www.cinquantamila.it/fiordafiore 5/10/2013, 5 ottobre 2013
Ogni anno più di un milione di africani migrerà in Europa • La Giunta vota per la decadenza di Berlusconi • Le battute di Vito Crimi • Carlo Cottarelli nuovo commissario per tagliare la spesa dello Stato • È morto Giap • La città di Facebook Africa Secondo una stima 2011 del Cnel ogni anno da qui al 2050 migrerà dall’Africa all’Europa tra 1,5 e 2 milioni di persone
Ogni anno più di un milione di africani migrerà in Europa • La Giunta vota per la decadenza di Berlusconi • Le battute di Vito Crimi • Carlo Cottarelli nuovo commissario per tagliare la spesa dello Stato • È morto Giap • La città di Facebook Africa Secondo una stima 2011 del Cnel ogni anno da qui al 2050 migrerà dall’Africa all’Europa tra 1,5 e 2 milioni di persone. La pressione maggiore viene oggi dal Corno d’Africa. Nei primi nove mesi di quest’anno, dati della Pubblica Sicurezza, 3mila somali e 8mila eritrei sono sbarcati sulle nostre coste. La Somalia conta oggi più di 1 milione di sfollati interni. In Eritrea, a povertà e carestie si aggiunge il regime ventennale del presidente Afewerky, che governa il Paese con l’esercito e un servizio militare obbligatorio che non finisce mai. La fascia sub-sahariana del Sahel (Nigeria, Ghana, Burkina-Faso, Senegal, Mali e Niger ) è un’altra area di rischio. Dalla Nigeria, nazione africana più popolosa con 160 milioni di abitanti, ricca di petrolio ma politicamente instabile, lacerata dalla guerriglia e spolpata dalla corruzione, quest’anno sono sbarcate in Italia 2mila persone. Si calcola che almeno 50mila clandestini originari della Nigeria vivano già nella nostra Penisola, accanto ad altri 70mila muniti di regolare permesso. Poi c’è il Ghana: in Italia ci sono 60mila ghanesi ufficiali e probabili 30mila clandestini. Poi: 2300 egiziani sono sbarcati in Italia tra gennaio e settembre, ma potrebbero diventare migliaia se tornassero i torbidi e l’economia continuasse la sua caduta libera. Appare al momento calmo il fronte dell’emigrazione in Libia, da cui al tempo della guerra civile abbiamo accolto 26mila profughi, e stabili al momento, quanto a emergenza emigranti, Tunisia, Algeria e Marocco. Senato La Giunta per le Elezioni ha deciso: Silvio Berlusconi deve decadere da senatore dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale. La prossima tappa, mercoledì, comporta un ultimo voto tecnico in giunta. Poi la discussione si aprirà al Senato: il presidente Grasso entro il 24 ottobre dovrà fissare la data del voto sulla decadenza. Il regolamento prevede il voto segreto, ma il M5S e il senatore Felice Casson (Pd) vogliono che si voti in modo palese affinché «ognuno si assuma le proprie responsabilità con il voto palese» e al momento sembra che sarà questo l’argomento principale nelle discussioni dei prossimi giorni. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Crimi Nella giornata del voto sulla decadenza di Berlusconi, si segnala il senatore grillino Crimi che, non si sa come e mentre era già riunito in giunta, ha scritto su Facebook a proposito di un manifesto che incoraggia Berlusconi: «Vista l’età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l’ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con “Non mollare” non è che intende “Non rilasciare peti e controlla l’incontinenza”». Così Schifani ha chiesto a Grasso la sospensione della Giunta per violazione della segretezza della camera di consiglio. Il presidente del Senato ha potuto solo precisare di non avere «alcuna possibilità di comunicare con i componenti della giunta mentre è riunita in camera di consiglio», e promettere una istruttoria sull’accaduto, ritenendo «inqualificabile e gravemente offensivo» il post di Crimi. Spesa Carlo Cottarelli, finora direttore del dipartimento di Finanza pubblica del Fmi, è stato scelto come nuovo commissario per ridurre le spese. Inizierà il nuovo lavoro il 23 ottobre, per 3 anni e con maggiori poteri rispetto a Enrico Bondi. Da definire la sua retribuzione, che non potrà superare 300mila euro. Giap Morto ieri a 102 anni Vo Nguyên Giap. Nato il 25 agosto 1911 in un villaggio del Vietnam centrale, attirò presto l’attenzione della Sûreté coloniale francese e fu incarcerato per due anni. Questo non gli impedì di studiare in un liceo francese e di diventare professore di storia e letteratura ad Hanoi, in un istituto dal quale uscirono molti elementi del movimento indipendentista. Nel 1937 aderì al partito comunista clandestino. Il suo primo incontro con il futuro padre della patria Hô Chi Minh avvenne in Cina nel 1940. Si era sposato poco prima con una compagna che gli aveva dato un figlio: non la rivide mai più, perché lei, arrestata, morì dopo essere stata torturata dai francesi, forse suicida. La vendetta di Giap sarebbe arrivata nel 1954 a Diên Biên Phu. Così raccontò in seguito Giap: «Il capo dei nostri consiglieri militari cinesi ci diceva di attaccare subito la linea nemica e farla finita». L’ora era già fissata: le 5 del pomeriggio del 25 gennaio 1954, al tramonto. Ma all’ultimo momento Giap decise di aspettare. «Ordinai di ritirare i nostri battaglioni e anche l’artiglieria. La decisione più difficile della mia carriera». Il comandante francese Navarre cadde nella trappola e disse alla radio: «La marea del Vietminh si è placata. Tutto è immobile». Quella parola, «immobile», fu il segnale che l’ex professore di storia voleva sentire. L’avamposto trincerato, affidato a De Castries, fu circondato e dopo 55 giorni di resistenza feroce, il 7 maggio, quasi annientato, costretto alla resa. Nel 1960 arrivarono gli americani. L’esercito nordvietnamita si infiltrò nel territorio del Sud, sorprese le forze di Westmoreland nel 1968 con l’offensiva del Têt arrivando fin dentro l’ambasciata Usa di Saigon. Nei giorni decisivi Giap non era alla sua guida. Il vecchio Hô Chi Minh era alla fine e quel comandante faceva ombra ai nuovi leader comunisti di Hanoi: Giap fu spedito in Europa dell’Est. Richiamato nel 1972, la vittoria definitiva nel 1975. Nel 1976, a 65 anni, fu rilevato dal comando e lo fecero ministro della Difesa per quattro anni (Santevecchi, CdS). Città Facebook vuole edificare una città alloggio per i suoi dipendenti a pochi passi dagli uffici e per questo motivo sta già acquistando terreni della Silicon Valley. Dovrebbe essere organizzata come un campus, ci saranno autobus, lavanderie e negozi su misura. È previsto anche un percorso in bici, dalle proprie abitazioni in ufficio: cinque minuti, lungo la baia di San Francisco (Pascale, CdS).