F.Re., Il Sole 24 Ore 09/10/2013, 9 ottobre 2013
LE ISOLE SPINGONO I PREZZI ELETTRICI
ROMA Il vecchio cavo elettrico tra Sicilia e Calabria è in manutenzione, mentre il nuovo super-cavo tra Sorgente e Rizziconi (oggetto di uno dei più emblematici fenomeni di blocco delle opere infrastrutturali italiane) è ancora in costruzione. Ed ecco che riemerge il problema che tante polemiche ha acceso in passato: si impennano i prezzi regionali della corrente. Mediamente doppi, in questi giorni, rispetto a quelli delle altre zone, ma con punte del triplo, fino a oltre 200 euro a megawattora. «Un fenomeno del tutto ingiustificato» tuona Agostino Conte, presidente del "tavolo della domanda" che rappresenta le imprese energivore di Confindustria.
Un problema rilevante, visto che il meccanismo di formazione del prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) subisce un effetto di trascinamento del prezzi siciliani che sta gonfiando del 5% e oltre – valutano gli analisti – il prezzo di riferimento della nostra borsa elettrica. Sta di fatto che a fronte della «normale e ampiamente prevista manutenzione del cavo di collegamento con il continente» il prezzo dell’energia in Sicilia «è letteralmente esploso» determinando un aumento del Pun di «oltre 5 euro a megawattora, azzerando i timidi segnali di recupero dello spread con l’Europa e quindi con la possibile ripresa competitiva» incalza Marco Bruseschi, presidente del Coordinamento dei Consorzi di Confindustria, che sollecita «un intervento risoluto e urgente» del ministero dello Sviluppo e delle Autorità di regolazione.
Da lunedì – fa notare Bruseschi – le spinte al rialzo dei prezzi zonali sono venute anche dalla Sardegna, mentre anche le ultime indagini dell’Authority per l’energia «non sembrano essere state in grado di risolvere efficacemente il problema», né è stata fatta «chiarezza sui comportamenti dei produttori».
Carenze strutturali e fenomeni speculativi. In ogni caso «le isole sopportino autonomamente le conseguenze delle loro stesse inefficienze» afferma Bruneschi rilanciando il dibattito sull’opportunità di rivedere il principio del prezzo unico nazionale.