Il Sole 24 Ore 16/10/2013, 16 ottobre 2013
DOMANDE
& RISPOSTE–
Perché gli Stati Uniti sono a rischio di default?
Il nodo del default si incrocia con lo shutdown ma è un’altra questione. C’è un tetto stabilito per legge all’indebitamento del Governo federale. Il suo superamento deve essere autorizzato dal Congresso: di solito il permesso è una pura formalità. Non è più così dal 2011 quando i repubblicani, all’opposizione, hanno cominciato a porre condizioni, in particolare sui tagli alle spese. Condizioni non accettate dai democratici al Governo. La questione si è riproposta a maggio: il giorno 19 il tetto di 16.699 miliardi di dollari è stato raggiunto.
Perché la data limite è il 17?
Da maggio il Tesoro ha adottato una serie di misure straordinarie che hanno consentito di raccogliere fondi extra per circa 400 miliardi ed effettuare tutti i pagamenti senza bisogno di emettere nuovo debito che superasse il tetto stabilito per legge. Ma il Tesoro un mese fa ha fatto sapere che queste misure si sarebbero esaurite domani, 17 ottobre.
Il default può arrivare subito?
No. Ma senza un accordo potrebbe essere vicino. Il Tesoro - ha detto il segretario Jack Lew - avrà in cassa soltanto 30 miliardi di dollari per far fronte ai suoi impegni. È il momento in cui il Governo deve fare i conti con entrate e uscite soltanto. Domani sono previsti in arrivo dai contribuenti circa 6,7 miliardi, ma dovranno essere pagate pensioni per 10,9 miliardi. A fine giornata, dunque, il "cuscinetto" sarà già stato eroso a 27,5 miliardi. Il rischio di default diventa sempre più concreto.
Quando il rischio diventa effettivo ?
Secondo molti analisti il giorno del giudizio potrebbe essere quello di Halloween, il 31, o il 1° novembre. A partire dal 18 ottobre infatti la stima del Bipartisan Policy Center è che per ogni dollaro speso ci siano soltanto 75 cent in entrata. I 25 restanti vanno coperti con la liquidità rimasta. Un giorno di sollievo potrebbe essere il 22 quando il Governo incasserà ben 3,5 miliardi in più di quanto spenderà. Guadagno subito annullato dalla grande spesa del 24: 1,8 miliardi di pagamenti ai contractor della difesa, 2,2 miliardi per Medicare (cure agli anziani); 11,1 di pensioni. Le entrate saranno di soli 9,6 miliardi. Il 31 ottobre saranno in scadenza interessi sul debito federale per 6 miliardi. A questo punto pur non potendo emettere nuovo debito, il Tesoro potrebbe tentare un "roll over" di quello in scadenza: gli investitori avrebbero l’opportunità di incassare e reinvestire subito in nuovo debito. Ma se la sfiducia si diffondesse sui mercati - finora non è successo - e i creditori decidessero di non sottoscrivere più, arriverebbe il vero default. La data stimata è il 30 ottobre. Il Tesoro non sarebbe più in grado di effettuare i pagamenti e a fine giornata sarebbe a corto di circa 7 miliardi di dollari. E dovrebbe forse scegliere chi pagare prima nell’ambito dei servizi essenziali: scuole, pensionati o contractor della difesa? Il giorno dopo scadrebbero 6 miliardi di interessi dovuti ai creditori. Mancare un pagamento potrebbe distruggere la fiducia nel colosso mondiale, il Paese "rifugio" per eccellenza. Pagare gli interessi invece significherebbe non dare più soldi alle truppe in giro per il mondo o agli ospedali. Una scelta difficile, quasi impossibile. Per questo l’accordo diventa essenziale.