Massimo Sideri, Corriere della Sera 18/10/2013, 18 ottobre 2013
ANDREA E IL SUO SUCCESSO (IN GIAPPONE...)
Contravvenendo a una mia stessa regola ferrea, per una volta scriverò di una persona già comparsa in questa rubrica. Di Andrea Santini, nato nel ‘ 78 a Vicenza, avevo già parlato nel 2008. Un’epoca fa. Allora era già esplosivo con mille studi, interessi e progetti. E ci raccontava che la sua strategia era mettere insieme mille lavori precari purché servissero a finanziare i suoi progetti. Riprendo dalla rubrica di allora: «Ho fatto dal centralinista a Londra, allo specialista di suoni per le multinazionali». Ma sempre con una regola aurea: anche il precariato deve essere coerente». Nel frattempo Andrea ha completato il PhD triennale alla Queen’s University che ha aggiunto alla laurea, al master alla Middlesex University e agli studi presso la fondazione Luigi Nono a Venezia. Da poche settimane si è ritrasferito a Londra dove ha una cattedra. Ma non è di questo che vi vorrei parlare: Andrea ha anche progettato e realizzato Oscilla che lui stesso, su Facebook, descrive come «una sorta di strumento musicale che il visitatore suona muovendo se stesso o una serie di oggetti all’interno di una zona interattiva. Una serie di elementi videoproiettati definiscono lo spazio e l’interazione con l’interfaccia musicale. Una seconda proiezione infine visualizza il rapporto armonico tra i suoni generati, rendendo possibile l’esplorazione del rapporto tra il contesto uditivo e quello visivo». Tradotto: un progetto altamente tecnologico per il quale è stato invitato al Tokyo Experimental Festival.
Allora la domanda è questa: perché ci dobbiamo sempre fare dire dagli altri che siamo bravi?
Intanto: grazie Andrea.