Carlo Marroni, Il Sole 24 Ore 15/10/2013, 15 ottobre 2013
ALLA SEGRETERIA DI STATO INIZIA L’ERA PAROLIN
Già da diversi giorni è arrivato alla Domus Sanctae Marthae, dove risiederà ancora per qualche tempo. Forse vi rimarrà in pianta stabile, come ha fatto Papa Francesco del quale diventa da oggi il primo collaboratore. Nella Terza Loggia del Palazzo Apostolico questa mattina si insedia il nuovo Segretario di Stato, l’arcivescovo Pietro Parolin, che prenderà il posto del cardinale Tarcisio Bertone che ha retto la carica per sette anni. Nominato a fine agosto, il cinquantottenne prelato vicentino ha alle spalle una lunga carriera diplomatica ma anche una solida esperienza di prete di base nel suo Veneto. Quella di Parolin è la nomina più importante fatta da Francesco nei primi sette mesi di pontificato, una scelta compiuta in tempi rapidi (Bertone si insediò un anno e mezzo dopo l’elezione di Ratzinger) che ha segnalato come la crisi di governance della Curia - uscita scossa da anni di incidenti, culminati con Vatileaks - fosse uno dei dossier più urgenti. E infatti la commissione cardinalizia che si è rinita a inizo ottobre ha già stilato una bozza di riforma che porterà ad un cambio del ruolo del segretario di Stato, ad oggi una sorta di primo ministro, ma che tornerà ad essere più dedicato alle relazioni internazionali e alla "segreteria del Papa". Si chiude quindi il settennato bertoniano, segnato anche da crisi e dissensi interni, sempre respinti da Benedetto XVI che pur riconoscendo le difficoltà ha sempre confermato la fiducia al porporato che, alla soglia dei 79 anni, rimane sia Camerlengo sia presidente della commissione cardinalizia dello Ior, anche perchè Parolin ancora non ha la porpora, che il Pontefice gli imporrà al primo concistoro.
Ma ieri il Papa ha affrontato anche un altro importante capitolo del suo pontificato: il tema della famiglia, su cui si terrà il prossimo anno, dal 5 al 19 ottobre, un sinodo straordinario (cui seguirà nel 2015 quello ordinario). Per rimarcare l’importanza dell’evento Bergoglio ha nominato relatore generale il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e presidente delle Conferenze espiscopali europee, il cui nome era circolato anche tra i papabili del Conclave. E come segretario speciale dell’appuntamento, che ha per tema Le sfide della famiglia nel contesto della evangelizzazione, il Papa ha nominato monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo di fama internazionale. Un segno di particolare attenzione - è stato rilevante dentro le mura leonine - per la Chiesa italiana. Dopo la nomina Forte ha parlato di attenzione alle nuove famiglie «ovvero quelle divorziate e risposate, le coppie di fatto, sempre più numerose, e che pongono interrogativi cui dobbiamo delle risposte».