Libero 15/10/2013, 15 ottobre 2013
SVOLTA GARRONE: «NON SIAMO PIU’ PETROLIERI
C’è chi è uscito dalla crisi puntando sull’innovazione, chi invece è riuscito a sostituire i segni meno del mercato interno con quelli più dell’export e chi infine ha preferito svoltare a 360 gradi. Cambiando il business principale. Tanto da chiedere di non essere definito più come lo era in passato. È il caso della Erg e quindi della famiglia Garrone. Che in un passaggio storico e dopo aver messo in fila tutti i fattori che hanno consentito all’azienda di superare indenne la crisi del 2008 fa un appello alla comunità finanziaria e non solo: «Da oggi non chiamateci più petrolieri».
Un vero e proprio cambio di rotta che però va spiegato passo per passo.
Primo: «In questi quattro anni abbiamo fatto tantissimo per gestire il cambiamento durante la crisi più profonda del Dopoguerra. Bisogna dare atto al management di avere avuto una grandissima capacità di adattarsi al cambiamento. Sappiamo lavorare bene con gli altri, siamo flessibili». Secondo: «Ci siamo rimboccati le maniche con tante difficoltà dovute anche al sistema italiano, dove è difficile operare, soprattutto per la burocrazia e le lentezze nei processi decisionali. Oggi siamo sani e forti con grandi potenzialità di sviluppo futuro». Terzo: «Siamo cambiati e dopo 70 anni abbiamo chiuso con la raffinazione. Il 2013 rappresenta la fine di un’era come raffinatori». Così il presidente del gruppo Edoardo Garrone ha illustrato il segreto del successo dell’azienda nel corso della presentazione delle strategie a Vienna. Il resto della conferenza è solo una logica conseguenza di quanto detto prima. E così tocca al vice presidente della Erg, Alessandro Garrone, entrare nei dettagli: «Abbiamo cambiato profondamente il nostro business scendendo nell’oil dal 50% al20%mentrenelle rinnovabili siamo saliti dal 20 al 55%. Oggi, Erg è una realtà che ha tre grandi gambe. Il settore Oil, con la jv TotalErg che è stata un’operazione fondamentale, siamo il terzo player italiano. Il settore termoelettrico con una capacità installata di 1.000 Mw con due impianti in Sicilia. L’eolico dove abbiamo fatto passi straordinari. Siamo primi in Italia e decimi in Europa, abbiamo realizzato qualcosa di unico in soli 4 anni. Tra produzione eolica e termoelettrica produciamo elettricità pari al fabbisogno di città come Napoli e Roma. A tutto questo va aggiunto un milione di tonnellate di CO2 evitate nel 2013. Sempre quest’anno abbiamo pagato royalty per 5,5 milioni di euro ai comuni dove siamo presenti con i campi. Insomma siamo un operatore industriale che crea valore e investe nell’ambiente». E a chi gli chiede se è disponibile a intervenire in Banca Carige, risponde: «Non è un tema che ci interessa. Se dobbiamo pensare a un intervento della famiglia sul territorio oggi siamo più concentrati su altre cose, sociali e culturali. Tendiamo a fare investimenti con un ruolo dominante».