www.repubblica.it, 10 ottobre 2013
ROMA - Così non poteva andare. Quindi, "Radio Belva torna ai box. La nuova trasmissione di Cruciani e Parenzo ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva"
ROMA - Così non poteva andare. Quindi, "Radio Belva torna ai box. La nuova trasmissione di Cruciani e Parenzo ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva". Mauro Crippa, direttore generale Informazione Mediaset, annuncia lo stop del programma che ha esordito ieri su Retequattro tra litigi, offese e insulti in diretta. "Ho visto cose che non si possono vedere in onda", afferma Crippa aggiungendo che la trasmissione tornerà "prossimamente in gara nelle forme e nei modi che vi faremo sapere al più presto". Video "Retequattro sospende la messa inonda di ’Radio Belva’. Il programma non ha le caratteristiche di tono e contenuto adatti al prime time della rete". Lo dichiara in una nota Giuseppe Feyles, direttore di Retequattro, che osserva: "Ieri, in alcuni momenti, la concitazione della diretta ha preso una deriva non condivisibile, della quale ci scusiamo con il pubblico e gli ospiti in studio e in collegamento. Ringrazio comunque Cruciani e Parenzo, le cui capacità professionali non sono in discussione, e Videonews che ha realizzato il programma e che continuerà in futuro a fornire alla rete prodotti di qualità e successo". In questo video un estratto della trasmissione e dell’intervento di Vittorio Sgarbi AUDIO DIPOLLINA: "I KAMIKAZE" Alle parole di Crippa si aggiungono quelle del direttore della Rete, Giuseppe Fleyes: "Il programma non ha le caratteristiche di tono e contenuto adatti al prime time della rete. "Ieri, in alcuni momenti, la concitazione della diretta ha preso una deriva non condivisibile, della quale ci scusiamo con il pubblico e gli ospiti in studio e in collegamento. Ringrazio comunque Cruciani e Parenzo, le cui capacità professionali non sono in discussione, e Videonews che ha realizzato il programma e che continuerà in futuro a fornire alla rete prodotti di qualità e successo". Molto rumore per nulla, la prima non sfonda: a vedere Radio Belva ci sono solo 670 mila spettatori, lo share è appena del 2,8% . A quanto sembra, l’ipotesi sulla quale Mediaset starebbe ragionando è lo spostamento del programma su Italia Uno, a novembre, in seconda serata. Radio Belva, la prima puntata ieri sera su Rete4, nelle intenzioni doveva essere un talk d’attualità, non solo politica, caratterizzato dallo stile con il quale i due conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, hanno portato al successo La zanzara, appuntamento che conducono su Radio24, dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 21, spesso all’attenzione delle cronache per gli scherzi, gli sgambetti, i trabocchetti che hanno portato personaggi del mondo della politica, dello spettacolo, dell’imprenditoria a fare dichiarazioni "rischiose". L’ultimo in ordine di tempo, Guido Barilla e le dichiarazioni sui gay. In realtà il programma si è rivelato un caravanserraglio trash, infarcito di oscenità, animato da grida, parolacce, insulti in diretta. Che l’obiettivo fosse il caos, si capiva da subito, bastava dare un’occhiata alla lista degli ospiti, un frukllatore che mescolava insieme Alba Parietti, Mario Borghezio, l’ex Cicciolina Ilona Staller, Roberto Fiore di Forza Nuova accompagnato da un gruppo di militanti con la camicia sociale, Vittorio Sgarbi, una folta rappresentanza del movimento di ultradestra Alba Dorata Italia, l’ultracomunista Marco Rizzo, e ancora, Paolo Villaggio, Maria Giovanna Maglie, nannarella - l’arzilla vecchina che davanti a Montecitorio bacchetta i politici. Proprio Sgarbi è stato protagonista dell’episodio di fronte al quale i vertici Mediaset non avrebbero potuto reagire in altro modo che con la sospensione del programma. Una rissa in diretta con Cruciani, uno scontro acceso iniziato con gli insulti e finito quasi alle mani dopo una sequela di accuse reciproche. Secondo Cruciani, Sgarbi avrebbe provato a farsi inserire nella lista bloccata del Pdl alle ultime elezioni: "Tu dici cose diffamatorie - ha risposto il critico d’arte - faccia di merda, non devi dirlo, documentalo, ti denuncio (...) È un’offesa, da voi non verrò mai più, mi avete rotto il c..., non sono qua a farmi offendere da due spiantati, Cruciani, tu volevi farti candidare da An, Fini mi ha detto che gli leccavi il culo, e tu Parenzo, con la Lega, da Bossi. Leccaculi, vi ho visti io". Un’escalation di volgarità che ha coinvolto anche Alba Parietti, coperta da insulti: la showgirl dà a Sgarbi dell’"egocentrico", lui la aggredisce a parolacce, torna ad accanirsi su Cruciani, "ti spacco la faccia" gli dice, intimandolo di dire alla Parietti che sarebbe "una troia". Lei minaccia di prenderlo a sberle, Sgarbi risponde "vaffanculo". Poi arriva la pubblicità. Ma non è stato questo l’unico momento di caos del programma. Dopo due ore di urla e schiamazzi, i rappresentanti di Alba Dorata si alzano e, in polemica, lasciano lo studio. Emilio Fede, tornato in video nel ruolo di inviato speciale del programma, viene spedito in un circolo di Sinistra Ecologia e Libertà, a Roma ("ma qui siete tutti comunisti!"), provoca sull’immigrazione, le persone interpellate reagiscono dicendo "al vostro programma non interessa parlare di immigrazione, state facendo una farsa, a voi gli immigrati interessano solo quando vengono a pulire le vostre case, i vostri cessi". In studio il caos regna sovrano, si affrontano alla rinfusa temi d’attualità, dalla tragedia di Lampedusa all’omosessualità alla "casta" e i suoi privilegi. Poi lo scherzo al pdellino Lucio Malan, che riceve la telefonata di un finto Michele Santoro che lo invita a partecipare a una puntata di Servizio Pubblico ma che poi, una volta arrivato a Cibnecittà, dove il programma va in onda, viene respinto dalla vigilanza. Foto "Radio Belva" sospeso, troppe risse e parolacce. Mediaset: "Cose che non si possono vedere" Emilio Fede nella sezione di SeL, a Roma Provocazioni, insulti, volgarità, banalizzazione degli argomenti. Cruciani emula Gianfranco Funari, chiama a seguirlo la telecamera, intanto semina zizzania, stuzzica il leghista Borghezio a parlare del ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge e quello replica: "Grazie Kyenge! Noi della Lega ti baciamo. Tutte le volte che parla, la Lega prende più voti! Non ha fatto niente per impedire i traffici di clandestini. Da quando c’è la Kyenge le percentuali della Lega son risalite. Padreterno, tienila lì tutto il tempo possibile. Una propagandista così non la troviamo". Tentativo di gag con una prima telefonata, è Napolitano che chiama, ovviamente si tratta di un imitatore, poi con la seconda, stavolta è Francesco, non il papa ma il carrozziere di Cruciani. In serata arriva il commento di Sgarbi. "Sono felice - dice - ne avevo profetizzato la chiusura, i conduttori devono imparare il rispetto per gli altri, hanno usato gli ospiti come animali da circo, non si chiama la gente solo per cercare di mortificarla. E per questo la loro puntata andava comunque sanzionata. Detto questo, però, io credo che una seconda puntata sarebbe stata opportuna. Avrebbero corretto il tiro o sarebbero andati allo scontro?". Forse ignora, Sgarbi, che la soglia di tollerabilità è stata oltrepassata proprio con il suo intervento. E, anzi, rivendica che "non hanno fatto ascolti bassi per colpa mia, anzi, il picco migliore c’è stato proprio grazie a me e alla Parietti che, tra l’altro, questa mattina mi ha mandato un sms dicendomi che, sproloqui a parte, avevo ragione io ad averli accusati di usarci".