare Sarah e dove il suo user ID era “Poshtottyfun”. Questo era il suo profilo sul sito: “dilettante appassionata, mi offro per regalarvi emozioni da giovani innamorati e ogni genere di esperienza”. Ha avuto rapporti sessuali con alcuni degli uomini conosciuti sul sito, a volte a pagamento. Ma gli uomini interrogati dalla polizia hanno detto che era più interessata alla compagnia che al sesso.
CAROLE Waugh amava far credere di avere una vita più interessante e glamour di quanto in realtà non fosse. Era solita ingigantire le mansioni ricoperte sul lavoro. In realtà aveva lavorato come contabile in Libia, ma le piaceva troppo la parola “manager”. Era una donna benestante. Possedeva azioni e gioielli e un appartamento di notevole valore. Ai suoi familiari diceva che l’appartamento era la sua pensione. I familiari l’hanno vista per l’ultima volta poco dopo Pasqua quando si recò a Durham per fare visita al fratello e alla madre. Sua madre ha detto di averle parlato al telefono tre giorni prima della morte.
I due uomini alla sbarra si sono conosciuti in prigione e sono degli affascinanti bugiardi. Secondo l’accusa, hanno assassinato Carole Waugh nel suo appartamento dal valore di 600 mila sterline che poi hanno svuotato di tutte le cose di valore che conteneva per finanziare il loro vizio del gioco e del lusso.
Carole è stata pugnalata al collo nella sua stanza da letto nell’aprile dello scorso anno. Dopo la sua morte i suoi conti correnti sono stati svuotati, sul suo appartamento è stato acceso un mutuo e tutti i suoi titoli sono stati venduti. Centinaia di migliaia di sterline sono state spese in scommesse, nell’acquisto di lingotti d’oro, monete d’oro e Krugerrand prima che il suo corpo – a tre mesi e mezzo circa dalla morte – fosse rinvenuto nel bagagliaio di un’auto.
Rakesh Bhayani, 41 anni, sposato con una figlia, e Nicholas Kutner, 48 anni, erano già stati arrestati per un altro reato prima che il cadavere fosse trovato nell’auto. Bhayani, residente a Wembley, e descritto da un conoscente come “un indiano dipendente dal gioco d’azzardo”, ha conosciuto la sua vittima sul sito dove c’era l’annuncio della escort “Poshtottyfun”. Tra i due c’era stata una relazione “intima” e Carole lo considerava un amico tanto da avergli prestato 40.000 sterline e da avergli fatto visita ben quattro volte in prigione. Parlando con gli avvocati di Bhayani, Carole Waugh aveva detto di lui che “era gentile, premuroso e sempre pronto ad aiutare il prossimo”. Ma appena uscito di prigione, Bhayani confidò a un amico che voleva uccidere Carole per rubarle tutto e si accordò con Kutner per realizzare il piano criminale. “Carole lo riteneva un amico, ma Rakesh Bhayani non è il tipo da avere amici”, ha detto il sostituto procuratore Patrick Gibbs in tribunale. “Non so chi le abbia inferto il colpo fatale, ma Bhayani e Kutner sono responsabili in pari misura per l’omicidio e per averle sottratto tutti i suoi averi”.
Il corpo della povera Carole fu infilato in una sacca da viaggio, nascosto nel bagagliaio di un’auto che venne poi spostata in numerosi parcheggi. Sulle prime gli assassini avevano intenzione di liberarsi del cadavere abbandonandolo in un luogo isolato, poi cambiarono idea. Carole Waugh, che aveva lavorato in Libia per un società petrolifera, non aveva una occupazione regolare, ma “disponeva di molto denaro”. Oltre all’appartamento, aveva risparmi in contanti, titoli, gioielli e il reddito che le derivava dal lavoro di escort a tempo perso. I gioielli non sono mai stati ritrovati eccezion fatta per due braccialetti Cartier che portava ancora al polso.
“Erano delinquenti professionisti e giocatori d’azzardo da una vita”, ha detto il sostituto procuratore Gibbs. “Hanno una fedina penale nella quale figurano truffe, rapine e appropriazioni indebite. Si erano conosciuti in prigione ed entrambi avevano un debole per la vita di lusso e per il gioco”.
L’OMICIDIO , secondo l’accusa, fu deciso perché Carole con sempre maggiore insistenza chiedeva a Rakesh Bhayani di restituirle le somme che gli aveva prestato. E non era la sola. C’era almeno un altro creditore che stava mettendo sotto pressione Bhayani. Sembra che Carole avesse minacciato di andare a fare una scenata nella scuola privata frequentata dalla figlia di Bhayani. Ma c’è un altro elemento strano in questa vicenda. Più o meno lo stesso giorno della morte di Carole, Bhayani, fingendosi un cardiochirurgo di nome Ricky Patel, era entrato in una gioielleria sull’altro lato della strada dell’Hotel Claridge e aveva tentato di acquistare un anello e un braccialetto di brillanti pagando con banconote false per oltre 100 mila sterline.
Il commesso si era rifiutato di accettare il pagamento in contanti e Bhayani, uscendo dal liberarsi della sua dipendenza dal gioco. Ma apparentemente anche questa era una menzogna. Aveva solo convinto un amico, presso il quale si trovava, a dire alla moglie che quello era un centro di riabilitazione.
Entrambi si sono dichiarati colpevoli di furto e appropriazione indebita ,ma hanno negato di aver ucciso Carole Waugh. Il processo continua.
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© The Independent
Traduzione di Carlo Antonio Biscotto