Deborah Ameri, Il Messaggero 19/10/2013, 19 ottobre 2013
L’AMORE SEGRETO DI DICKENS
LA STORIA
LONDRA
Un amore segreto durato dieci anni. Lui lo scrittore più famoso della sua epoca, sposato e con figli, lei un’oscura attrice di 30 anni più giovane. Potrebbe essere una storia di oggi, invece lo scrittore in questione è Charles Dickens e la storia si snoda in età vittoriana. La racconta il film The invisible woman, diretto dall’inglese Ralph Fiennes, che interpreta anche il ruolo di Dickens. L’amante, la donna invisibile, appunto, è Nelly Ternan e ha il volto di Felicity Jones, mentre Joanna Scanlan è Catherine, la signora Dickens, madre dei suoi dieci figli, tradita e umiliata. Il film è stato presentato al London Film Festival e uscirà in Italia all’inizio del prossimo anno.
Dopo Coriolanus, che lo ha visto per la prima volta alla regia, Fiennes adatta al grande schermo una porzione poco nota della vita dello scrittore ottocentesco, raccontata nel romanzo omonimo di Claire Tomalin, da cui è tratta la sceneggiatura. «Mi ha subito attirato la storia di Nelly. Mi ha commosso questa donna che ha dovuto tenere segreto un amore così grande e condurre una doppia vita per rimanere invisibile», ha spiegato Fiennes al May Fair Hotel di Londra.
IL PERSONAGGIO
Dopo due nomination all’Oscar per Schindler’s List e Il paziente inglese, e dopo i ruoli popolarissimi di Lord Voldemort in Harry Potter e di M nell’ultimo James Bond, Skyfall, l’attore britannico sperava di impegnarsi di più dietro alla macchina da presa che sul set. E invece, anche questa volta, si è lasciato tentare dalla recitazione: «È stata un’imboscata. Io avevo intenzione di fare solo la regia – giura Fiennes, sorridendo - Poi, lavorando alla sceneggiatura con Abi Morgan, passeggiando su e giù per la mia cucina, ho cominciato a immedesimarmi nei vari ruoli, a declamare le battute, e il personaggio di Dickens era troppo attraente per rinunciarci». Perfino la scrittrice Tomalin (che di Dickens è un’esperta), annuisce: «Ho detto a Ralph che lui è nato per interpretare il grande scrittore – racconta – Perché come lui può passare da un umore gioioso e conviviale a un umore nero e petulante».
Fiennes, preso alla sprovvista, nasconde l’imbarazzo ridendo. Ad attirare il regista è stata anche la straordinaria attualità della storia. «Il film parla di una love story, della celebrità e delle restrizioni che la fama può portare alla vita privata – ragiona Fiennes – Oggi Dickens non potrebbe tenere nascosta la sua amante perché c’è una curiosità morbosa nei confronti dei personaggi pubblici, alimentata dalla stampa e dai social network. In epoca vittoriana non era così, gli scandali non piacevano a nessuno e si insabbiavano facilmente. Ma chissà, se Dickens fosse vivo oggi, magari twitterebbe alla sua innamorata».
LA SCOPERTA TARDIVA
E pensare che fino a due anni fa l’attore non aveva letto quasi nulla dell’autore di Grandi Speranze, David Copperfield e Oliver Twist. «Lo ammetto, ero ignorante. Non lo avevo mai nemmeno studiato a scuola – dice Fiennes – È stata una grande scoperta. Per preparare il film ho letto tutti i romanzi e sono rimasto folgorato. Dickens è un genio. I suoi personaggi, le sue storie e la sua Inghilterra sono descritti magistralmente. Ed è molto attuale. I ragazzini che leggono Harry Potter, per esempio, troverebbero Dickens interessante. Mentre per i giovani è piuttosto difficile relazionarsi con la scrittura di William Shakespeare, che invece conosco molto bene, tanto da aver voluto dirigere un film, Coriolanus, tratto da una delle sue tragedie».
Da regista il britannico 50enne ha avuto la fortuna, ammette, di dirigere delle grandi attrici, come Scanlan, Felicity Jones e Kristin Scott Thomas (nel ruolo della madre di Nelly). «Dietro la macchina da presa sono ancora un apprendista ed è stato un onore lavorare con questo cast – ammette – Scott Thomas e Tom Hollander (che fa Wilkie Collins, collega di Dickens) sono degli amici e mi hanno incoraggiato molto. Ma recitare e dirigere allo stesso tempo è davvero difficile. Se mi chiedesse: “lo rifarebbe ancora?” io risponderei assolutamente no. Ma poi è ovvio che lo rifarò perché è una grande soddisfazione. Mi piacerebbe, la prossima volta, essere solo il regista».
Il suo prossimo progetto, invece, è ancora da attore. Sarà il protagonista di The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson (Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore e Fantastic Mr. Fox), una commedia tragica sulle vicende di un impiegato dell’hotel che diventa il pupillo dell’eccentrico concierge Gustave. Nelle sale a marzo del prossimo anno.