Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 17/10/2013, 17 ottobre 2013
STRATEGIE E ACCUSE, IL MATTINALE DI BRUNETTA
Sotto il cielo di tempesta del Pdl, a truppe parlamentari che marciano in ordine sparso e senza comando preciso, puntuale, ogni giorno, viene recapitato via email un Mattinale, molto di più d’un semplice notiziario politico, una specie di manuale con dentro istruzioni strategiche e consigli teorici, astuzie da talk show e slogan da comizio, che davvero potrebbero aiutare a tenere unita la linea del partito, non fosse che il partito è messo come sappiamo e l’autore del breviario è — secondo la definizione incerta di numerosi osservatori — un falco, o ex falco, berlusconiano: Renato Brunetta, capogruppo alla Camera.
Brunetta ha ritmi biologici pazzeschi, alle 7 del mattino è già in piedi, operativo, ha già letto tutti i giornali e così convoca i suoi collaboratori alle 8,15, in punto: mettere a fuoco gli argomenti del giorno e trovare spunti, approfondimenti, scatenare - se possibile — polemiche.
Ieri, per dire.
Sezione «parole chiave».
«Zanda Loy — Era il nome del capo della polizia italiana, padre di Luigi, quest’ultimo attuale capo della polizia sovietica del Partito democratico al Senato...». «Miti infranti — Crozza fa satira in tivù a favore del suo potente introito e contro chi sospetta glielo voglia limare» (cioè Brunetta medesimo, imitato a Ballarò ). Poi una serie di slogan un po’ misteriosi. «Retroattività — Retroattività non si fa». «Pacificazione — È il contrario di decadenza». «Stabilità — È il contrario di decadenza».
Segue editoriale (si suppone scritto da Brunetta). Quindi otto pagine dedicate alla legge di Stabilità, un durissimo attacco alla trasmissione di Rai 3 «Chi l’ha visto?», una sintesi del processo Mediaset (titolo— «Perché Berlusconi è innocente»), Renzi passato al tritatutto sull’amnistia, e ancora — a pagina 37 — il succo di ciò che Brunetta pensa di Fazio e Crozza (non bene, ovviamente).
Sulla prima pagina del Mattinale c’è scritto: 16 ottobre, chiuso alle ore 13.
Due ore dopo .
«Matticché?».
Mattinale, onorevole Bianconi.
«Ah! E allora?».
Lo legge? Cosa ne pensa? (a volte, Maurizio Bianconi, toscano di rito «lealista», riesce ad essere straordinariamente sorprendente)
«Boh, no, niente, non ne penso niente. Non lo leggo».
Mai letto?
«Mai. Chi lo fa? Mi sa che lo fa Brunetta, vero?...».
Nel Pdl, obiettivamente, non è forse la stagione giusta per sperare di vederli tutti con lo stesso breviario. Gli equilibri sono incerti, le fazioni non definite, chi stava di qua oggi va di là, e domani magari torna. Però c’è chi lo legge, questo Mattinale, certo che c’è.
«Pensi che coincidenza... stavo aprendo l’Ipad proprio per dargli uno sguardo...» (la deputata Dorina Bianchi, vicina alle posizioni moderate di Quagliariello e Cicchitto, con il consueto garbo, la voce sottile).
Impressioni?
«In alcuni momenti può essere utile».
Continui.
«Continuo, scusi, per dire cosa?... Io leggo i punti che mi interessano... poi, tac! chiudo».
Va bene: e poi?
«E poi... beh, se vuol sapere... sì, mi sembra che Alfano, con i suoi interventi, sì, c’è quasi sempre. Non dico che sto lì a controllare, questo no...».
Però...
«Però ci sto attenta, è chiaro».
Loro vigilano su chi c’è e chi non c’è, il dibattito interno al partito — come impone la politica — è anche conquista di spazi, di territorio. L’intento di Brunetta però sarebbe pure quello di fornire ai suoi deputati una sorta di cultura da passeggio, buona per un’intervista volante in Transatlantico o per un intervento a TgCom24, necessaria per non dire troppe stupidaggini, essenziale per non finire a fare la figura del bifolco quando ti incontrano quelli delle «Iene», fuori, sul piazzale di Montecitorio, e tu non sai cosa vuol dire Spending review, Service tax, Cuneo fiscale e tutta quella roba lì .
Comunque leggersi 46 pagine di Mattinale (da tre giorni online e accessibile a tutti) più qualche decina di schede, più l’invito a farsi un giretto sul sito www.gruppopdl-berlusconipresidente.it, no,non è uno scherzo.
Lei, ministro Nunzia De Girolamo, come fa?
«Qualche difficoltà, effettivamente, ce l’ho a leggere questo Mattinale...».
Può essere più precisa?
«Beh: io prima mi devo leggere tutti i quotidiani, poi tutte le riviste agricole...».
No, aspetti: lei preferisce le riviste agricole al Mattinale di Brunetta?
«Devo preferirle. Sono ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. È un mio dovere dare la precedenza alle riviste agricole».
Brunetta si offenderà.
«Ma no... E perché?».
Fabrizio Roncone