Fulmini 17/10/2013, 17 ottobre 2013
SPOGLIATOIO
«Quando lo abbiamo preso, sapevamo che entrando nello spogliatoio e uscendone per poi entrare in campo, in qualche misura avrebbe creato apprensione e timore in avversari e compagni. Volevamo gente abituata a vincere» (il d.s. della Roma Walter Sabatini a proposito di Maicon).
COSI’ «Quando alleno io mi comporto così: se un giocatore sbaglia, lo critico personalmente. A quattr’occhi. Se fa qualcosa che danneggia la squadra, ne discuto nello spogliatoio. Davanti ai suoi compagni. Solo alla fine, se un calciatore continua a non capire, mi lamento pubblicamente» (il tecnico della Sampdoria Delio Rossi).
ESPLORARE «Stare in palestra, sentire l’odore dell’olio canforato, insegnare i trucchi del mestiere ai ragazzi è ancora la cosa che mi piace di più. Ma io voglio esplorare, non riesco a stare con le mani in mano, voglio conoscere e scoprire» (l’ex pugile Patrizio Oliva, che ha appena debuttato come attore nel film Il flauto).
CASO «Ho provato a giocare a calcio, ma ero troppo alto e ingombrante. Amavo il basket, ma nel mio paese si giocava solo a pallavolo ed eccomi qua. Sono pallavolista per caso. Nel calcio girano tanti soldi, forse l’unica cosa che invidio è quella» (Luigi Mastrangelo, attualmente senza squadra e impegnato nel programma televisivo Ballando con le stelle).
TORTA «A me fa piacere che mi riconoscano per strada o al cinema. Però c’è un sacco di gente che ti avvicina perché vuole i tuoi soldi. Ma io ormai è un po’ che sono in giro, qualche esperienza l’ho fatta e capisco al volo chi è buono e chi è cattivo, chi vuole aiutarmi e chi vuole solo un pezzo della mia torta» (Sebastian Vettel).
CITTADINO «Prima di essere una star, sono un cittadino. E come normale cittadino vivo la crisi. Vedo tanti amici perdere il lavoro, mi accorgo di quanto sia dura, ma continuo una vita semplice, non ostento ricchezza. E, in fondo, i nostri successi fanno ancora bene alla gente greca» (Vassilis Spanoulis, stella dell’Olympiacos, campione d’Europa in carica).
COMUNISMO «Nell’attuale sistema del calcio mi pare di intravedere il comunismo reale idealizzato da Marx, coi dipendenti, giocatori e allenatori, che si arricchiscono e i padroni che vanno in povertà» (il presidente del Palermo Maurizio Zamperini).