Avvenire 9/10/2013, 9 ottobre 2013
AMNISTIA E INDULTO, L’ITER
Per amnistia e indulto il cammino parlamentare non è propriamente una passeggiata. Si parte con la presentazione di un disegno di legge che può arrivare tanto dal governo quanto da uno o più parlamentari. Dopo il passaggio in commissione, il ddl arriva in aula, dove deve ottenere più voti di una legge normale: per dare il via libera all’amnistia e all’indulto non basta infatti la maggioranza semplice, ma serve quella dei due terzi di Camera e Senato. Per di più non solo nel voto finale, ma anche nelle votazioni su ogni singolo articolo. A prescrivere questa procedura a ostacoli è l’articolo 79 della Costituzione. La regola fu introdotta nel 1992, all’epoca di Mani Pulite, per evitare colpi di mano della maggioranza per salvare i politici condannati per corruzione.
Oggi, per passare, amnistia e indulto avrebbero bisogno di un accordo di ferro tra i partiti che sostengono le larghe intese. I numeri parlano chiaro: alla Camera, a fronte dei 420 voti necessari, i gruppi che sostengono il governo ne hanno 29 di più (449). Idem al Senato, dove ne hanno 25 in più rispetto al quorum (239 contro 214).