Roberto Giardina, ItaliaOggi 12/10/2013, 12 ottobre 2013
A 9 ANNI DIVORA 2 LIBRI AL GIORNO
Alla Buchmesse, la fiera del libro di Francoforte, la più grande del mondo, tra 500 mila volumi, 7.800 editori, 300 mila visitatori, tra curiosi e addetti ai lavori, che a volte impediscono di avanzare tra gli stands, mentre come sempre si teme che il libro scompaia, la mia speranza è il collega Tomas. Lui è un lettore eccezionale, fa saltare ogni statistica, si divora un paio di libri al giorno, e adesso la Frankfurter Allgemeine Zeitung lo ha spedito come inviato alla Buchmesse, insieme con altri 4.300 giornalisti accreditati, tra cui io.
Tomas ha nove anni ed è arrivato con i genitori nel 2011 dalla Lituania. Presumo che abbia anche talento per le lingue, dato che parla e scrive la lingua di Goethe alla perfezione, mentre un tedesco su sei ha difficoltà di comprensione, e legge come un bambino delle elementari, secondo l’ultima indagine dell’Ocse. Come il mio Tomas, in teoria, se lui fosse un piccolo normale. Ma la Germania, che si preoccupa, si classifica all’undicesimo posto, superata dalla solita prima della classe Finlandia, e dal Giappone. Noi, che non ci preoccupiamo, siamo all’ultimo posto su 24 nazioni.
Il mercato del libro ha perso il 20% in due anni, e i nostri politici non agiscono. Sono forse troppo occupati a scrivere romanzi, ma non leggono i libri altrui, almeno ne dubito. Tomas, invece, è la prova di quanto si faccia qui per i lettori di domani. Nel sito per bambini Antolin, Tomas ha accumulato 36 mila punti, mentre la media è di 1.500. La sua maestra garantisce che non bara, legge e sa raccontare quel che ha letto. L’unica difficoltà è che la biblioteca scolastica dà in lettura un massimo di 30 volumi al mese, che lui fa fuori in due settimane, si lamenta il padre.
Il bambino non è un topo di biblioteca, fa sport, gioca con i compagni, fa i compiti, guarda il calcio alla tv. Eppure legge. Il sistema a punti è stato escogitato per sfruttare l’innata competizione dei bambini: si assegna un punteggio a ogni libro letto, e il lettore poi dovrà fare una relazione sulla storia ai compagni. Così si crea un circolo di lettura, spesso su internet. Non importa come si legge, purché si legga. I libri per bambini e adolescenti non conoscono crisi. I giovani preferiscono la carta all’ebook, e come per gli adulti, leggono più le bambine dei maschietti. Le piccole preferiscono i romanzi, i ragazzi leggono fumetti. Ma anche i comics sono meglio di niente. Chi legge continuerà a farlo da adulto.
Una decina d’anni fa, nella classifica Ocse, la Germania ci sopravanzava di una posizione verso quota venti, superati dal Messico e dalla Corea. Loro reagirono e hanno recuperato, anche se non si considerano soddisfatti, noi siamo sprofondati. Appena la metà degli italiani apre un libro almeno una volta all’anno, e almeno il 25% degli studenti universitari, di fatto, sarebbero analfabeti di ritorno. Cioè leggono un semplice testo, ma non capiscono. Un dato che spiega perché stiamo perdendo posizioni in ogni campo.
Tomas scriverà il suo reportage sull’editoria dei ragazzi, e spero che gli editori gli facciano omaggi generosi, in modo che abbia una riserva per mantenere la sua media eccezionale. Gli adolescenti hanno ripreso anche a leggere i giornali, e i grandi quotidiani mettono a disposizione dei giovani lettori un paio di pagine alla settimana: scrivano quel che vogliono. Così si intuiscono i gusti dei futuri lettori. Sono sicuro che anche da noi ci sarà qualche Tommaso, ma probabilmente viene osteggiato in famiglia e dai compagni. E a scuola.