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 2013  ottobre 15 Martedì calendario

MARADONA

& FALCAO, INCONTRARSI UNA VOLTA E DIRSI ADDIO –

AMARCORD
ROMA Avete presente Paulo Roberto Falcao e quello che ha rappresentato per la Roma? Bene. Avete presente anche Diego Armando Maradona e quello che ha rappresentato per il Napoli. Bene bis. La curiosità è che il brasiliano e l’argentino in campionato si sono affrontati soltanto una volta. E, ne converrete, l’infinita storia delle sfide tra Roma e Napoli si è persa più di qualcosa. Tutta colpa del destino, visto che Maradona è arrivato in Italia quando Falcao era malconcio e ormai sul punto di andarsene. E così tra questi due fenomeni c’è stato un solo, indimenticabile faccia a faccia.
UNA SFIDA STELLARE
Era un Napoli-Roma, dodicesima di campionato, 16 dicembre 1984. Verona in testa alla classifica, Roma in zona Europa, Napoli molto in basso. Sven Goran Eriksson, coadiuvato da Roberto Clagluna, quella domenica riesce finalmente a mandare in campo la squadra titolare, quella con Falcao, Cerezo e Ancelotti a centrocampo, e con Conti, Pruzzo e Graziani in avanti. Il Divino non sta bene, il suo ginocchio sinistro gli si gonfia un giorno sì e un altro pure ma stringendo i denti va in campo con la sua maglia numero 5. Maradona, ovviamente maglia numero 10, è il capitano di un Napoli alla ricerca di se stesso, e con il tecnico Rino Marchesi contestato dai tifosi.
QUELLA DOMENICA E MAI PIÙ
I due, in mezzo al campo, si incrociano poco, come se si rispettassero a vicenda. Maradona, a dire il vero, trova scarsa collaborazione tecnica, Falcao invece è circondato da grandi campioni. È proprio il brasiliano a portare in vantaggio la Roma, sfruttando un assist di Pruzzo, dopo una ventina di minuti. La Roma alla fine vincerà la partita grazie ad un autogol di Marino, dopo che il Napoli aveva pareggiato con Bertoni. Nella partita di ritorno, 28 aprile 1985, Maradona è in campo e Falcao fuori combattimento. Da tanto, tanto tempo. Esattamente da quella partita di Napoli, che resterà nella storia come la sua ultima in giallorosso. Operazione al ginocchio a New York, cure su cure e, a fine anno, il ritorno in Brasile, al San Paolo, dopo la rescissione del contratto con Dino Viola. Una volta e mai più, contro Dieguito. Che, partito Paulo, dall’anno successivo cominciò ad essere il mattatore del campionato.