Giovanna Cavalli, Corriere della Sera 16/10/2013, 16 ottobre 2013
RAI, IL CASO STIPENDI DEI CONDUTTORI E GRILLO SE LA PRENDE CON FAZIO
Prima gli ha dato dello zerbino ad uso Pd. E subito dopo gli ha minacciosamente promesso una visita a domicilio nei giorni del Festival. «Verremo a cantare a Sanremo. Ripeto: verremo a cantare a Sanremo», ha scandito Beppe Grillo su Twitter.
Ed è improbabile che intenda partecipare con un suo brano alla kermesse canora nella città dei fiori, quanto ribadire al conduttore della Rai, già attaccato da Brunetta (ieri il bis contro i guadagni «esorbitanti» di Maurizio Crozza, che la sera lo ha imitato a Ballarò: «Eh, quanto costa Floris? E questo cavo? La sigla, il fisarmonicista, e gli acquerelli?»), che cosa pensa di lui e del suo stipendio milionario.
Come il leader dell’MS5 peraltro ha già fatto ieri, in un lungo e velenosissimo post sul proprio blog (intitolato «Che Fazio fa») in cui lo definisce «lo stuoino del pdmenoelle», corredandolo con un filmato a tema («Una vita da stuoino») e fermo immagine su un Fabio festante e la scritta rossa 5.400.000 euro, l’importo del rinnovato contratto triennale con Viale Mazzini.
Una invettiva a cui il conduttore di Raiuno e Raitre ha risposto ironico con un cinguettio sullo stesso social network , citando lo stile sincopato di Grillo: «Se hai due pezzi belli ti prendiamo! Ripeto: due pezzi!». Riferendosi al regolamento del festival che prevede che ogni big in gara canti due canzoni.
L’affondo di Grillo in realtà prendeva di mira non tanto il Festival quanto Che tempo che fa «prodotto da Endemol che è al 33 per cento di proprietà di Mediaset. La Rai compra il suo programma da Berlusconi invece di produrlo interamente. Non ci vorrebbe molto a farlo da parte dell’emittente pubblica che ha 10.476 dipendenti». E qui, a quanto pare, commette un’inesattezza, visto che la Endemol precisa che «Mediaset non fa più parte del nostro azionariato».
La svista si perde nel torrente di parole grillino. «Ma quando Fazio afferma “io faccio guadagnare la mia azienda” a chi si riferisce? A Endemol?». Subito dopo aver sistemato lui, si passa a fustigare i vertici aziendali: «La Rai è tecnicamente fallita, nel 2012 ha perso 245,7 milioni di euro e le previsioni per il 2013 sono di una perdita superiore a 400 milioni. Gubitosi e la Tarantola dove trovano i soldi da dare a Fazio? Come giustificano un contratto che è un insulto alla condizione del Paese e ai lavoratori della Rai?»
Non pago del battibecco in diretta con Fazio, anche Renato Brunetta insiste sull’argomento. Prima twitta un benvenuto a Grillo, insolito alleato: «Mi fa molto piacere che ci segua e condivida le mie battaglie per la trasparenza in Rai». Quindi il capogruppo del Pdl alla Camera, nonché componente della Commissione di vigilanza, ha presentato un’interrogazione al presidente della stessa, il grillino Roberto Fico, con cui chiede chiarimenti sul presunto contratto d’oro del comico Maurizio Crozza, opzionato dal servizio pubblico fino al 2016. «Si parla di 25 milioni e 517 mila euro, dei quali 5 verrebbero percepiti direttamente da Crozza: una cifra decisamente esorbitante».
Chiede lumi sugli ingaggi al dg Gubitosi (di cui il Codacons vorrebbe le dimissioni) anche Maurizio Gasparri, mentre Luisa Todini, consigliere in quota centrodestra dissente da Brunetta sia su Crozza («Se dovesse costare 25 milioni ma ce ne facesse guadagnare 50, che direste?») che su Fazio: «A me la sua trasmissione non sempre piace, ma ci fa incassare più di quanto spendiamo». Risponde il professore: «Questo ragionamento non sta in piedi, gli altri introiti della trasmissione andrebbero redistribuiti, non si giustificano stipendi da nababbi».
Giovanna Cavalli