Nicola Imberti, Il Tempo 18/10/2013, 18 ottobre 2013
LAURA BOLDRINI PRESIEDE LA CAMERA SOLO DICIANNOVE GIORNI IN SETTE MESI
Il regolamento della Camera non ammette interpretazioni quando, parlando dei compiti del presidente, parte da quello più ovvio: «presiede l’Assemblea». Certo ci sono i quattro vicepresidenti, ma uno stipendio netto di quasi 13mila euro al mese genera nel cittadino comune l’attesa che anche il numero uno di Montecitorio svolga con una certa regolarità le proprie mansioni. Anche perché, a differenza dei suoi «sottoposti» che rimanendo a tutti gli effetti deputati partecipano pure ai lavori delle commissioni, lei ne è esente.
Ieri, ad esempio, la seduta è cominciata alle 9.30 e si è conclusa quattro ore dopo. Ma i deputati non hanno avuto l’onore di essere guidati nei lavori da Laura Boldrini. Il motivo sono una serie di impegni in agenda: un convegno alle 10.30 e l’incontro con il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen alle 12.30. Entrambi gli appuntamenti si sono svolti alla Camera ma è decisamente troppo pretendere che in un’unica mattinata ci si riesca a dividere tra l’Aula e i compiti di rappresentanza istituzionale.
Stavolta quindi l’assenza è giustificata. Ma è il caso di ripeterlo: stavolta. Perché quella sulla presenza in Aula di Boldrini è polemica antica. Al punto che nella parte del sito dedicata alla sua presentazione c’è un’apposita sezione dal titolo «Sedute presiedute in Assemblea». Ecco il dettaglio: 5 a marzo, 4 a aprile, 8 a maggio, 9 a giugno, 12 a luglio, 5 ad agosto, 10 a settembre e 8, finora, ad ottobre. Totale ben 61 sedute.
Se si pensa che in totale le sedute sono state 99 il commento non può che essere positivo. Laura è proprio una gran lavoratrice. C’è però un piccolo problema, perché in diverse delle occasioni indicate nell’elenco la presidente della Camera è rimasta in Aula giusto il tempo di farsi vedere. Una comparsata e via.
Approfondendo la questione si scopre così che da marzo ad oggi Boldrini ha presieduto l’Assemblea per un totale di 137 ore che, equiparate alla giornata lavorativa tipo (7 ore), fanno all’incirca 19 giorni. Tradotto per chi si fosse perso nei calcoli: Laura ha lavorato meno di un mese. Eppure non risulta che non le abbiano pagato lo stipendio. Anzi, sempre per restare in campo matematico, in questo stesso periodo dovrebbe avere incassato intorno ai 60mila euro (per correttezza abbiamo tolto dal computo il mese di marzo, visto che è stata eletta il 15, e il mese di agosto con i suoi 23 giorni di ferie). Quindi Boldrini è costata ai contribuenti 3.157 euro al giorno.
A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che, quasi mai, la Camera lavora 7 ore consecutive. Ma, proprio per questo, è bene fare qualche esempio. A partire proprio dal 15 marzo giorno dell’elezione del presidente della Camera. La seduta ha inizio la mattina, alle ore 10.35, è sospesa alle 10.50 e riprende alle 11.35. Poi è nuovamente sospesa alle 14 per ricominciare alle 14.50. Quindi alle 16.55 con ripresa alle 17.35 e, infine, alle 19.40.
Si torna in Aula il sabato alle 11.10 per l’ultima e decisiva votazione. Boldrini viene eletta e, alle 13.25 sale sullo scranno più alto di Montecitorio per pronunciare il suo discorso di insediamento. Che si conclude alle 13.45. A conti fatti, pur presente in Aula per votare, ha presieduto 20 minuti. E non è certo la sua «migliore» performance.
6 maggio. La seduta durerà complessivamente 4 ore e 50 minuti. Laura sarà presente per 8 minuti: alle 15.25 alle 15.34. Motivo? La commemorazione di Giulio Andreotti.
E ancora, 11 giugno, 8 minuti su 10 ore e 38 di seduta. Stavolta il presidente si presenta in Aula per commemorare il capitano Giuseppe La Rosa morto in un attentato in Afghanistan l’8 giugno. Annuncia che il governo riferirà in Aula l’indomani alle 9 e, già che c’è, si intrattiene per ascoltare il deputato Andrea De Maria che ricorda a tutti che, l’11 giugno del 1984 moriva Enrico Berlinguer. Poi lascia la presidenza al suo vice Roberto Giachetti.
Avanti. 5 settembre, lo score segna 5 minuti. Dalle 14.05 alle 14.10. Giusto il tempo di annunciare che il governo ha trasmesso il ddl di conversione del decreto sull’Imu e che questo è stato assegnato «in sede referente, alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze)». La seduta riprenderà per altri 10 minuti tra le 18.05 e le 18.15, ma toccherà ancora a Giachetti leggere il calendario dei lavori dell’Assemblea per settembre e ottobre.
Insomma è facile scrivere che sono 61 le sedute presiedute, ma forse sarebbe meglio fornire anche qualche informazione in più. Come quella, ad esempio, che quando ci sono occasioni ufficiali ed è prevista la diretta televisiva, Laura non manca praticamente mai.
Perché gli italiani, si sa, guardano spesso la tv. E vederla seduta lì, al proprio posto, basta per far nascere una certezza: questa Boldrini lavora veramente tanto.