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 2013  ottobre 18 Venerdì calendario

TELECOM, SÌ DEL SENATO ALLA DOPPIA SOGLIA OPA PIÙ POTERI ALLA CONSOB


ROMA — La riforma della legge sull’Offerta pubblica di acquisto (Opa) prosegue a passi da gigante. Il Senato ieri quasi all’unanimità ha approvato la cosiddetta mozione Mucchetti che impegna il governo a modificare le regole sull’Opa obbligatoria adottando, oltre la soglia del 30%, anche il controllo di fatto, a rafforzare i poteri della Consob e a varare al più presto la nuova golden power. Il governo ha ribadito, per bocca dell’onorevole Sabrina De Camillis (Pdl) sottosegretario alla presidenza del Consiglio, alcune controindicazioni e si è rimesso all’Aula.
L’idea di rimescolare le carte nel mondo del controllo societario, troppo spesso condizionato da scatole cinesi a cascata, è venuta al senatore Massimo Mucchetti (Pd) all’indomani dell’accordo tra i soci Telco che avrebbero consegnato agli spagnoli di Telefonica il controllo di Telecom per circa 800 milioni di euro escludendo i piccoli azionisti. Se la mozione approvata ieri al Senato dovesse diventare operativa gli spagnoli di Telefonica, ammesso che procedano nell’acquisto di azioni Telco, dal primo gennaio dovranno lanciare un’Opa obbligatoria su Telecom allo stesso prezzo offerto ai soci italiani con un esborso di oltre 10 miliardi di euro. Il governo e il ministero del Tesoro (il sottosegretario Alberto Giorgetti) hanno già sollevato obiezioni. La prima riguarda la credibilità italiana sui mercati visto che si cambiano le regole quando gli spagnoli hanno già firmato un accordo di acquisto con Intesa, Generali e Mediobanca. La seconda è più pratica: il controllo di fatto è difficile da dimostrare, il rischio è il ricorso alla magistratura. La proposta suggerita era di lasciare agli statuti delle singole aziende la facoltà di fissare una soglia inferiore all’attuale 30% per far scattare l’obbligo di offerta. Per Mucchetti si tratta di obiezioni tutte superabili «che non tengono» e invita il governo a procedere: «L’esecutivo ha preso un impegno ed è composto di uomini d’onore che danno corso agli impegni presi davanti al Parlamento». Mucchetti smonta anche la tesi di una riforma ad hoc per fermare Telefonica spiegando che si tratta dell’occasione per rivedere una legge che ha 15 anni e non ha mai funzionato bene. Per Telefonica non sarà facile contestare lo schema di questa riforma, visto che copia sostanzialmente quello spagnolo che anni fa costrinse l’Enel a fare un’Opa totalitaria e a sborsare una montagna di miliardi di euro per rilevare il controllo di Endesa. Anche Linda Lanzillotta, senatrice, ex ministro e montiana di Scelta civica, condivide la proposta. «La doppia soglia per lanciare una Opa punta a tutelare i risparmiatori — sostiene —, a scoraggiare l’utilizzo delle scatole cinesi per realizzare con quote minoritarie il controllo di società quotate, a rendere più trasparente il funzionamento del mercato, non ha finalità protezionistiche e non vuole rendere meno contendibili le aziende, ma fare in modo che le acquisizioni si facciano con capitali veri».