Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 6/10/2013, 6 ottobre 2013
I RICOSTITUENTI
Il 4 giugno, quando il governo Letta nominò per decreto 35 saggi (poi saliti a 42 con l’aggiunta di altri 7 con poteri redigenti perché i primi non sanno scrivere o non ne hanno voglia) per riformare la Costituzione, la stampa corazziera esaltò il ruolo decisivo di re Giorgio Napolitano. Che li aveva “coccolati con lo sguardo” (il Foglio) dopo aver “discusso e condiviso i criteri della scelta” e “personalmente depennato svariati nomi che non gli sembravano consoni al ruolo o comunque all’altezza della sfida istituzionale” (La Stampa). Infatti erano tutti lottizzati da lui, dal Pd, dal Pdl e dal Centro, senza alcun rappresentante dell’area 5Stelle: tutti “di obbedienza quirinalizia” (il Foglio), a parte Lorenza Carlassare, subito fuggita appena fiutò l’aria che tirava. Ora però cinque di loro sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza alla Procura di Bari per associazione a delinquere, corruzione e falso ideologico nel-l’ennesimo scandalo di concorsi universitari truccati. Dunque il nome del presidente-monarca sparisce dalle cronache e i saggi diventano figli di NN. Ma è consolante sapere che la Costituzione è in ottime mani: i giureconsulti denunciati sono Barbera, Violini, Salazar, Cara-vita di Toritto e De Vergottini. Decideranno i giudici se hanno commesso reati. Ma i curricula di alcuni di loro erano tali da sconsigliarne la nomina fin da subito. La prof. Violini aveva sostenuto la legge ad personam del legittimo impedimento, poi dichiarata incostituzionale dalla Consulta. De Vergottini e Caravita di Toritto avevano firmato un appello pro “lodo” Alfano, anch’esso fulminato dalla Corte perché violava due articoli della Carta, insieme ad altri quattro saggi lettian-napolitani: Cerrina Feroni, Nico-tra, Pitruzzella (presidente dell’Antitrust) e Zanon. Ora un ingenuo potrebbe domandarsi come possano riscrivere la Costituzione sette “giuristi” che la ignorano. Domanda mal posta: chi conosce la Costituzione la ama e non ci pensa proprio a cambiarla. Infatti Letta & Napo hanno accuratamente selezionato i costituzionalisti che la detestano e la disprezzano (c’è persino Violante, noto participio presente). Prendiamo il trio Caravita di Toritto-De Vergottini-Zanon. Mentre giocavano al Piccolo Calamandrei fra Palazzo Chigi, il Quirinale e il noto resort con vista mare a Francavilla, i tre geni vergavano un parere pro veritate su ordinazione di B. per spalleggiare il suo ricorso a Strasburgo contro la Severino. E riuscivano a sostenere, restando seri, che la legge di 9 mesi fa per la decadenza e incandidabilità dei parlamentari condannati è incostituzionale se si applica ai parlamentari condannati: sarebbe costituzionale solo se non riguardasse i parlamentari condannati, ma – puta caso – i trapezisti o gli spazzacamini. Inoltre – affermavano i tre buontemponi – la legge sui parlamentari condannati non vale per quelli già condannati, ma solo per quelli che eventualmente lo saranno, perciò si sbrighino a commettere un reato e a farsi beccare. Ora i suoi legali fanno sapere che “il professor Caravita è stato perquisito e ha ricevuto un avviso di garanzia”. E sarebbe interessante sapere quando: sapeva di essere indagato per i concorsi truccati già il 4 giugno quando Letta lo nominò, il 6 giugno quando Napolitano lo coccolò, e durante i tre mesi seguenti quando con gli altri saggi scrisse la nuova Costituzione consegnata il 17 settembre? E perché non si dimise per non mettere in imbarazzo il governo e il Colle? Si spera che almeno sia fra i baroni indagati a Bari che si telefonavano per pilotare i concorsi universitari parlando in codice, con frasi latine e citazioni shakespeariane (“Sono l’ombra di Banco”). Sai che bella Costituzione viene fuori. Art. 1: “Cave canem”. Art. 2: “Abbondantis abbondandum”. Art. 3: “Ubi maior, Miniminor”. Art. 4: “Coito ergo sum”. Art. 5: “Linoleum”. Art. 6: “Factotum”. Art. 7: “Mutatis mutandis”. Art. 8: “Habemus Papi”. Art. 9: “Errare humanum, Napolitanum diabolicum”. Art. 10: “Ite, Letta est”.