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 2013  ottobre 19 Sabato calendario

IL VASO DI PANDORA NEI RISULTATI DELLA FINANZA STRATEGICA


Nell’annus horribilis per i consumi, a pesare sui conti delle nove grandi sorelle Coop non è il risultato della gestione commerciale (+64 milioni di euro), ma la finanza “strategica” degli investimenti in grandi gruppi quotati, come Mps e Unipol. Le svalutazioni delle partecipazioni (371 milioni) hanno fatto complessivamente chiudere i bilanci consolidati 2012 in perdita (153 milioni), nonostante lo straordinario saldo positivo della gestione finanziaria (221 milioni).
investimenti «strategici»
Per comprendere la destinazione dei 10,4 miliardi di risparmi raccolti dai soci è utile partire dai bilanci consolidati. Un aggregato con un attivo di 22,3 miliardi, dove le attività finanziarie rappresentano l’investimento prevalente e pesano per il 52%, distribuite fra disponibilità liquide (8%, compresi i depositi a tempo), titoli pubblici (15%), altri titoli e strumenti finanziari quotati e non (19%, di cui 7% immobilizzati) e, infine, partecipazioni (10%). Quest’ultime ammontano a 2,2 miliardi e, oltre ai fondi immobiliari, comprendono i cosiddetti investimenti strategici effettuati per complessivi 1,8 miliardi, in Mps (223 milioni, suddivisi fra Unicoop Firenze 129 milioni e Coop Centro Italia 94 milioni), in Banca Carige (72 milioni di Coop Liguria) e in Unipol (1,5 miliardi, investimento presente in ogni Coop). Le partecipazioni assorbono in media il 16% del prestito dei soci, con punte superiori al 20% per Coop Adriatica e Coop Nordest. Sono tre le Coop che hanno chiuso il consolidato 2012 con una perdita significativa. Fatta eccezione per Unicoop Tirreno (-16 milioni), che evidenzia disequilibri persistenti già nella gestione caratteristica commerciale (-28 milioni), Unicoop Firenze e Coop Centro Italia hanno in comune rilevanti svalutazioni delle loro partecipazioni in Mps.
unicoop firenze
Nel bilancio consolidato 2012, chiuso con una perdita di 131 milioni, la Coop ha iscritto una rettifica di valore della partecipazione Mps pari a 198 milioni, portando “prudenzialmente”, dicono gli amministratori, il valore medio dell’azione da 0,76 euro a 0,30 (la quotazione di questi giorni è in area 0,25). Ma non si tratta della prima svalutazione. Già nel 2008 era stata spesata una rettifica di 203 miloni alle azioni e bond convertibili Mps. Nell’ultimo quinquennio le svalutazioni arrivano a 430 milioni e sale la preoccupazione, oltre che per il costo delle ambizioni strategiche e per i risparmi dei soci affidati alla Coop, per la consistenza del patrimonio aziendale che a fine 2012 ammonta sì a 1.419 milioni, ma che comprende una rivalutazione dei fabbricati di 749 milioni effettuata nel 2008, in contemporanea con la prima svalutazione e a crisi immobiliare non ancora conclamata, sulla base del 90% del valore di perizia.
coop centro italia
La Coop Centro Italia chiude il consolidato 2012 con una perdita di 63 milioni innescata da 101 milioni di svalutazioni, di cui 77 su Mps. Ma la peculiarità della cooperativa è di possedere investimenti strategici, oltre che in Mps (94 milioni) e Unipol (31 milioni), anche nella Popolare di Spoleto (4 milioni) in amministrazione straordinaria dal febbraio 2013.
Per quanto riguarda Unipol, tuttavia, non avendo condiviso l’operazione con Fonsai, la cooperativa non ha aderito ai relativi aumenti di capitale deliberati nel 2012 e ha mutato lo status delle azioni da partecipazioni strategiche a titoli del circolante. Nonostante la procedura in corso, invece, la Coop ha raccolto l’invito a partecipare all’operazione promossa dal veicolo societario Clitumnus Srl e da una cordata d’imprenditori e istituzioni, sottoscrivendo un accordo per l’acquisizione del controllo della Popolare di Spoleto. Confermato anche l’investimento in Mps, ma svalutato, a causa della perdita ritenuta durevole, riducendo il valore delle azioni a 0,44 euro, importo maggiore del 50% del valore di 0,30 euro applicato da Unicoop Firenze.
l’ubiquità di unipol
Ognuna delle grandi Coop detiene partecipazioni in Unipol, il conglomerato finanziario del settore assicurativo controllato dalle cooperative aderenti a Legacoop. L’ammontare va dai 356 milioni di Coop Adriatica ai 10 milioni di Unicoop Firenze. Effettuati prevalentemente tramite società partecipate (Finsoe, Lima, Holmo, Spring 2), gli investimenti sono valutati in bilancio al costo, perché inferiore al valore di stima. Il confronto con il “prezzo di mercato”, in ogni caso, evidenzia rilevanti minusvalenze latenti, anche se con ampie fluttuazioni per la volatilità del mercato. A fine 2012, per esempio, Finsoe deteneva 225.307.096 azioni ordinarie Unipol (partecipazione di controllo al 50,75%) al prezzo di carico di 9,954 euro, contro il prezzo medio di dicembre in Borsa di 1,467 euro. Risultato: una minusvalenza latente di 1,9 miliardi che, rapportata alla quota del 12,4% del capitale di Finsoe detenuta da Coop Adriatica, si traduceva, al 31 dicembre, in una minus di 237 milioni che, aggiornata ai prezzi attuali (in area 3,99), si riduce a 166 milioni. Fra le Coop c’è quindi apprensione per le sorti degli investimenti "strategici".