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 2013  ottobre 16 Mercoledì calendario

SCELTI I LEFEBVRIANI PER NON IMBARAZZARE IL VATICANO


IL RETROSCENA
CITTÀ DEL VATICANO Albano, diocesi guidata dal consigliere del Papa, monsignor Marcello Semeraro, e prima ancora dal cardinale Agostino Vallini, ha accolto sul suo territorio le esequie in forma privata di Eric Priebke anche se a celebrare il rito non sono stati i sacerdoti della diocesi ma quelli appartenenti alla comunità dei lefebvriani. Una soluzione di compromesso, questa, spuntata nelle ultime ore che nei fatti è andata a risolvere un problema non piccolo, dopo che il Vicariato aveva fatto sapere che in nessuna chiesa della Capitale si sarebbe mai fatto un funerale ma solo la benedizione della salma.
Vallini si era anche raccomandato con i parroci romani di attenersi alle indicazioni ricevute. Niente funerali. Disposizioni che ovviamente non valevano per i lefebvriani, considerati fuori dalla Chiesa dal 1988, quando monsignor Marcel Lefebvre ordinò senza permesso del Papa quattro vescovi, facendo scattare automatica la scomunica latae sententiae, tuttora in vigore per vescovi e preti appartenenti a questa realtà ultra-tradizionalista, anticonciliare e su posizioni critiche persino dell’attuale pontefice. La Fraternità San Pio X «ha ricevuto in queste ore la richiesta da parte dei familiari del signor Erich Priebke di poter celebrare le esequie del controverso ex ufficiale tedesco già condannato dalla giustizia italiana per l’atroce eccidio delle Fosse Ardeatine».
«UN CRISTIANO BATTEZZATO»
Ad annunciare la decisione è stato il distretto dei lefebvriani d’Italia con una nota, spiegando che si trattava di «un cristiano che è stato battezzato e che ha ricevuto i sacramenti della confessione e dell’eucaristia, qualunque siano stati le sue colpe ed i suoi peccati, nella misura in cui muore riconciliato con Dio e con la Chiesa ha diritto alla celebrazione della messa e alle esequie». Una questione di pietas. «Ribadiamo il nostro rifiuto di ogni forma di antisemitismo e di odio razziale. La religione cattolica e quella della misericordia e del perdono. Questo funerale si sarebbe dovuto svolgere in forma privata, senza alcuna enfasi o strumentalizzazione mediatica». A proposito delle polemiche scatenatesi ambienti vicini alla comunità San Pio X hanno aggiunto: «per noi si tratta di una celebrazione religiosa normale: rito, benedizione della salma, tutto in forma privata e basta». Non nascondendo stupore per il clamore. Infine una frecciata contro il Vicariato che non ha permesso il funerale pubblico per non dare scandalo ai fedeli, secondo quanto dispone il codice canonico. «Dovrebbero guardarsi loro dal dare scandalo visto che Bagnasco ha dato la comunione a Vladimir Luxuria». Da registrare che il via libera al funerale ha ricevuto il plauso di don Floriano Abrahamowicz, in passato espulso per le posizioni antisemite: il rito «indirettamente significa che ha ottenuto un nulla osta del Vaticano». Intanto il religioso sabato celebrerà una messa in suffragio per Priebke videotrasmessa in streaming. «Ero suo amico, egli era un cristiano e soldato fedele».
Fra.Gia.