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 2013  ottobre 17 Giovedì calendario

ODIFREDDI SCATENA LA RIVOLTA “CAMERE A GAS? LE CONOSCIAMO SOLO DALLA PROPAGANDA ALLEATA”


L’equazione stavolta non torna. E il matematico Piergiorgio Odifreddi, di nuovo, s’infila dentro una polemica che sembra incredibile, ma è sciaguratamente vera.
Succede tutto sul suo blog, pubblicato sul sito di Repubblica. Partendo da un post del matematico su Priebke e i preti lefebvriani, si accende una discussione con interventi vari (e spesso variopinti), fino a che Odifreddi non risponde a un paio di lettori, uno in particolare. Davvero, lo sventurato rispose. Norimberga? «Su Norimberga confesso di essere molto vicino alle sue posizioni. Il processo è stato un’opera di propaganda. I processati hanno dichiarato, con lapalissiana evidenza, che se la guerra fosse andata diversamente, a essere processati per crimini di guerra sarebbero stati gli alleati». E dopo, la frase che più fa indignare: «Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. E non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti».
Già l’anno scorso Odifreddi incappò in una polemica in cui, sempre per un testo scritto sul sito di Repubblica, e poi rimosso, decise di rinunciare spontaneamente a quel suo spazio. Nell’articolo si faceva una contabilità dei morti delle Fosse ardeatine paragonata con quelli causati dai raid israeliani nei territori palestinesi («dieci volte superiori»). Odifreddi concludeva chiedendo: «A quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?». Non è bastato.
Che gli è scattato, adesso? «Io faccio un discorso generale, di metodo; la maggior parte delle persone si forma un’idea, anche sulle camere a gas, su romanzi e film hollywoodiani, ma così nascono dei miti». Le camere a gas però non sono un mito, basterebbe leggere narrativa (Primo Levi), libri di testimonianze (per esempio Amery, o Shlomo Venezia), libri di storia (per dire, Pressac), o chiedersi che fine abbiano fatto tutti quelli che non sono tornati da Auschwitz, no? «Certo, questo però lo sa lei. La gente invece si forma opinioni, senza documenti, senza libri di storia. E poi: Hitler nel Mein Kampf dice che per gli ebrei ci vuole la soluzione che gli americani hanno usato nell’olocausto degli indiani d’America; diciotto milioni di morti che nessuno ricorda mai. La legge contro il negazionismo si cura anche di loro o si occupa di un solo Olocausto?».
Argomenti che però faranno infuriare ancora di più. Ieri in tantissimi hanno protestato. Su twitter Gianni Riotta gli scrive: «Odifreddi sbaglia a scrivere di camere a gas naziste “propaganda alleata”, fa confusione in un difficile momento». E cita altri libri (Jan Karski, La mia testimonianza davanti al mondo). Altri, come Gianni Vernetti, lamentano «la folle dichiarazione antisemita e negazionista». L’epiteto «negazionista» arriva da tantissimi. E c’è chi domanda «questo commento è o non è reato per la legge contro il negazionismo?». Una risposta che credevamo bastasse il buon senso a dare.