11 ottobre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - ALITALIA VARA L’AUMENTO DI CAPITALE
ROMA - Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha approvato all’unanimità l’aumento di capitale da 300 milioni. Lo ha annunciato uno dei consiglieri di Alitalia, Maurizio Traglio, uscendo dal Cda: "Abbiamo approvato l’aumento secondo i piani". Alla domanda se tutti avessero dato il via libera all’aumento ha risposto: "Tutti". Anche Davide Maccagnani (che rappresenta Macca srl a cui fa capo l’1,24% della compagnia), lasciando la sede della compagnia, alla domanda se, all’assemblea convocata per lunedì prossimo anche i francesi di Air France approveranno la proposta di aumento, ha risposto: "Certamente sì".
Antonio Orsero, consigliere e socio Alitalia, ha aggiunto che Air France ha approvato l’aumento di capitale senza "nessuna condizione": "Poi vedremo in assemblea - ha puntualizzato - io scommetto che diranno sì. Si va avanti tutti insieme". Orsero ha aggiunto che prima di lunedì il Cda potrebbe riunirsi nuovamente e si è detto ottimista sul fatto che si possa raggiungere la quota di 500 milioni come previsto dal piano. Secondo i piani del board, altri 200 milioni dovrebbero arrivare da un’apertura di credito con le banche.
All’operazione di rilancio parteciperà anche Poste Italiane, il cui annunciato ingresso nel capitale, in qualità di socio pubblico, ha richiesto oggi un intervento di Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, per smentire che si tratti di un sostegno di stato.
Lunedì l’ultima parola toccherà all’assemblea dei soci Alitalia. Vi parteciperà anche il custode ed amministratore dei beni sequestrati a Riva Fire, la holding che controlla Ilva spa, il commercialista Mario Tagarelli. E’ la conseguenza del fatto che Riva Fire è il maggiore azionista di Alitalia con il 10,6%, pari a poco meno di 100 milioni di euro. Le quote di Riva Fire in Alitalia rientrano tra i beni sequestrati nelle scorse settimane dalla Guardia di finanza sulla base di un provvedimento del gip del Tribunale di Taranto. Il magistrato ha disposto il sequestro preventivo per equivalente, sino alla concorrenza di 8,1 miliardi di euro, dei beni del gruppo Riva e delle società controllate, esclusi quelli strettamente indispensabili all’attività produttiva degli stabilimenti.
"Apprendiamo con soddisfazione che il Cda di Alitalia ha approvato un piano finanziario che permetterà la continuità aziendale. Alitalia torna a essere per noi un importante cliente". Lo ha detto l’ad dell’Eni, Paolo Scaroni. Mauro Rossi, segretario nazionale della Filt Cgil, sottolinea invece come "dopo i passaggi in cda e in assemblea non sarà possibile perdere nemmeno un minuto". Serve subito un nuovo piano industriale, dice Rossi.
REPUBBLICA.IT DI IERI
MILANO - Svolta sul salvataggio di Alitalia: le Poste lanciano un salvagente proprio mentre l’Enac avverte che senza l’aumento di capitale atteso per domani, gli aerei della compagnia potrebbero restare a terra già da sabato. L’arrivo di Poste Spa è stato commentato con soddisfazione da Palazzo Chigi: "Ora servono discontinuità, azionariato stabile e un nuovo piano industriale", si legge nella nota del governo.
La svolta, dopo il nulla di fatto con Ferrovie dello Stato e Fintecna, ci sarebbe stata dopo l’incontro del governo con l’ad Massimo Sarmi: Poste Italiane entrerebbe in campo come socio pubblico, sottoscrivendo l’aumento di capitale da 500 milioni già votato dal Cda di Alitalia, per una quota di 75 milioni di euro corrispondenti al 15%-18% del capitale.
"Il governo - si legge nella nota ufficiale - esprime soddisfazione per la volontà di Poste SpA di partecipare, come importante partner industriale, all’aumento di capitale di Alitalia. Ad Alitalia - prosegue - servono discontinuità, stabilizzazione dell’azionariato e una importante ristrutturazione attraverso un nuovo progetto industriale. L’entrata di Poste è fondata su queste premesse. Assieme ai soci e agli impegni che il sistema bancario è pronto a sottoscrivere, l’apporto finanziario di Poste è in grado di conferire le risorse per raggiungere la ricapitalizzazione necessaria ad assicurare gli attuali servizi". Una volta assicurati "discontinuità e rinnovamento" dell’Alitalia, il governo "è pronto ad accompagnare questo percorso con gli strumenti, anche di supporto strategico e finanziario, di cui il sistema Italia dispone".
Ancora più esplicita la soddisfazione del ministro dei trasporti: "Ce l’abbiamo fatta - dice Maurizio Lupi - . Abbiamo lavorato intensamente per ottenere questo risultato. Sono grato al presidente del consiglio per come si è prodigato, e ai colleghi di governo che con me si sono impegnati su questo dossier. Ora - aggiunge Lupi - l’integrazione con il partner straniero può essere affrontata da posizioni di parità con un’attenta valutazione del piano industriale che va profondamente rivisto".
La notizia dell’ingresso di Poste Italiane è arrivata in serata a stemperare timori e tensioni alimentati dall’incertezza. Lo stesso commissario dell’Ente nazionale dell’aviazione civile, Vito Riggio, aveva espresso in termini rudi le proprie preoccupazioni in un intervento su Sky Tg 24. "Penso che nel consiglio di amministrazione di Alitalia di domani arriverà il via libera a una manovra finanziaria da 500 milioni", ma se così non fosse "dopodomani ci vengono a riportare la licenza". Ed aveva aggiunto: "Vediamo se domani vengono fuori questi quattrini, ma se la compagnia non ha né liquidità né fondi per far fronte ai propri impegni i suoi aerei restano a terra".
Il tempo, insomma stringe, ma una soluzione, con l’ingresso di Poste, sembra a portata di mano anche se probabilmente le banche (Unicredit in testa e la stessa BancaIntesa) attenderanno l’impegno diretto dei soci privati per sbloccare i finanziamenti. Senza l’ok al piano, blocco dei voli a parte, Alitalia viaggerebbe verso il commissariamento.
L’ipotesi del commissariamento, tra l’altro, è respinta seccamente dai sindacati che la definiscono "inaccettabile". Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt e Ugl Trasporti, in una nota, annunciano di essere pronti alla mobilitazione: "Alitalia va difesa - si legge - . L’incontro nella serata di ieri con l’ad di Alitalia ha confermato la gravità della situazione che vede la compagnia sull’orlo del fallimento. Il costante risultato, estremamente negativo, della gestione della nuova Alitalia-Cai, unito all’azzeramento della cassa, impone una ricapitalizzazione ed una immediata iniezione di finanza per garantire la continuità aziendale".
Per i sindacati è imprescindibile che a intervenire sia "lo stato italiano, attraverso le finanziarie di cui dispone, per dare certezze e prospettive di operatività e indirizzo ad Alitalia, assicurando in tal modo non la generica prosecuzione di un assetto societario, ma la possibilità di salvaguardare e in prospettiva incrementare le rotte e i collegamenti, il vero patrimonio economico e sociale di cui il paese ha bisogno e che alitalia può offrire". Un collasso di Alitalia, affermano i sindacati, avrebbe "conseguenze drammatiche, capaci di cancellare con effetto domino migliaia di posti di lavoro in tutto il settore": "Il governo deve garantire la continuità aziendale non c’è altra strada".
(10 ottobre 2013)