Filippo Facci, Libero 19/10/2013, 19 ottobre 2013
ALTRE ESEQUIE
Ogni giorno muore qualcuno - perdonate il tema - e comprendere l’effettiva influenza di certi trapassati sulle nostre vite, forse, permetterebbe di comprendere meglio anche il famoso e citatissimo Paese reale. C’è un peso «ufficiale» delle morti ritenute più notevoli (Erik Priebke, per esempio) ma poi c’è un peso specifico delle morti che intersecano realmente la traiettoria della nostra esistenza, che forse è stata influenzata più dall’attore Giuliano Gemma e dal doppiatore Tonino Accolla (morti di recente anche loro, protagonisti di migliaia di film) emeno da un ex nazista che negli ultimi 70 anni si è limitato a vegetare. Milioni di ragazzini, così pure, potrebbero ritenersi più colpiti dalla recente morte di Hiroshi Yamauchi - fondatore dei videogiochi Nintendo - che non da quella di Margherita Hack. E’ un giochino puerile e macabro, ho capito: ma serve per arrivare a dire che è morto, ieri, Sergio Stanzani, 90 anni, ex partigiano vero, fondatore del Partito Radicale, vicepresidente del gruppo parlamentare della prima Forza Italia, animatore di battaglie che sono diventate anche leggi, orientamenti, cose che influenzano la nostra vita reale assai più delle idiozie di mille politici che siamo costretti ad amplificare ogni giorno. Di Stanzani, sui giornali, non troverete quasi traccia. E ora andrebbe spiegato perché sia stato importante più di tanti altri: ma è finito lo spazio. Forse è tutto qui: nella vita lo spazio non manca, sui giornali sì.