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 2013  ottobre 05 Sabato calendario

ORA CHE LA BOMBA DELL’IMMIGRAZIONE ROVINOSA CI È SCOPPIATA FRA LE MANI CI ACCORGIAMO CHE È LA STESSA CHE L’OCCIDENTE HA CONTRIBUITO A COSTRUIRE


Ieri il Direttore, da par suo, ha scritto il fondo che ci voleva su questa immane tragedia. Il “Cameo” non è, né tecnicamente, né culturalmente all’altezza per fare un’analisi sul tema, complesso, degli immigrati, figuriamoci se è in grado di farlo su quello, complessissimo, dei profughi. Il mio dna contadino-operaio davanti a problemi complessi produce solo processi mentali che semplificano, speriamo non banalizzino i problemi: freddo-caldo, giusto-ingiusto. L’élite che domina l’Occidente dal ’68, intellettualmente molto sofisticata, ha messo in piedi un “giochino”, non trovo altra parola, che avrebbe dovuto risolvere ogni problema, anzi essere il meccanismo della felicità, attraverso il raggiungimento di obiettivi altissimi, in tempi brevissimi.

Semplificando:
1. A noi occidentali la parte del leone. Consumismo sfrenato, welfare ricco e diffuso, rinuncia alla guerra, enfasi sui diritti, silenzio sui doveri, e così via. Risultato: successione di bolle economiche, Grande Crisi, tutti più poveri e frustrati.
2. A noi europei la volontà di fare gli Stati Uniti d’Europa, senza guerre civili, non in una prospettiva di un paio di secoli, ma di pochi anni, emettendo addirittura una moneta unica in anticipo sull’unità politica, mai successo nella storia dell’umanità, stupendosi poi che una simile idiozia non funzioni, e crei grandi odi fra i popoli sottoscrittori.
3 Gli amici americani, ancora convinti del loro ruolo storico di gendarmi del mondo, non si sono accorti di non essere più attrezzati, culturalmente, per esercitarlo. Se pensi di sostituire i soldati con i droni e i con i ricatti finanziari dei fighetti di Wall Street non sarai mai gendarme, al massimo vigile urbano. Presidenti come Clinton, Bush, Obama sono stati i becchini di questo sogno.
4 Con tali presupposti, questo establishment euro-americano scatena la “Globalizzazione”, dagli obiettivi entusiasmanti (e anche giusti), ma con tempiste talmente idiote da far saltare il banco in dieci anni (resta come successo, purtroppo solo d’immagine, l’iPhone a 500 , anziché a 2.000).
5 Assaliti poi da un irresistibile fuoco di giustizia, dimenticato che avevamo rinunciato alla guerra, noi occidentali andiamo in uno dei luoghi più “fragili” del globo, percorso com’è da immense faglie, Medio Oriente-Nord Africa, prima a sfruculiare le élite di questi popoli, invitandoli a fare rivoluzioni, battezzate “primavere arabe” (portando il know-how delle “notti bianche” dei nostri week end estivi), poi invitarli a fare guerre di liberazione (con know-how simil borbonico-social network), per sostituire i tagliagole al potere con altri tagliagole (il povero Chirico l’ha provato sulla sua pelle questo velleitarismo intellettualoide).

Leader idioti come Sarkozi, Cameron, Obama (premio Nobel per la Pace) ci hanno fatto fare la guerra in Libia, e solo Putin (pensa te) ci ha salvato a 48 ore dall’avvio da quella in Siria (medaglia d’oro all’idiozia occidentale: Hollande). In base a questi comportamenti diffusi, sciagurati, prolungati, di noi occidentali, era ovvio e umanamente giusto che interi popoli (non le élite arabe o africane, amiche delle nostre, che tengono casa a Londra, Parigi, Vienna) fuggissero, iniziassero un autentico percorso della speranza. I più giovani, attirati dalle luci e dai cotillon che le nostre tv diffondono, fuggono per trovare lavoro e un futuro migliore, noi li chiamiamo immigrati. Quelli che invece fuggono dalle guerre, che noi abbiamo o innescato o facilitato, e lo fanno per salvarsi la vita, li chiamiamo profughi, e li dobbiamo proteggere in ogni modo. Cerchiamo di non dimenticare mai questa distinzione.

Lampedusa è diventato il terminale fisico e metaforico di questa sconfitta epocale dell’Occidente, i due continenti, l’Europa e gli Stati Uniti, che si autodefiniscono i più civili, hanno perso la “Terza Guerra Mondiale”, semplicemente perché non l’hanno combattuta, per grettezza, per ignavia, per codardia, per supponenza. E lo si vede dalle reazioni, adesso che questa bomba ci è scoppiata fra le mani ci accorgiamo che è la stessa che noi abbiamo contribuito a costruire. Se fomentiamo guerre (giuste diciamo noi) non dobbiamo poi stupirci che i popoli fuggano da quella guerra, o da quelle che immaginano vengano successivamente da noi fomentate. Allora noi cosa facciamo? Diamo la colpa a qualcun altro, oppure diciamo, avvolti nei nostri doppio petti di sartoria, foulard, mantelle, con finta commozione e con infinita ipocrisia: “Vergogna!”.
Se i leader dell’Occidente avessero un minimo di dignità, si dimetterebbero in massa, e così tutti quelli che gli hanno retto il sacco, un’intera generazione che da oltre vent’anni è al potere, e anziché riposarsi e meditare sulle panchine dei giardinetti, continua a far danni. Essendo dei miserabili non lo faranno di certo. Allora sì che potremo dire con forza: Vergogna.

Riccardo Ruggeri editore@grantorinolibri.it @editoreruggeri