S.Bel., Il Sole 24 Ore 12/10/2013, 12 ottobre 2013
MISTERIOSO ORDINE DI VENDITA FA SCIVOLARE L’ORO AL COMEX
È stata una giornata campale per l’oro, investito da movimenti speculativi che l’hanno fatto crollare nel giro di tre minuti di oltre 30 dollari, ai minimi da tre mesi: 1.262,95 $/oncia sul mercato spot londinese. L’epicentro del terremoto è comunque al Comex di New York: poco dopo l’apertura, alle 13.42 ora italiana, è scattato il sistema automatico Stop Logic, che ha imposto una pausa di 10 secondi alla contrattazione. Sul future per consegna dicembre, il più attivo, era arrivato all’improvviso un importante ordine di vendita, seguito a cascata da una serie di altri, a un ritmo che è diventato più intenso alla rottura del supporto dei 1.275 $/oncia. Nei tre minuti di massima attività, quando il ribasso superava il 2%, sono passati di mano quasi 20mila contratti, un quinto del volume totale.
Lo scossone, che ha avuto ripercussioni anche su altri mercati (petrolio e rame hanno accelerato il ribasso), non trova per ora alcuna spiegazione certa. L’ipotesi prevalente è che ci sia stato un riposizionamento da parte di un grande fondo di investimento. Molti trader, vedendo scivolare così rapidamente le quotazioni, avevano pensato che qualcuno disponesse di informazioni ancora riservate su un accordo per risolvere lo stallo sul debito Usa. In serata continuavano però a non esserci novità decisive in proposito. Qualcuno ha ricordato che lo scorso 1° ottobre era accaduto qualcosa di simile al Comex. «Mi chiedo se il responsabile della liquidazione sia lo stesso di allora – osserva Andrew Wilkinson, chief economic strategist di Miller Tabak – o se sia stato un altro, intelligente trader che ormai sa quale volume sia sufficiente a spostare il mercato in modo significativo, o abbastanza da permettere di ricomprare con un profitto».
A fine giornata l’oro era un po’ risalito, ma scambiava comunque sotto 1.270 $. In ribasso anche gli altri metalli preziosi, tra cui il platino, che risente anche dalla fine dello sciopero che era in corso dal 27 settembre nelle miniere sudafricane di Anglo American Platinum (Amplats). La società, cedendo alle richieste dei sindacati, ha assicurato che le uscite di personale saranno solo volontarie.
S.Bel.