Carlo Antini, Il Tempo 17/10/2013, 17 ottobre 2013
«CHE AMAREZZA CANTARE CON ROMINA»
«Con Romina non cantiamo insieme da 19 anni. Che amarezza, non è più la stessa cosa». Alla vigilia del triplo concerto moscovita, Al Bano non usa mezze parole e parla apertamente delle emozioni dell’incontro con la sua ex moglie ed ex compagna di lavoro. Oggi, domani e sabato saranno insieme sul palco del Crocus City Hall per festeggiare i 70 anni del cantante di Cellino San Marco, compiuti a maggio. Sul palco ci saranno anche Morandi, Cutugno, Ricchi e Poveri e Antonella Ruggiero.
Al Bano, mancano poche ore al concerto con Romina. Che effetto le fa tornare a duettare con lei?
È strano tornare sul palco con lei. Pur cantando le stesse canzoni non è più la stessa cosa. Non c’è più la stessa atmosfera che c’era in quel periodo. Sono passati vent’anni e li sento tutti. Siamo diventati due persone diverse.
Cos’è cambiato?
C’è la presa di coscienza che quelli che eravamo non siamo più. Si è distrutto qualcosa di notevole e questo mi fa tanta amarezza. Il destino ha fatto la sua traiettoria e quando arriva con prepotenza non c’è niente da fare. Ti devi piegare a qualcosa che è più grande di te.
Sta dicendo che, dopo tanti anni, non si trova più bene sul palco con Romina?
La verità è che quando cantavamo quelle cose, cantavamo qualcosa che aveva un senso. Un tempo si partecipava emotivamente a quel microcosmo che era la nostra musica. Tra noi c’era un dialogo aperto. Oggi c’è solo professionalità.
Com’è cambiato il vostro rapporto col pubblico?
Un tempo io e Romina cantavamo innanzitutto per noi. E il pubblico assisteva. Adesso cantiamo per il pubblico. Tutto questo mi provoca amarezza perché tra noi c’era un grande tesoro umano e morale. Adesso è un po’ come cantare in mezzo alle rovine di una città. Forse col passare delle ore cambierà, ma la prima sensazione è stata questa».
Quali canzoni canterà con Romina?
In scaletta ci sono «Sharazan», «Felicità», «Libertà» e «Acqua di mare» che è stato il primo successo di Romina. Pensare che lei non la voleva cantare perché diceva che era troppo italiana ma alla fine (fortunatamente) l’ho convinta. All’epoca mio fratello mi chiese di tenere la canzone per me. Ma in amore non stai lì a fare i conti. Io devo a lei e lei deve a me.
Dopo il duetto sul palco, è possibile un ritorno discografico per voi due?
Direi proprio di no. Non ci sono le premesse necessarie.
Sul palco del Crocus City Hall ci saranno anche Morandi, Cutugno, Pupo, Ricchi e Poveri e Riccardo Fogli. A chi ha pensato per primo?
A tutti quanti insieme. Certo Morandi è quello che conosco da più tempo. Lo conosco dal ’67 e poi c’è stata Canzonissima. Avevamo la stessa casa discografica e Gianni è sempre stato un galantuomo. Ce ne fosse gente come lui.
Ancora non si sa se uno dei tre concerti moscoviti verrà trasmesso dalla Rai. Cosa ne pensa?
Penso che sarebbe interessante ma la Rai si sta interessando a tante altre cose.
A cosa si riferisce?
Con le mie figlie parteciperemo a «Mission» e poi condurrò «Find my family», da dicembre il venerdì sera su Raiuno.
Non crede che la Rai possa fare qualcosa di più per il concerto moscovita?
Si sa che noi italiani non valorizziamo le nostre risorse. All’estero c’è più rispetto e riconoscenza per gli artisti. Proprio di recente mi hanno offerto quaranta serate in Francia. Qui da noi è sempre tutto così difficile.
Ha appena compiuto settant’anni. Ce l’ha ancora un sogno nel cassetto?
Di sogni ne ho ancora tanti ma non li dico altrimenti non si avverano.