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 2013  ottobre 15 Martedì calendario

FIOR DA FIORE USCITO SUL FOGLIO 14 OTTOBRE 2013


Cinquantamila.it,
domenica
6 ottobre
Mutui Un posto fisso con busta paga da 4.000 euro al mese può non bastare per ottenere un mutuo. Lo svela un’indagine di Altroconsumo condotta in 155 banche di 10 città. Il 26% degli istituti visitati da Mario - il “candidato” della ricerca, nelle vesti di un quarantenne single con 4.000 euro di stipendio fisso - ha rispedito al mittente la domanda di finanziamento di 240mila per l’acquisto della prima casa, pari all’80% del costo complessivo dell’appartamento (300mila euro). Le motivazioni: «Il suo reddito è troppo basso»; «La cifra che chiede è troppo alta, al massimo può aspirare al 60-70% del valore della casa», ecc. Al Credito Valtellinese di Milano, Mario si è sentito dire che «la banca non incoraggia i mutui». A Firenze, Banca del Mugello e Chianti Banca, hanno chiesto un garante. La Credem di Bari non ha dato spiegazioni; in un’agenzia fiorentina dell’Unipol Banca, Mario non è stato nemmeno ricevuto perché non correntista. Più schietti i consulenti di un’agenzia del Monte dei Paschi di Siena e di Banca Sai che ammettono la scarsa concorrenzialità della loro offerta mutui. Ma se 4.000 euro sono pochi per un quarto delle banche monitorate, nelle altre sono sufficienti almeno per iniziare a parlare del finanziamento. E qui inizia il capitolo “pratiche scorrette”: il 24% delle agenzie visitate propone l’acquisto di una polizza vita (sul mutuo), venduta dallo stesso istituto a prezzi che possono arrivare a 22mila euro (Banca Popolare di Novara); di fatto un’offerta vincolante, altrimenti non si passa l’istruttoria; il 17% impone al cliente l’acquisto della polizza incendio dall’istituto stesso, mentre Mario - fermo restando che la polizza incendio è l’unica obbligatoria per legge - dovrebbe poter scegliere sul mercato quella più conveniente; 8 banche su 10 obbligano all’apertura del conto corrente; 6 su 10 non consegnano l’Esis (modulo europeo standardizzato) per consentire il confronto delle offerte. Tutti comportamenti scorretti, vietati dal Codice del Consumo (Ananasso, Rep).

Cinesi/1 I turisti cinesi non sono apprezzati per colpa della loro maleducazione: a Hong Kong sono mal visti perché sputano in strada, parlano ad alta voce, fumano nei negozi, non sanno fare la fila; in Thailandia sono odiati perché urlano sempre e mangiano rumorosamente. Il governo di Pechino ha pubblicato una Guida al viaggio civile all’estero che, oltre a raccomandare di non sputare in pubblico, non mettersi le dita nel naso, non fare pipì nelle bottiglie di plastica all’aperto, dà consigli dedicati ai vari Paesi visitati: in Francia non offrire crisantemi e fiori gialli; in Spagna le donne debbono indossare orecchini, altrimenti sono considerate semisvestite; agli italiani non bisogna regalare fazzoletti perché vuol dire augurare lacrime; agli inglesi, molto riservati, non va chiesto se hanno mangiato, che è invece un modo di salutare comune in cinese; in Germania non si può richiamare l’attenzione di qualcuno schioccando due dita, perché così là si richiamano i cani; in Africa non chiamare i cittadini «negri o neri». E poi non portarsi via come souvenir il giubbotto di salvataggio al termine di un viaggio aereo: «In caso di emergenza qualche passeggero in seguito si troverebbe sprovvisto» (Santevecchi, Cds).

Cinesi/2 L’anno scorso sono stati 83 milioni i cinesi che hanno viaggiato all’estero per turismo: hanno speso 102 miliardi di dollari, conquistando il record di primo mercato per l’industria delle vacanze (ibidem).

lunedì 7 ottobre
Siria È iniziata la distruzione dell’arsenale chimico siriano. La consegna dell’inventario da parte di Assad si è conclusa il 21 settembre. Adesso l’Onu e gli esperti dell’Oiac, l’Organizzazione per l’interdizione delle armi chimiche, devono pensare allo smantellamento. Annuncia un ispettore: «Mezzi pesanti schiacceranno e distruggeranno ogive di missili, bombe chimiche, miscelatori e unità fisse o mobili di riempimento». L’intelligence russa e quella americana hanno diffuso la notizia che gran parte dell’arsenale chimico siriano è «inutilizzabile», e perciò i tempi di smaltimento saranno brevi: al massimo nove mesi per distruggere circa 1.000 tonnellate di armi chimiche, fra cui 300 tonnellate di gas mostarda. Ad agevolare l’impresa è la rivelazione che il 75% dell’arsenale di Damasco è composto di precursori liquidi non pronti alla fabbricazioni di armi. In altre parole, gli agenti tossici sarebbero immagazzinati sotto forma di due prodotti chimici distinti, da mescolare solo al momento dell’impiego.

Fila/1 Uno studio scientifico rivela che ad aspettare il proprio turno in fila si diventa più pazienti, si prendono le decisioni più giuste e si ricava maggiore gratificazione. La psicologa americana della University of Chicago School of Business, Ayelet Fishbach, ha condotto un esperimento con tre gruppi di volontari, offrendo ricompense in denaro di diversa entità, da ottenere attendendo tempi differenti. Nei test ha riscontrato che chi aspetta di più assegna maggior valore allo scopo dell’attesa, compie la scelta giusta in termini di vantaggio economico e ne trae più soddisfazione personale (Franceschini, Rep).

Fila/2 «La fila è nata in Inghilterra: si sarebbe sviluppata con la rivoluzione industriale, come effetto di una società più urbanizzata e ordinata. Un recente sondaggio conferma che stare in coda è considerata dagli inglesi una delle proprie caratteristiche nazionali, insieme a ubriacarsi nei pub e parlare del tempo» (ibidem).
Olimpiadi La federazione brasiliana di tiro con l’arco, in vista delle prossime Olimpiadi, ha cercato in tutti i villaggi indios dell’Amazzonia i migliori arcieri da portare alle gare. Ne hanno selezionati 80 e da questi, dopo mesi di allenamento già iniziato, ne usciranno solo 3, che saranno destinati a rappresentare il Brasile nella sfida olimpica. I prescelti hanno tra 14 e 19 anni e, a detta degli organizzatori, possono uccidere un guacamayo (grosso pappagallo) da 100 metri di distanza. Con una simile procedura, sempre tra le tribù amazzoniche, si sceglieranno anche gli atleti che gareggeranno nel kayak (Manzo, Sta).

martedì 8 ottobre
Vecchiaia/1 Voghera, secondo il censimento Istat del 2011, è una delle città tra 30 e 40 mila abitanti con il più alto tasso di vecchiaia insieme a Piombino, Gorizia e Spoleto: ha il 25,9% di over 65 (dato nazionale: 20,8%) (De Luca, Rep).

Vecchiaia/2 In Cina è stata approvata qualche mese fa una legge che impone ai figli adulti di frequentare i genitori anziani almeno due volte al mese e di passare con loro due terzi delle ferie. I trasgressori vengono multati e, se recidivi, rischiano il licenziamento e il carcere. Così ecco ora fiorire su internet agenzie specializzate nel fornire figli a noleggio da mandare a casa dei vecchi: il figlio in affitto parla con i genitori, ci va al cinema o a fare un giro, festeggia ricorrenze. Siccome le distanze tra città sono notevoli, spesso i genitori non sperano nemmeno più di vedere i figli reali e si accontentano di sapere che qualcuno paga per non saperli abbandonati. Chi fa il figlio a nolo, comunque, deve prima seguire corsi di formazione (tra le cose che si imparano: «come scegliere un mazzo di fiori» e «cosa dire davanti ai vecchi album di fotografie»). Migliaia di vecchi assicurano che i figli di professione sono meglio di quelli naturali, «noiosi e autoritari» (Visetti, Rep).

Tutankhamon Progetto del Consiglio supremo delle Antichità del Cairo: inaugurare a Luxor una copia della tomba di Tutankhamon, accessibile a tutti e senza limiti (quella vera è aperta alle visite solo per brevi periodi). La riproduzione della tomba è stata costruita a Madrid (costo: 500 milioni di euro) con tecnologie all’avanguardia e già nel 2011 doveva essere montata nella Valle dei Re, ma le rivoluzioni politiche hanno fermato tutto. Ora si è deciso: a dicembre inizierà l’installazione e nel 2014 sarà aperta. La speranza del governo è che arrivino almeno 500 mila turisti l’anno per vederla (in Egitto il 12% del lavoro dipende dal turismo) (Zecchinelli, Cds).

Negozi Pare già finita la moda delle sigarette elettroniche: i fumatori sono 1,5 milioni, ma i negozi chiudono a ritmi serrati. A Genova, per esempio, ha chiuso il 20-25% dei negozi. A Torino si è passati dal +71,9% del 2012 al -2,4. Se poi si vanno a vedere le catene di franchising, ecco il bilancio parziale dell’Anafe: -123 punti vendita in soli due mesi (maggio-giugno), -99% nella richiesta di nuove aperture (Berberi, Cds).

Tabacchi Secondo il ministero dell’Economia le sigarette elettroniche hanno fatto crollare nei primi otto mesi di quest’anno le entrate dell’imposta sul consumo dei tabacchi del 6,1% (-455 milioni di euro) (ibidem).

mercoledì 9 ottobre
Carceri Dati del Dap (Dipartimento di amministrazione penitenziaria): i detenuti in in Italia (al 30 settembre 2013) sono 64.758 a fronte dei 47.615 posti disponibili. L’Italia ha il primato di sovraffollamento tra gli Stati Ue con il 140,1%, mentre addirittura la Grecia è al 136,5%.

Competenze Risulta dall’ultima indagine Ocse sulla popolazione adulta (dai 16 ai 65 anni) che un milione e mezzo di giovani sotto i trent’anni non ha «competenze adeguate» per muoversi nel mondo del lavoro. Più di un milione, tra i 16 e i 24 anni, non ha un titolo di studio sufficiente. La mappa delle competenze fondamentali (alfabetiche e matematiche) tracciata dall’indagine è la seguente: in cima stanno Giappone e Finlandia, seguiti dalla maggioranza dei Paesi del Nord Europa. In fondo Francia, Spagna e Italia (la Grecia non era inclusa nella ricerca). In una scala che va da 0 a 500, il punteggio medio degli italiani nelle capacità linguistiche ed espressive (la cosiddetta “literacy”) è pari a 250, contro una media Ocse di 273. Nelle competenze matematiche (la “numeracy”) scendiamo a 247 (contro 269). In Italia un adulto su due non ha il diploma contro il 27% della media Ocse. I diplomati sono il 34% e i laureati solo il 12% e comunque un diplomato giapponese si destreggia meglio di un laureato italiano. I Neet (giovani fra 16 e 29 anni che non studiano né lavorano) sono più di due milioni.

Mento A novembre la casa d’aste di Beverly Hills Julien’s Auctions metterà in vendita 12 anni di cartelle cliniche di Marilyn Monroe da cui, tra le altre cose, sembra che la diva si sia rifatta mento e naso. Le cartelle, datate dal 1950 al 1962, sono stimate tra 15mila e 20mila dollari.

giovedì 10 ottobre
Bossi-Fini Numeri sulla Bossi-Fini, la legge che vorrebbe contrastare l’immigrazione irregolare. Il numero delle espulsioni è cresciuto fino al 2002 (superando 44mila casi), per poi calare e raggiungere poco più di 10mila all’anno. Oggi in Italia solo il 28% degli irregolari viene espulso, contro il 49% del 2003. Un calo dovuto in parte alla sentenza del 2004 della Corte costituzionale, che ha bloccato i rimpatri senza un preventivo controllo da parte di un magistrato. Finora solo un denunciato su cinque ha ricevuto la sanzione dell’espulsione, ma per alcune nazionalità la quota scende ulteriormente. È il caso di cinesi, ucraini, egiziani, pakistani, ghanesi, ivoriani, per i quali al massimo solo il 15% dei denunciati ha ricevuto l’ordine di espulsione. Nel 2011 la permanenza media nei centri d’espulsione è stata di 43 giorni per immigrato: il prolungamento dei tempi di trattenimento (a 18 mesi) non sembra finora aver avuto effetto. Solo il 47% dei trattenuti nei centri viene espulso. I centri sono costati 985,4 milioni di euro dal ’99 al 2011 (Polchi, Rep).

Riso La bioraffineria Beta Renewables (gruppo Mossi & Ghisolfi) a Crescentino, nel Vercellese, produrrà a regime 75 milioni di litri annui di bioetanolo sfruttando non prodotti agricoli, ma solo i loro residui. In parole povere si tratta di ricavare un carburante dalle stoppie del riso, del mais e e altre biomasse che finora venivano distrutte. Le risorse appaiono immense: solo in Italia si producono 18 milioni di tonnellate di stoppie all’anno, che crescono a 151 milioni nell’insieme dell’Ue, a 177 milioni in Brasile, a 180 milioni negli Usa e a 221 milioni in Cina. Lo stabilimento dà lavoro a 100 persone e in più sostiene 200 posti indiretti (Grassia, Sta).
venerdì 11 ottobre
Alitalia È Poste Italiane il soggetto pubblico scelto dal governo per entrare nel capitale dell’Alitalia. Il gruppo, guidato da Massimo Sarmi, acquisirà una partecipazione del 12%, aderendo con 75 milioni all’aumento di capitale da 300 milioni, che oggi il consiglio di amministrazione dovrà deliberare. Altri 125 milioni saranno sottoscritti dai soci storici: Colaninno, Atlantia e Intesa Sanpaolo e forse Maccagnani, D’Avanzo, Carbonelli, Mancuso e Orsero. Un consorzio di banche, guidato da Unicredit, garantirà altri 200 milioni di nuovi fidi ma soprattutto sottoscriverà gli ultimi 100 milioni dell’aumento di capitale, nel caso Air France-Klm non facesse la propria parte.

Immigrati/1 Nel 2011 32mila gli stranieri hanno lasciato l’Italia con conseguenti 87 milioni di euro in meno nelle casse dello Stato. Lo dice il Rapporto sull’economia dell’immigrazione 2013 della Fondazione Leone Moressa. Gli immigrati sono il 10% degli occupati in Italia (2,3 milioni), dichiarano al fisco oltre 43 miliardi di euro, pagano 6,5 miliardi di Irpef.

Immigrati/2 L’85% dei badanti in Italia è costituito da stranieri, come il 10% degli infermieri. Circa mezzo milione di attività è guidato da stranieri: nel 2012 sono cresciute del 5,8%, pari a 24.329 imprese in più rispetto al 2011. Alla fine del 2012, le 477.519 imprese a guida di cittadini stranieri rappresentavano il 7,8% del totale delle imprese, con punte superiori al 10% in due regioni - Toscana (11,3) e Liguria (10,1) – e in dodici province, tra cui spiccano Prato (23,6), Firenze (13,6) e Trieste (13,2). Dal Marocco provengono 58.555 piccoli imprenditori, seguono la Cina (42.703) e l’Albania (30.475) (Amabile, Sta).

Colera Ad Haiti dal 2010 è in atto una epidemia di colera: scoppiò dopo il terremoto che distrusse l’isola. Il focolaio dell’epidemia venne individuato in una zona rurale a cento chilometri a nord della capitale Port-au-Prince, lungo un affluente dell’Artibonite (il fiume più importante del paese, con i suoi 320 chilometri di lunghezza) dove erano accampati i caschi blu del Nepal, che avevano ridotto le acque a vera e propria fogna. L’epidemia ha fatto 8.300 morti e 670mila infettati. Ora, con una class action, Haiti ha chiesto due miliardi di dollari alle Nazioni Unite (Flores d’Arcais, Rep).

sabato 12 ottobre
Barcone Quando ormai il bilancio del naufragio dei migranti avenuto la settimana scorsa è arrivato a 328 cadaveri, ieri un altro barcone con circa 250 passeggeri a bordo, quasi tutti di origine siriana, si è rovesciato in acque maltesi. Alla fine sono state salvate 224 persone.

Alitalia Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha approvato all’unanimità l’aumento di capitale da 300 milioni. Altri 200 milioni arriveranno dalle banche. Farà la sua parte anche Air France-Klm, che però ha fatto sapere di voler valutare nei prossimi 30 giorni se ci sono le condizioni «stringenti ed importanti» necessarie per l’investimento. Ovvero un piano industriale efficace.

Priebke È morto all’età di 100 anni Erich Priebke, l’ufficiale tedesco condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Era ai domiciliari nella casa del suo avvocato Paolo Giachini, nel quartiere romano di Boccea. Il legale ha detto che Priebke è morto all’ora di pranzo, «senza soffrire», chiudendo semplicemente gli occhi sul divano. Ha lasciato un videotestamento: «A Norimberga sono state inventate un’infinità di accuse. Per quanto riguarda quella che nei campi di concentramento vi fossero camere a gas aspettiamo ancora le prove. Io sono stato a Mauthausen: c’erano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze. Niente camere a gas, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau. E i filmati dei lager erano falsi». L’Olocausto, per lui, fu solo frutto di «coscienze manipolate». Il figlio di Priebke, Jorge, 68 anni, ora spera che suo padre possa tornare, almeno da morto, a Bariloche (Argentina) da dove fu estradato nel ’94, per essere sepolto accanto a sua moglie Alice.

Email Jeff Bezos, 49 anni, fondatore di Amazon, legge di persona le lettere di protesta dei clienti, poi individua il manager che potrebbe essere responsabile e gli invia un’email con un punto interrogativo e in allegato il documento su cui chiede spiegazioni. Il manager ha poche ore per trovare una spiegazione, da sottoporre direttamente a Bezos. Secondo i testimoni, gli incontri di questo tipo sono piuttosto drammatici, perché il capo ha un caratteraccio (Gaggi, Cds).

Sedie Steve Ballmer di Microsoft è un celebre lanciatore di sedie, Steve Jobs licenziava i manager in ascensore (ibidem).
Padre Quando Jeff Bezos nacque, suo padre aveva 18 anni e si esibiva su un monociclo in un circo. Poco dopo la sua nascita sparì. La madre, Jackie, che aveva 17 anni e frequentava il liceo, qualche anno dopo sposò Miguel Bezos, un immigrato cubano che adottò il bambino dandogli il suo nome. Bezos ha visto l’ultima volta il padre naturale quando aveva tre anni, non l’ha mai più cercato. Lo ha fatto Brad Stone, autore di una biografia del fondatore di Amazon: si chiama Ted Jorgensen ha 69 anni e vive a Glendale, in Arizona, dove gestisce un negozio di biciclette. Aveva dimenticato il cognome acquisito dal figlio, non sapeva di essere il padre naturale di un miliardario: dice che lo andrà a cercare, ma solo per chiedergli scusa (ibidem).
Daria Egidi

(ogni mattina il Fior da Fiore quotidiano su www.cinquantamila.it)