Irene Soave, Vanity Fair 9/10/2013, 9 ottobre 2013
NIENTE SESSO, SIAMO VECCHIE
Prepara un caffè. «Senza zucchero. Troppo dolce slacciuga, come si dice o Milano: è stucchevole». Le regole di Bice Cairoti, in arte Sveva Casati Modignani, 75 anni, 26 romanzi rosa, 11 milioni di copie vendute e un’ultima opera, Palazzo Sogliano, già primo in classifica, sono chiare. «Scrivere deve divertirmi. E non parlo di sesso: che tristi le anziane a caccia...».
Perché?
«Zucche e melone, a ognuno la sua stagione. Ma una sessantenne in calore... Non osiamo ammettere di star bene senza uomini: casinisti, dispersivi, egoisti».
Suo marito (Nullo Cantaroni, scomparso nel 2004, ndr) le manca?
«No. Era un tale rompicoglioni. Ricco di fascino, però. Se no col cavolo che l’avrei sposato».
Ma come, lei, regina dei romanzi rosa...
«Ho anche lettori maschi. Poi immigrati, un ministro...».
Anna Cancellieri, a cui ha dedicato Palazzo Sogliano.
«Siamo amiche. Ma poi cos’è il rosa? Raymond Chandler non è un giallista, è un grande scrittore. Io no; ma narro l’Italia delle donne».
Ricche.
«Non sempre. Orsola Sogliano ha un papa ciabattino».
E sposa un ricco.
«Cenerentola è più divertente. Sigaretta?».
Fuma molto? «L’unico vizio. Non bevo. Non scopo. Da mesi ho mal di schiena: “lombosciatalgia ribelle”. Cos’altro poteva avere un’anarchica come me?»