VARIE 15/10/2013E, 15 ottobre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LA LEGGE DI STABILITA’
"Abbiamo interrotto il Consiglio dei ministri per comunicare l’impianto generale della legge di stabilità, poi lo riprenderemo per mettere a punto i dettagli".Lo ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa a Palazzo Chigi
ROMA - Niente tagli alla sanità nel triennio 2014-2016. E’ saltata la sforbiciata da 2,6 miliardi prevista nelle bozze della legge di stabilità. Una simile sottrazione avrebbe compromesso il funzionamento dei servizi sanitari in almeno 15 Regioni, secondo quanto ricostruito nel consiglio dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
Niente tagli. "Siamo in grado di presentare al Parlamento la legge di stabilità in due tempi, il primo è quello di oggi, il secondo è quello del passaggio parlamentare", ha detto il presidente del consiglio Enrico Letta a Palazzo Chigi, spiegando in conferenza stampa che la legge sarà "senza tasse e senza tagli sul sociale". E ha aggiunto che questo avviene "per la prima volta da anni". "Abbiamo mantenuto impegni con Bruxelles, siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivo". E "Faremo una legge di stabilità in cui i conti quadrano senza aumentare tasse e senza fare tagli al sociale e alla sanità come accadeva negli anni scorsi". Non ci sono tagli nei tre anni coperti dalla legge. "Lo dico - ha sostenuto il premier - per tranquillizzare rispetto alle tante voci allarmistiche che sono state messe in giro in questi giorni. E non aumenta la pressione fiscale su cittadini e imprese, anzi diminuisce".
Il cuneo fiscale e gli incentivi. Arriva, infatti, una "riduzione di tasse per le imprese con una curva crescente nell’arco del triennio". La legge di Stabilità prevede "una significativa riduzione delle tasse anche per le famiglie e i lavoratori". Il taglio del cuneo fiscale sarà di 5 miliardi per i lavoratori e 5,6 miliardi per le imprese nel triennio. Tra gli Interventi per le imprese e i lavoratori, "c’è anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato". "Abbiamo bloccato l’aumento dell’Iva che doveva scattare a gennaio sulle cooperative sociali". "C’è un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, da un miliardo di euro. E’ un segnale importante nella direzione dello sviluppo, è un allentamento per consentire gli investimenti in conto capitale". Il 5 per mille verrà rifinanziato, cosi come l’Ecobonus. E sulla Trise: "Non sarà una nuova Imu".
Coperture. Ma da dove arriveranno le risorse? "Dall’aggressione dei capitali illegalmente esportati", ha aggiunto Letta. La pressione fiscale scenderà nell’arco del triennio dal 44,3% al 43,3%. La manovra vale "circa 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 nel 2015 e 7,5 nel 2016", ha spiegato il premier analizzando le coperture per il 2014: "il reperimento delle risorse, cito i dati del 2014, avviene su quattro grandi voci: 3,5 miliardi di tagli alla spesa (3,5 allo stato e 1 miliardo per le Regioni); 3,2 milioni da dismissioni immobiliari, revisione del trattamento delle perdite di banche e altri intermediari; un miliardo e 900 milioni da interventi fiscali: 500 milioni da limatura delle spese per tasse, e altri interventi che hanno a che vedere con le attività finanziarie, in particolare l’aliquota di bollo". Tra le coperture previste ma non indicate c’è la revisione della contabilizzazione delle quote della Banca d’Italia che daranno risultati tra fine 2013 e inizio dell’anno prossimo: una commissione speciale è al lavoro. Non ci sarà, invece, l’aumento delle tasse sui Bot, ma un incremento del bollo sulla gestione dei titoli. Nella legge di stabilità si prevede anche lo "stop" a quella che è una "anomalia italiana": alle elezioni si voterà in un giorno solo, di domenica, e non in due. Lo ha detto il premier Enrico Letta parlando di un risparmio di 100 milioni.
Deficit al 2,5%. Grazie alle politiche fatte finora e ai conti "tenuti in ordine", l’esecutivo ha a disposizione tre miliardi in più, che sono il "premio" per aver rispettato il 3% e per essere usciti dalla procedura d’infrazione. La legge di Stabilita "consentirà di rispettare gli impegni con l’Europa e di centrare" nel 2014 "l’obiettivo del 2,5% del rapporto deficit/Pil", ha pronosticato Letta. Secondo il governo, il provvedimento porterà l’Italia fuori dalla recessione a un livello di crescita sostenibile, intorno al 2 per cento".
La parola al Parlamento. "Ci aspettiamo un ruolo del Parlamento molto forte, lasciamo al Parlamento e alle parti sociali che in queste settimane avranno modo di discutere, il modo migliore per utilizzare le risorse per il taglio di tasse dei lavoratori: dipenderà da loro come allocare le risorse per il taglio delle tasse ai lavoratori".
Debito e vendita asset. Sul fronte dell’indebitamento dello Stato, arrivato a quota di 2060 miliardi, "comincia un processo di vendita di asset pubblici che mira a ridurre il debito", ha detto il vice premier Angelino Alfano, sempre in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ma non si pensa solo a vendere, perché un capitolo delle Legge è dedicato alla nascita di un soggetto che servirà a rilanciare le politiche industriali in coordinamento con le parti sociali, "una cabina di regia per le politiche industriali".
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«Siamo in grado di presentare al Parlamento la Legge di stabilità in due tempi, il primo è quello di oggi, il secondo è quello del passaggio parlamentare». A dirlo è il presidente del Consiglio Enrico Letta a Palazzo Chigi, spiegando i contenuti della legge di Stabilità appena deliberata dal Consiglio dei ministri, che sarà «senza tasse e senza tagli sul sociale». Scongiurato dunque il rischio di un intervento pesante sugli stanziamenti della sanità nel triennio 2014-2016, stimata nelle bozze del provvedimento che circolava alla vigilia intorno ai 2,6 miliardi di euro.
Coperture, a tagli di spesa e dismissioni la parte del leone
La legge di stabilità prevede nel complesso 14,6 miliardi di euro di sgravi fiscali nel prossimo triennio, di cui 5 miliardi per i lavoratori, 5,6 miliardi per le imprese e un miliardo per le ristrutturazioni edilizie. Il valore complessivo del provvedimento è di circa 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 nel 2016. Analizzando il capitolo coperture, Letta ha precisato che per il 2014 «il reperimento delle risorse avverrà su quattro grandi voci: 3,5 miliardi di tagli alla spesa (3,5 allo Stato e 1 miliardo per le Regioni); 3,2 milioni da dismissioni immobiliari, revisione del trattamento delle perdite di banche e altri intermediari; un miliardo e 900 milioni da interventi fiscali: 500 milioni da limatura delle taxes expenditur, e altri interventi che hanno a che vedere con le attività finanziarie, in particolare l’aliquota di bollo».
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Calo delle tasse «da subito» per famiglie e imprese
Interrompendo il Consiglio dei ministri per spiegare nel corso di una conferenza stampa l’impianto complessivo del provvedimento, il premier ha spiegato di voler innanzituttoo tranquillizzare i cittadini sul fronte della sanità: «non ci sono tagli per i prossimi tre anni e non aumenta la pressione fiscale su cittadini e imprese». Le misure complessive della legge di Stabilità consentiranno di rispettare gli impegni con l’Europa e di centrare l’obiettivo del 2,5% del rapporto deficit/Pil, ha aggiunto Letta, sottolineando come grazie alle politiche fatte finora e ai conti «tenuti in ordine», l’Esecutivo abbia ora a disposizione tre miliardi in più, che sono il «premio» per aver rispettato il 3% e per essere usciti dalla procedura d’infrazione. In prospettiva, grazie alle norme varate oggi, il premier ha dato per certo un calo complessivo delle tasse nel triennio dal 44% «al 43,3%», un calo delle tasse «che per famiglie e imprese comincia subito».
Tra le altre misure, l’allentamento del Patto di Stabilità
Passando poi ad analizzare le misure adottae dal Governo. Tra queste, il premier annuncia l’attuazione di una strategia di «aggressione dei capitali illegalmente esportati, presenteremo la norma in Parlamento e contiamo quindi di avere risorse in piu». Previsto anche «un miliardo di allentamento del patto di stabilità» degli enti locali. «Molti avrebbero sperato che potessimo stampare moneta», e invece, ha ricordato il premier, «noi dobbiamo tenere in ordine i conti». Nella Legge di Stabilità c’è poi «la nascita di un soggetto importante al ministero dello Sviluppo per rilanciare le politiche industriali in coordinamento con le parti sociali. Una specie di cabina di regia sulle politiche industriali».
Rispettati gli impegni, misure importanti per sviluppo e crescita
Piu’ in generale, Letta ha rivendicato tra i meriti del Governo il fatto di aver «mantenuto gli impegni» presi con il Paese: grazie a questo provvedimento, ha spiegato, «possiamo andare nella direzione dello sviluppo e della crescita». «Sono soddisfatto del lavoro fatto - ha aggiunto -, un passo significativo nella giusta direzione della riduzione delle tasse alle famiglie e alle imprese».
Rispettato il termine del 15 ottobre, grazie a Saccomanni e Franco
In un passaggio del suo intervento, Letta ha ringraziato in particolare il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, uno dei registi della legge di Stabilità, e il Ragioniere Capo Daniele Franco. «Abbiamo rispettato il termine del 15 ottobre nonostante le difficoltà evidenti delle tensioni politiche del mese scorso che hanno reso non semplicissimo il nostro lavoro», ha sottolinea Letta, «Abbiamo corso, e siamo contenti di presentare al Parlamento la legge di Stabilità nei tempi previsti».
Alfano: dopo gli antibiotici è il tempo delle vitamine
Dopo Letta, ha preso quindi la parola il vicepremier e ministro dell’Interno,, Angelino Alfano, che ha posto l’accento sulla "terapia" anticrisi perseguitra dal Governo: «Come in casa c’é lo scaffale dei medicinali, oggi si può chiudere la parte destinata agli antibiotici e si può aprire quella destinata alle vitamine, per ripartire, per accompagnare il refolo di ripresa».In merito alla Legge di stabilità, Algfano ha spiegato che «il nostro Paese ha fatto tanti sacrifici, oggi inizia una fase - senza annunci roboanti - con la ricetta che riteniamo la migliore».
CONFSTEAMPA
NIENTE AUMENTO DELL’IVA SULLE IMPRESE SOCIALI
AIUTO AI SOGGETTI CULTURALI DELL’ECCELLENZA ITALIANA
ACCADEMIA DEI LINCEI, ACCADEMIA DELLA CRUSCA
«Abbiamo mantenuto gli impegni con Bruxelles, e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la legge di stabilità non deve cominciare con tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles». Letta illustra la sua manovra e annuncia una riduzione del carico fiscale da 44% al 43,3% Il tutto senza tagli alla sanità nel triennio 2014-2016. È saltata infatti la sforbiciata da 2,6 miliardi prevista nelle bozze della legge di stabilità. Le bozze circolate prevedevano che la sanità contribuisse alla copertura della manovra con 500 milioni nel 2014, 1,04 miliardi nel 2015 e 1,11 miliardi dal 2016. La stretta avrebbe dovuto colpire la spesa farmaceutica, le case di cura e i laboratori convenzionati con il servizio pubblico.
FAMIGLIE - Letta, annunciando una manovra per 11.5 miliardi, ha smentito tutti. La manovra è all’incirca di 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 miliardi nel 2016. E durante la conferenza stampa ha spiegato: «Il debito pubblico sarà in calo nel 2014, 2015 e 2016 e centriamo l’obiettivo del 2,5% di deficit/Pil nel 2014». La legge di stabilità consentirà in tre anni «un taglio delle tasse per imprese e famiglie dal 44,3 al 43,3%». «Negli 11,5 miliardi per il 2014 non ho contato ‘3 miliardi, che sono il primo beneficio per le politiche che questo Governo ha fatto in Ue e che hanno consentito all’Italia di mantenere gli impegni con Bruxelles». ha sottolineato il premier. Circa la metà delle risorse necessarie per il prossimo anno saranno reperite da tagli alla spesa per 3,5 miliardi (2,5 dal bilancio dello Stato e 1 dai trasferimenti alle regioni) e altri 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e altro.
PER LE IMPRESE E LE COOPERATIVE - Poi Letta ha annunciato la riduzione delle tasse per le imprese per 5 miliardi e 600 milioni nel triennio. Poi sarà previsto un miliardo di euro per le ristrutturazioni e per gli ecobonus. E, ancora, tra gli interventi per le imprese e i lavoratori «c’è anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato. La legge di stabilità riduce, nell’arco di tre anni, «di 5 miliardi le tasse sui lavoratori». «Abbiamo mantenuto gli impegni con Bruxelles, e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la legge di stabilità non deve cominciare con tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles», ha spiegato Letta. È stato «bloccato l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali». Nella legge di stabilità c’è il «rifinanziamento del fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza, il 5 per mille».
PATTO STABILITA’ COMUNI - «C’è un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, da un miliardo di euro. È un segnale importante nella direzione dello sviluppo, è un allentamento per consentire gli investimenti in conto capitale», ha spiegato ancora Letta.
VOTO - Altro provvedimento è il voto in un giorno solo, cioè la domenica permettendo così un risparmio di 100 milioni .
IL SOLE 24 ORE
«Siamo in grado di presentare al Parlamento la Legge di stabilità in due tempi, il primo è quello di oggi, il secondo è quello del passaggio parlamentare». A dirlo è il presidente del Consiglio Enrico Letta a Palazzo Chigi, spiegando i contenuti della legge di Stabilità appena deliberata dal Consiglio dei ministri, che sarà «senza tasse e senza tagli sul sociale». Scongiurato dunque il rischio di un intervento pesante sugli stanziamenti della sanità nel triennio 2014-2016, stimata nelle bozze del provvedimento che circolava alla vigilia intorno ai 2,6 miliardi di euro.
Coperture, a tagli di spesa e dismissioni la parte del leone
La legge di stabilità prevede nel complesso 14,6 miliardi di euro di sgravi fiscali nel prossimo triennio, di cui 5 miliardi per i lavoratori, 5,6 miliardi per le imprese e un miliardo per le ristrutturazioni edilizie. Il valore complessivo del provvedimento è di circa 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 miliardi nel 2015 e 7,5 nel 2016. Analizzando il capitolo coperture, Letta ha precisato che per il 2014 «il reperimento delle risorse avverrà su quattro grandi voci: 3,5 miliardi di tagli alla spesa (3,5 allo Stato e 1 miliardo per le Regioni); 3,2 milioni da dismissioni immobiliari, revisione del trattamento delle perdite di banche e altri intermediari; un miliardo e 900 milioni da interventi fiscali: 500 milioni da limatura delle taxes expenditur, e altri interventi che hanno a che vedere con le attività finanziarie, in particolare l’aliquota di bollo».
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Legge di stabilità: detrazioni Irpef, rendite finanziarie e cuneo gli ultimi scogli prima del Cdm
Legge di stabilità, Confindustria: gli interventi che si delineano non bastano
Calo delle tasse «da subito» per famiglie e imprese
Interrompendo il Consiglio dei ministri per spiegare nel corso di una conferenza stampa l’impianto complessivo del provvedimento, il premier ha spiegato di voler innanzituttoo tranquillizzare i cittadini sul fronte della sanità: «non ci sono tagli per i prossimi tre anni e non aumenta la pressione fiscale su cittadini e imprese». Le misure complessive della legge di Stabilità consentiranno di rispettare gli impegni con l’Europa e di centrare l’obiettivo del 2,5% del rapporto deficit/Pil, ha aggiunto Letta, sottolineando come grazie alle politiche fatte finora e ai conti «tenuti in ordine», l’Esecutivo abbia ora a disposizione tre miliardi in più, che sono il «premio» per aver rispettato il 3% e per essere usciti dalla procedura d’infrazione. In prospettiva, grazie alle norme varate oggi, il premier ha dato per certo un calo complessivo delle tasse nel triennio dal 44% «al 43,3%», un calo delle tasse «che per famiglie e imprese comincia subito».
Tra le altre misure, l’allentamento del Patto di Stabilità
Passando poi ad analizzare le misure adottae dal Governo. Tra queste, il premier annuncia l’attuazione di una strategia di «aggressione dei capitali illegalmente esportati, presenteremo la norma in Parlamento e contiamo quindi di avere risorse in piu». Previsto anche «un miliardo di allentamento del patto di stabilità» degli enti locali. «Molti avrebbero sperato che potessimo stampare moneta», e invece, ha ricordato il premier, «noi dobbiamo tenere in ordine i conti». Nella Legge di Stabilità c’è poi «la nascita di un soggetto importante al ministero dello Sviluppo per rilanciare le politiche industriali in coordinamento con le parti sociali. Una specie di cabina di regia sulle politiche industriali».
Rispettati gli impegni, misure importanti per sviluppo e crescita
Piu’ in generale, Letta ha rivendicato tra i meriti del Governo il fatto di aver «mantenuto gli impegni» presi con il Paese: grazie a questo provvedimento, ha spiegato, «possiamo andare nella direzione dello sviluppo e della crescita». «Sono soddisfatto del lavoro fatto - ha aggiunto -, un passo significativo nella giusta direzione della riduzione delle tasse alle famiglie e alle imprese».
Rispettato il termine del 15 ottobre, grazie a Saccomanni e Franco
In un passaggio del suo intervento, Letta ha ringraziato in particolare il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, uno dei registi della legge di Stabilità, e il Ragioniere Capo Daniele Franco. «Abbiamo rispettato il termine del 15 ottobre nonostante le difficoltà evidenti delle tensioni politiche del mese scorso che hanno reso non semplicissimo il nostro lavoro», ha sottolinea Letta, «Abbiamo corso, e siamo contenti di presentare al Parlamento la legge di Stabilità nei tempi previsti».
Alfano: dopo gli antibiotici è il tempo delle vitamine
Dopo Letta, ha preso quindi la parola il vicepremier e ministro dell’Interno,, Angelino Alfano, che ha posto l’accento sulla "terapia" anticrisi perseguitra dal Governo: «Come in casa c’é lo scaffale dei medicinali, oggi si può chiudere la parte destinata agli antibiotici e si può aprire quella destinata alle vitamine, per ripartire, per accompagnare il refolo di ripresa».In merito alla Legge di stabilità, Algfano ha spiegato che «il nostro Paese ha fatto tanti sacrifici, oggi inizia una fase - senza annunci roboanti - con la ricetta che riteniamo la migliore».