Matteo Alviti, la Stampa 18/10/2013, 18 ottobre 2013
GERMANIA, C’È L’INTESA FRA LA MERKEL E L’SPD
SARÀ GRANDE COALIZIONE –
Anche la Germania avrà le sue larghe intese. Con la terza edizione nella storia repubblicana della grande coalizione all’orizzonte, l’Unione di Cdu e Csu e i socialdemocratici della Spd proveranno nelle prossime settimane a dare un governo stabile alla prima economia europea. Ieri i due principali partiti popolari tedeschi hanno trovato un’intesa per aprire dal prossimo mercoledì le trattative sui contenuti di un governo condiviso.
Le premesse sono ottime, a sentire i protagonisti. Per la cancelliera Angela Merkel, riconfermata dallo straripante successo dello scorso 22 settembre alla guida del Paese, i colloqui con il partito gemello bavarese, la Csu, e la Spd sono stati «corretti e intensi». «Sono sicuro che siamo sulla buona strada», ha spiegato dopo l’incontro il leader della Csu Horst Seehofer. «Pensiamo di poter trovare insieme una base comune», ha commentato il presidente Spd Sigmar Gabriel.
Tutti sembrano d’accordo anche sul tema centrale di cui dovrà interessarsi il prossimo governo: l’occupazione, già a livelli record, anche grazie a nuove forme di lavoro interinale e part-time. I protagonisti della rinnovata grande coalizione, la seconda a guida Merkel, dovranno però trovare una convergenze tra ricette piuttosto diverse. Introdurre un salario minimo e aumentare le tasse per i più ricchi, come vuole la Spd, o proseguire sulla strada già percorsa dal governo della cancelliera negli ultimi quattro anni insieme ai liberali? Il compromesso sui temi principali, in realtà, sembra dietro l’angolo. La recente apertura del leader della Csu al salario minimo garantito per tutti i lavoratori e le aperture socialdemocratiche a ripensare (rinunciare) all’aumento delle tasse per i più ricchi fanno intravedere trattative non troppo lunghe.
Ma alla fine sarà la base della Spd (voteranno gli iscritti) a decidere sul programma concordato.
Anche la Germania avrà le sue larghe intese. Con la terza edizione nella storia repubblicana della grande coalizione all’orizzonte, l’Unione di Cdu e Csu e i socialdemocratici della Spd proveranno nelle prossime settimane a dare un governo stabile alla prima economia europea. Ieri i due principali partiti popolari tedeschi hanno trovato un’intesa per aprire dal prossimo mercoledì le trattative sui contenuti di un governo condiviso.
Le premesse sono ottime, a sentire i protagonisti. Per la cancelliera Angela Merkel, riconfermata dallo straripante successo dello scorso 22 settembre alla guida del Paese, i colloqui con il partito gemello bavarese, la Csu, e la Spd sono stati «corretti e intensi». «Sono sicuro che siamo sulla buona strada», ha spiegato dopo l’incontro il leader della Csu Horst Seehofer. «Pensiamo di poter trovare insieme una base comune», ha commentato il presidente Spd Sigmar Gabriel.
Tutti sembrano d’accordo anche sul tema centrale di cui dovrà interessarsi il prossimo governo: l’occupazione, già a livelli record, anche grazie a nuove forme di lavoro interinale e part-time. I protagonisti della rinnovata grande coalizione, la seconda a guida Merkel, dovranno però trovare una convergenze tra ricette piuttosto diverse. Introdurre un salario minimo e aumentare le tasse per i più ricchi, come vuole la Spd, o proseguire sulla strada già percorsa dal governo della cancelliera negli ultimi quattro anni insieme ai liberali? Il compromesso sui temi principali, in realtà, sembra dietro l’angolo. La recente apertura del leader della Csu al salario minimo garantito per tutti i lavoratori e le aperture socialdemocratiche a ripensare (rinunciare) all’aumento delle tasse per i più ricchi fanno intravedere trattative non troppo lunghe.
Ma alla fine sarà la base della Spd (voteranno gli iscritti) a decidere sul programma concordato.
Anche la Germania avrà le sue larghe intese. Con la terza edizione nella storia repubblicana della grande coalizione all’orizzonte, l’Unione di Cdu e Csu e i socialdemocratici della Spd proveranno nelle prossime settimane a dare un governo stabile alla prima economia europea. Ieri i due principali partiti popolari tedeschi hanno trovato un’intesa per aprire dal prossimo mercoledì le trattative sui contenuti di un governo condiviso.
Le premesse sono ottime, a sentire i protagonisti. Per la cancelliera Angela Merkel, riconfermata dallo straripante successo dello scorso 22 settembre alla guida del Paese, i colloqui con il partito gemello bavarese, la Csu, e la Spd sono stati «corretti e intensi». «Sono sicuro che siamo sulla buona strada», ha spiegato dopo l’incontro il leader della Csu Horst Seehofer. «Pensiamo di poter trovare insieme una base comune», ha commentato il presidente Spd Sigmar Gabriel.
Tutti sembrano d’accordo anche sul tema centrale di cui dovrà interessarsi il prossimo governo: l’occupazione, già a livelli record, anche grazie a nuove forme di lavoro interinale e part-time. I protagonisti della rinnovata grande coalizione, la seconda a guida Merkel, dovranno però trovare una convergenze tra ricette piuttosto diverse. Introdurre un salario minimo e aumentare le tasse per i più ricchi, come vuole la Spd, o proseguire sulla strada già percorsa dal governo della cancelliera negli ultimi quattro anni insieme ai liberali? Il compromesso sui temi principali, in realtà, sembra dietro l’angolo. La recente apertura del leader della Csu al salario minimo garantito per tutti i lavoratori e le aperture socialdemocratiche a ripensare (rinunciare) all’aumento delle tasse per i più ricchi fanno intravedere trattative non troppo lunghe.
Ma alla fine sarà la base della Spd (voteranno gli iscritti) a decidere sul programma concordato.