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 2013  ottobre 08 Martedì calendario

TI MEDIA-ESPRESSO, MUX UNITI


Già prima dell’estate era circolata la notizia di una possibile partnership nel settore dei multiplex (anche detti mux) fra Telecom Italia Media e il gruppo Espresso, e ieri i due gruppi hanno comunicato il lancio di un’operazione in comune. Telecom Italia Media e L’Espresso hanno siglato un accordo non vincolante per una possibile integrazione tra la controllata TI Media Broadcasting e le attività di operatore network di Rete A. Nascerebbe, come si legge in una nota, l’operatore leader in Italia con l’integrazione di cinque multiplex su di un’unica piattaforma tecnologica digitale. L’intesa firmata ieri avvia quindi un negoziato che, si legge sempre nel comunicato, punta a un’integrazione «nell’ottica di valorizzazione degli asset di entrambi anche attraverso la realizzazione di sinergie industriali». I consigli d’amministrazione di L’Espresso e di Telecom Italia Media si sono riuniti ieri e hanno «approvato la prosecuzione del negoziato per la definizione di un accordo definitivo, da sottoporre a tempo debito all’approvazione consiliare». I multiplex sono i sistemi di diffusione del segnale televisivo usato nel digitale terrestre e nella tv satellitare e via cavo. Questa operazione, unendo i tre mux di Ti Media Broadcasting e i due di Rete A (tutti a copertura nazionale), creerebbe «un operatore di rete leader in Italia, sotto il controllo di Ti Media», sottolinea la nota. Del valore dei mux si era molto parlato anche quando erano in corso le trattative per la cessione di La7 (poi passata al gruppo Cairo) perché in futuro, grazie all’entrata a regime dal 2015 del nuovo standard televisivo DVB-T2 (che aumenterà la capacità di ciascun multiplex), probabilmente avranno un valore più alto di quello attuale. Ieri il consiglio di amministrazione di Telecom Italia Media ha anche preso atto, «a parziale miglioramento della situazione patrimoniale della Società (che permane nelle condizioni ex art. 2446 c.c.), della rinuncia da parte di Telecom Italia a crediti finanziari nei confronti di Telecom Italia Media per un importo di 10 milioni». A marzo Telecom Italia Media aveva dovuto rettificare i valori dell’impairment e svalutare per altri 14,9 milioni la sua partecipazione in Ti Media Broadcasting. La società si è data un anno di tempo per ricostituire il capitale con il supporto della capogruppo Telecom Italia che si è impegnata, come testimonia anche la rinuncia ai crediti, a garantire la continuità aziendale almeno per tutto il 2013.