Massimo Fini, Il Fatto Quotidiano 10/10/2013, 10 ottobre 2013
AMNISTIA, OCCHIO ALL’IRA DEI MITI
Allora era tutta una farsa. Allora il lavoro del Pm De Pasquale, del Tribunale di Milano (tre giudici), della Corte d’appello (tre giudici), della sezione feriale della Cassazione (cinque giudici) è stato inutile. Allora le sentenze pronunciate in nome, e col denaro, del popolo italiano non valgono nulla. Allora la condanna a sette anni per concussione e prostituzione minorile cadrà, di fatto, nel nulla, così come si fermerà il procedimento per corruzione del senatore De Gregorio (che senso ha continuare, impegnare altre energie, altro tempo e altro denaro se si sa già che non porterà da nessuna parte?). Allora la manfrina del Pd sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi era solo e davvero una manfrina (se con l’amnistia non esiste più il reato decadono anche le ragioni della decadenza).
ADESSO gli esponenti del Pd si affrettano ad affermare che indulto e amnistia non includeranno i reati di Berlusconi. Ma non si può fare una legge ad personam, mandando fuori 24mila delinquenti, per trasformarla poi in una legge contra personam. La logica, o per meglio dire l’illogica, è la stessa. E poi i Pd dicono questo per placare, lì per lì, l’indignazione popolare, ma passati i bollori, calmate le acque, voteranno col Pdl un’amnistia o un indulto che comprenda anche Berlusconi.
Allora il brusco voltafaccia del Cavaliere che ha votato la fiducia al governo, cui io, sbagliando, avevo dato qualche credito, era il prezzo concordato con Napolitano per ottenere il sospirato salvacondotto. Quello di Napolitano è stato, per usare un’espressione cara ai pidiellini, “un intervento a orologeria”.
È curioso che il Capo dello Stato si accorga della questione del sovraffollamento delle carceri, che esiste da vent’anni, solo dopo la condanna definitiva, che evidentemente definitiva non è, del Cavaliere. Del resto i precedenti dicono che indulto e amnistia non servono a niente. Dopo l’indulto del 2006 le carceri nel giro di un paio di anni si riempirono tornando ai livelli di prima. Tant’è che oggi il problema , puntualmente, si ripropone. I delinquenti liberati dall’indulto tornano regolarmente a delinquere, per abitudine o per disperazione perché non hanno altre alternative. E quando, dopo il provvedimento di clemenza, torneranno a commettere crimini i primi ad indignarsi saranno quelli che quel provvedimento lo hanno voluto scaricandone poi, come sempre, la responsabilità sui magistrati che hanno applicato le leggi che quegli stessi hanno varato. Non ho mai capito perché, in vent’anni, non si sono costruite nuove carceri, più civili di quelle attuali. Non si dice sempre che l’edilizia (e questo dovrebbe valere anche per quella carceraria) è il volano dell’economia? Comunque altri dovrebbero essere i provvedimenti strutturali da prendere, in primo luogo una drastica riduzione dei tempi dei processi in modo che quelli che risulteranno innocenti rimangano in carcere il meno possibile e non vedano rovinata la loro vita da una detenzione preventiva di anni (la metà della popolazione carceraria è di detenuti in attesa di giudizio).
Napolitano, accusato dai 5Stelle di un intervento a favore di Berlusconi, ha perso le acque e ogni ombra di imparzialità, replicando che i grillini “se ne fregano della gente e dei problemi del Paese”. Un Presidente della Repubblica non può prendere partito a favore o contro una forza politica e le sue legittime opinioni senza violare, in modo gravissimo, i propri doveri costituzionali di arbitro super partes. In un articolo infame Vittorio Feltri, che è forcaiolo nell’anima (chi, Vittorio, pubblicò sull’Indipendente la fotografia di Carra in manette godendo di quell’inutile umiliazione, chi, ai tempi, chiamava Craxi il “cinghialone” dando a un’inchiesta giudiziaria il sapore di una caccia sadica, chi se la prendeva anche con i figli di Craxi, Stefania e Bobo, che non c’entravano nulla con le colpe del padre?) accusa “i miserabili giustizialisti che predicano il consueto e gretto luogo comune: chiudete le celle e buttate via la chiave”. Per la verità è stata Daniela Santanchè, la tua padrona, a dichiarare: “In galera subito e buttare via le chiavi”.
NATURALMENTE per i reati da strada, quelli commessi dai poveri cristi. Il Pdl è sempre stato contrario all’amnistia ora gli è favorevole perchè può salvare Berlusconi. Che facce toste. Che facce da culo. Basta, con questi mascalzoni, di destra e di sinistra, che ci prendono in giro da vent’anni, non c’è più possibilità di mediazione alcuna. Marco Travaglio concludeva il suo articolo di ieri scrivendo “prima o poi gli onesti si incazzano”. Ci credo poco perché sono anni che ci facciamo trattare da asini al basto, da pecore da tosare, da sudditi. Ma se dovesse avvenire sarà una vera rivolta. Perché, come dice la Bibbia, “terribile è l’ira del mansueto”.