Pierre Briançon, La Stampa 17/10/2013, 17 ottobre 2013
IL BUSINESS DI LVMH MOSTRA DI ESSERE PIÙ OSTICO DEL PREVISTO
Lvmh, che si definisce il maggiore gruppo di “moda e articoli di lusso” al mondo, sta iniziando a scoprire che il lusso non si vende tanto facilmente e che la moda non è un motore di crescita poi così efficiente. Nel terzo trimestre ci si aspettava che le entrate del conglomerato francese riflettessero gli sforzi di uno dei suoi marchi di punta, Louis Vuitton, per ascendere la gradinata del lusso. Ma la sfida si sta dimostrando persino più ardua del previsto. I profitti della divisione moda e accessori in pelle di Lvmh, che conta per il 34% delle vendite complessive del conglomerato, nei primi nove mesi dell’anno hanno già perso un punto percentuale. E la mattina di mercoledì, gli investitori, senza che per questo li si possa biasimare, hanno sottratto quasi 5 miliardi di euro dalla capitalizzazione di mercato dell’azienda.
Insomma, i piani alti del mondo del lusso si stanno dimostrando affollati quanto il famoso negozio Lvmh degli Champs-Elysées il sabato pomeriggio. Ma è proprio questo il problema quando si cerca di conquistare il mercato delle borse da 5.000 dollari al pezzo. Altri hanno tratto vantaggio dagli elevati margini offerti in passato dal settore. Tuttavia, Vuitton è un marchio relativamente nuovo sul mercato.
Il gruppo ha già avvertito che la nuova strategia potrebbe richiedere di tirare la cinghia per i prossimi 18 mesi. Ma, quantomeno, all’interno dell’azienda qualcuno si è accorto della necessità di un cambio di rotta. Ora la maison è alla ricerca di un buon rimpiazzo per il direttore creativo Marc Jacobs, licenziatosi qualche settimana fa.
Si vocifera che Lvmh stia considerando la possibilità di rinunciare alla sua M e alla sua H – ossia alla divisione vini e alcolici comprendente i marchi Moet e Hennessy. Una simile prospettiva attrarrebbe sicuramente un gran numero di acquirenti, compresi Diageo o Pernod Ricard, sempre ovviamente che questi non si lascino spaventare dal prezzo. In ogni caso, l’operazione dovrà attendere che la transizione di Louis Vuitton sia completa.
[PIERRE BRIANÇON]