Alessia Pirolo, Milano Finanze 17/10/2013, 17 ottobre 2013
EPPURE ORA IL MATTONE ITALIANO FA GOLA AGLI STRANIERI
Gli investitori esteri sono molto interessati al mercato italiano degli immobili commerciali. Da gennaio fino all’inizio di ottobre, il volume delle transazioni italiane transnazionali ha totalizzato 2,75 miliardi di euro, pari al 79% di tutte le transazioni di immobili commerciali avvenute in Italia, secondo Real Capital Analytics.
Questa cifra rappresenta la maggior quantità di investimenti stranieri nel mercato italiano degli immobili commerciali dal 2007, sebbene sia ancora la metà del volume raggiunto quell’anno, riferisce Joseph Kelly, analista europeo presso Real Capital Analytics. Grazie alla sempre maggiore fiducia globale nell’Eurozona, gli investitori sono sempre più desiderosi di fare acquisti nei Paesi più a rischio, come la Spagna e l’Italia. Coloro che hanno partecipato alle maggiori operazioni commerciali del 2013 sono investitori che non acquistano proprietà in Italia da prima della crisi finanziaria o addirittura non lo hanno mai fatto. All’inizio di ottobre, per esempio, Morgan Stanley, che non comprava proprietà in Italia dal 2007, ha acquisito un pacchetto di maggioranza in 13 centri commerciali e due parchi commerciali italiani per un valore di 635 milioni di euro. Per Allianz Real Estate, l’acquisizione di due immobili adibiti a uffici a Milano e Roma avvenuta lo scorso maggio è il primo investimento in Italia dal 2008. Dopo questa operazione da 90 milioni di euro, la compagnia assicuratrice tedesca sta progettando ulteriori investimenti del valore di circa 500 milioni di euro. Gli investitori dichiarano che in posti sicuri come Londra, Parigi, Germania e Svezia i prezzi sono saliti in alcuni casi ai livelli precedenti alla recessione, rendendo gli investimenti meno attraenti. Gli investitori che acquistano proprietà in quei mercati accettano rendimenti iniziali bassi fino al 5%. Al contrario, nel secondo trimestre del 2013, i rendimenti nei mercati europei più fortemente colpiti come l’Italia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia hanno avuto una media del 7,3% per il settore della vendita al dettaglio e l’8,4% per gli immobili commerciali, secondo Real Capital Analytics. Molti investitori stranieri sono però dissuasi dal sistema politico ed economico italiano, che secondo loro manca di trasparenza e di regole chiare. «È importante che il governo adotti delle leggi per eliminare le norme che penalizzano il mercato immobiliare», sostiene Massimo Caputi, vicepresidente della società di gestione e servizi immobiliari Prelios spa.