R. I., il Messaggero 20/10/2013, 20 ottobre 2013
ANZIANI, SONO RICCHI E LAVORATORI MA NON SI OCCUPANO PIÙ DEI NIPOTI
L’INDAGINE
ROMA Fanno sempre meno i nonni, ma aiutano economicamente figli e nipoti, lavorano dopo i 55 anni anche perché gli imprenditori li preferiscono ai giovani, si tengono in forma e fanno volontariato: sono anziani come non te li aspetti quelli fotografati dalla ricerca “Gli anziani, una risorsa per il Paese, realizzata dal Censis per l’Anla, l’Associazione seniores d’azienda, e presentata oggi a Bergamo. Se nel 2015 il numero degli over 65 anni coinciderà con quello dei giovani tra i 15 e i 34 anni, ossia circa 12 milioni e mezzo di persone, è anche perché gli anziani dedicano più attenzione alla loro salute. Rispetto al 2002 sono raddoppiati quelli che si tengono in forma camminando o facendo sport (53,9%), che prestano attenzione alla qualità biologica del cibo (31,5%) e alla dieta quotidiana (23,2%). Circa un terzo (30,3%) cerca di fare brevi vacanze durante l’anno e non solo d’estate, il 14,3% è un habitué di palestre e piscine, il 9,7% ama le cure termali, il 4,4% si sottopone abitualmente a cure estetiche. La cura di se non esclude l’attenzione agli altri: nel 2012 il 7% degli over 65 ha svolto un’attività gratuita di volontariato, con un incremento del 24,2% in cinque anni. Un vitalismo che si nota soprattutto in ambito lavorativo: dal 2007 al 2012, mentre il numero degli occupati tra i 15 e o 34 anni è crollato (da 7 milioni 237 mila a 5 milioni 789 mila, quasi 1 milione e mezzo di posti di lavoro persi: -20%), i lavoratori con più di 55 anni sono aumentati da 2 milioni 766 mila a 3 milioni 445 mila (+24,5%). Il 68,8% dei titolari di grandi aziende preferisce gli anziani rispetto ai giovani quando si tratta di competenze gestionali e organizzative, del riconoscimento nei valori aziendali (58,8%), delle competenze specialistiche (51,5%), della capacità di leadership (52,1%). A fronte di tanto attivismo, cala la percentuale di nonni che si occupano direttamente dei nipoti, scesa dal 35,8% del 2007 al 22,5%, mentre aumenta dal 31,9% del 2004 al 47,9% quella di over 60 che contribuiscono economicamente alla vita dei figli. E sono per lo più anziane le famiglie più ricche: se all’inizio degli anni ’90 i nuclei con capofamiglia sotto i 35 anni detenevano il 17,1% della ricchezza totale delle famiglie e le generazioni immediatamente precedenti il 19,6%, negli ultimi vent’anni la loro quota è scesa al 5,2% per le prime e al 16% per le seconde. Nel frattempo è aumentata la quota di ricchezza delle famiglie guidate da un ultrasessantacinquenne, passata dal 19,2% al 32,7%. E di conseguenza è aumentata la quota di 15-34enni single che vivono con i genitori, arrivata al 61%.
R. I.