Francesco Colamartino e Andrea Montanari, Milano Finanza 15/10/2013, 15 ottobre 2013
APRE IL CANTIERE PUBLITALIA-MONDADORI
Rivoluzione nel mondo pubblicitario di Mondadori. L’amministratore delegato della concessionaria del gruppo di Segrate, Angelo Sajeva, in azienda dal 2007 e uno dei manager più esperti del settore in Italia, lascia la carica.
I suoi galloni vengono presi dall’ad del gruppo Ernesto Mauri, ora anche presidente e ad di Mondadori Pubblicità. I poteri operativi passano così a Paolo Salvaderi, dirigente interno alla concessionaria, che diventa il nuovo direttore generale. Questo passaggio anticipa un processo di ripensamento del business da parte del gruppo di Segrate, progetto avviato da qualche anno e che ora partirà ufficialmente. Il cantiere dell’integrazione tra la Mondadori Pubblicità e Publitalia, la concessionaria di Mediaset, il gruppo televisivo «cugino» e sempre controllato dalla Fininvest della famiglia Berlusconi dovrebbe aprirsi formalmente nel 2014.
Il progetto dovrebbe prevedere la nascita di una newco nella quale verranno poi conferite le attività di raccolta pubblicitaria di Publitalia, Digitalia’08, Mediamond (jv già attiva tra Segrate e Cologno Monzese) e appunto Mondadori Pubblicità. Le modalità di integrazione devono essere tutte ancora definite ma, come anticipato da MF-Milano Finanza sabato 12 ottobre, l’obiettivo è quello di arrivare a un’offerta commerciale integrata (tv generalista, tv digitale, editoria, radio e Internet). La decisione di Sajeva di lasciare l’azienda di Segate, «in pieno accordo con l’azionista motivi di carattere personale» è stata presa con «rincrescimento» dal consiglio del gruppo editoriale che ha poi espresso «profonda gratitudine» al manager «per «lo straordinario lavoro svolto dal 2007 a oggi, con una passione e un coinvolgimento fuori dal comune». Per gli analisti di Sanford C.Bernstein, «dal punto di vista strettamente industriale, un’operazione come quella che potrebbe profilarsi in Italia con la fusione delle concessionarie di pubblicità di Mondadori e Mediaset all’estero non ha avuto grossi vantaggi».
Nel frattempo, l’ad di Segrate Mauri sta stringendo i tempi con le Generali sulla revisione del valori della locazione della sede. L’intenzione è quella di rimanere nello storico Palazzo Niemeyer ma di ottenere da Leone di Trieste un forte sconto sul nuovo contratto d’affitto pluriennale.