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 2013  ottobre 10 Giovedì calendario

FED, YELLEN SUCCEDE A BERNANKE


L’INVESTITURA
NEW YORK Con una laurea conseguita a Brown e un dottorato a Yale, con anni di insegnamento a Berkeley e un robusto cursus come membro del Federal Reserve System, per capire il carattere e l’ideologia di Janet Yellen, la nuova presidente della più grande banca centrale del mondo, bisogna comunque riandare indietro alla sua infanzia. La 67enne economista, che ieri il presidente Obama ha scelto ufficialmente per succedere a Ben Bernanke, è cresciuta in un quartiere operaio di Brooklyn. E sebbene appartenesse a una famiglia borghese, Janet ebbe modo di vedere cosa significasse perdere il lavoro per una famiglia di operai. L’ingiustizia, la paura, l’instabilità, la portarono a studiare economia: voleva, sin dall’età di 18 anni, diventare economista non per sfondare a Wall Street, ma per aiutare gli altri. Infatti, le sue prime parole ieri sono state queste: «Deve essere fatto di più per rafforzare la ripresa. Troppi americani sono ancora senza lavoro». Janet Yellen è qualificata come colomba, è cioé uno di quei governatori della Fed che combattono affinché il sistema favorisca l’impiego piuttosto che sempre e comunque la lotta all’inflazione. Lo ha ribadito ieri: «La Fed deve servire tutti, perchè ognuno abbia un’opportunità di trovare un lavoro e avere una vita migliore». Non che la professoressa sia sempre stata una colomba: si ricordano ancora gli scontri con il governatore Alan Greenspan, fra il 1994 e il 1997. Allora era lei che chiedeva di adottare una politica monetaria più stringente. Ma con la crisi le cose sono cambiate. Janet Yellen, sposata al Nobel 2001 per l’economia George Akerlof, condivide con il marito una visione economica liberal. E da quando è stata vice di Bernanke, dal 2010, è stata anche una forte sostenitrice del quantitative easing, con cui la Fed ha aiutato la crescita americana pompando dollari nell’economia attraverso l’acquisto di 85 miliardi mensili di titoli del Tesoro e dei mutui immobiliari.

PRIORITÀ AL LAVORO
E’ stato scritto che Barack Obama avrebbe preferito nominare alla guida della Fed l’ex consigliere Larry Summers, già ministro del Tesoro sotto Bill Clinton, ma Summers stesso ha ritirato la propria candidatura davanti alle resistenze dell’ala liberal del partito democratico. Così il presidente ha scelto Janet, e ha annunciato la storica candidatura della prima donna governatrice Fed (la nomina deve essere approvata dal Senato) nel mezzo della burrasca politico-finanziaria che paralizza Washington e innervosisce i mercati. L’annuncio è stato dato poco prima che si inaugurassero i lavori del Fondo. E’ stato ovvio che Obama intendeva dare agli interlocutori internazionali un segnale di continuità e stabilità, con un messaggio trasparente: non ci sono altri terremoti in vista. L’abbandono del quantitative easing, cioé, non avverrà bruscamente.
Ma prima o poi dovrà avvenire, e quella sarà la vera sfida per la professoressa Yellen: gestire la riduzione della politica espansiva senza causare turbamenti nei mercati. L’argomento viene discusso sempre più animatamente alle riunioni del Federal Open Market Committee. Anche lo scorso 18 settembre vari governatori avrebbero voluto cominciare il «tapering» già nei primi mesi del 2014. Se hanno rimandato, è stato per la paura che a Washington stesse per accadere proprio quel che sta accadendo: la paralisi politico-finanziaria.
Anna Guaita