Carlo Grande, La Stampa 15/10/2013, 15 ottobre 2013
SPARISCE IL PESCE PIÙ BRUTTO DELLA TERRA MA ANCHE LUI ERA UN NOSTRO PARENTE
Ogni giorno spariscono dalla faccia della terra circa 200 specie di animali, un disastro sotto molti punti di vista, anche estetico, per quanto il concetto di bellezza o bruttezza - come quello di bene e di male – non abbia molto senso in natura. Di solito però siamo più sensibili alle specie «belle» o «simpatiche», quelle che ci commuovono. E gli altri? Il pesce-blob, ad esempio, che poche settimane fa è stato votato come il pesce più brutto della terra, sparirà senza rimpianti? Il «Blobfish - mascotte ufficiale della Ugly Animal Preservation Society (Uaps)» nella campagna per alzare l’attenzione sugli animali in via di estinzione più «brutti», è lungo una trentina di centimetri, ha un corpo flaccido, la testa grossa e gli occhi grandi. La bocca e le labbra, come il corpo, sono bianco-rosate. La carne è una massa gelatinosa di densità leggermente inferiore a quella dell’acqua, il che gli permette di galleggiare sopra il fondale senza sprecare energie nuotando. Quando lo portano in superficie si «sgonfia» letteralmente: «blobba» e diventa inguardabile. «Psychrolutes marcidus», si chiama. Anche il nome non è granché, poveretto.
Vive nelle acque profonde dell’Oceano Pacifico, al largo delle coste australiane meridionali, a una profondità che varia dai 600 ai 1200 metri; un habitat estremo. Per questo l’animale viene studiato e fotografato raramente, perché nuota nei fondali.
Insomma, un bruttone che però merita di esistere. Anche tra gli umani essere belle o belli è un vantaggio, ma nel regno animale tutti siamo utili. Anzi, imparentati: a volte nelle pagine della neo-Nobel Alice Munro i confini tra umani e animali (cani, gatti, uccelli e pesci) svaniscono, uniti dal medesimo destino; come nel racconto «L’orso attraversò la montagna», dove la protagonista Fiona assume quasi le sembianze del suo cane, in una sorta di metamorfosi ovidiana.
Dunque possiamo immedesimarci un poco anche nel pesce-blob, l’esercizio della «compassione» è sempre necessario: in questa era narcisistica ed estetizzante sarebbe meglio pensare anche ad altro che non all’esteriorità, molti «simpatici», «carini» e «divertenti» hanno fatto già parecchi disastri. Grazie a Dio tanti se ne accorgono e badano al sodo. Spesso lo fanno le donne. Commentando un filmato su YouTube del pesce-blob, una ragazza ha detto: «Ho conosciuto uomini più orribili, dentro e fuori». Difficile darle torto.
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