Vittorio Sabadin, La Stampa 13/10/2013, 13 ottobre 2013
TAGLI E SPESE STRAORDINARIE ANCHE LA REGINA IN BOLLETTA
Come molti suoi sudditi, anche la regina Elisabetta fa fatica a tirare avanti. Nel conto in banca le è rimasto solo un milione di sterline (1,16 milioni di euro), che non bastano più a garantire la solvibilità in situazioni impreviste. Se crollasse ad esempio un soffitto di Buckingham Palace, non ci sarebbero i soldi per ripararlo. Gli amministratori della Regina hanno dunque chiesto un aumento del 22% della somma che annualmente riceve per gli impegni istituzionali e la manutenzione dei palazzi, che passerà da 31 a 37,9 milioni di sterline. Ma prima di spendere altri soldi per la monarchia, il governo ha incaricato il National Audit Office di indagare, e di vederci chiaro.
Chiunque conosca Elisabetta sa che vive in modo estremamente frugale: mangia pochissimo, si pettina da mezzo secolo alla stessa maniera e non si compra mai nulla. A Balmoral indossa sempre i soliti vecchi maglioni e si riscalda con una stufetta elettrica da poche sterline infilata nel caminetto. Ma quello che ha scoperto il National Audit Office ha dell’incredibile. I soldi a disposizione per i palazzi reali sono così pochi che le stanze dove vengono ospitati re e capi di Stato sono state tinteggiate l’ultima volta 60 anni fa. Buckingham Palace è ridotto così male che quando piove la servitù mette dei secchi a raccogliere l’acqua che cade nella Picture Gallery, quella con i Rubens, i Leonardo e i Van Dyck. Il 39% dei palazzi reali è al di sotto dello standard di manutenzione previsto, e finalmente si capisce anche perché il principe Carlo sia andato in giro per tutta l’estate con una vistosa toppa sulla tasca della giacca.
Questa orrenda situazione è dovuta ai risparmi fatti negli anni, che hanno visto passare la somma destinata ai palazzi e agli impegni istituzionali dai 72 milioni del 1991 ai 32 del 2012. Sono stati ridotte del 76% le spese per i viaggi e del 60% quelle per le residenze, e il salario dei 436 dipendenti della Regina è stato tagliato, stabilendo un tetto massimo di 50 mila sterline. Non è bastato. Lo scorso anno, per far fronte alle spese aggiuntive delle celebrazioni del Giubileo, Elisabetta ha dovuto ricorrere, per 2,3 milioni, al suo patrimonio personale. Ma, come si sa in ogni famiglia, le spese non finiscono mai, soprattutto quando i ragazzi si sposano. Tra gli imprevisti c’è ora anche il rimodernamento dell’appartamento di William e Kate a Kensington Palace, costato 700 mila sterline.
Può sembrare strano che la Regina sia in difficoltà economiche, ma tutto è dovuto alla nuova legge del Sovereign Grant, entrata in vigore nell’aprile del 2012. Le proprietà di Elisabetta sono confluite nel Crown Estate, di cui lei resta titolare ma del quale ha perso il controllo: gli utili vanno allo stato, e alla corona spetta il 15% dei profitti dei due anni precedenti, destinato appunto alle spese di rappresentanza e di manutenzione dei palazzi. Poiché possiede di tutto, da 300 generatori eolici offshore ai negozi dell’intera Regent Street, da case e palazzi ai terreni della costa britannica, il Crown Estate genera utili di circa 250 milioni all’anno, che finiscono nella disponibilità del ministro del Tesoro.
Quello che ritorna a Elisabetta è troppo poco per gestire i 3000 impegni ufficiali all’anno della Royal Family, i garden party, i viaggi e la manutenzione di tutte le residenze esclusa Sandringham e Balmoral, le uniche due che appartengono totalmente alla Regina. La quale fa bene a protestare: il governo ha preso i suoi soldi, ora dovrebbe almeno metterla in condizione di continuare a rappresentare la Gran Bretagna con l’abituale decoro, senza toppe nei vestiti, stufe nel camino e buchi nel soffitto con il secchio sotto.