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 2013  ottobre 06 Domenica calendario

VIOLENTATA SU UN TETTO


LA CONFESSIONE
NEW YORK
Che Madonna abbia vissuto la sua vita seguendo l’istinto di épater la bourgeoisie, di scandalizzare e osare sempre, è un fatto scontato. Che di recente abbia abbracciato anche la causa della libertà di espressione e abbia deciso di appoggiarla con una serie di generose donazioni è un fatto meno conosciuto. Ma da vera maestra della comunicazione, la regina del pop è riuscita a far sì che le due cose siano arrivate sui media negli stessi giorni, se non nelle stesse ore. Appena 72 ore dopo aver annunciato il lancio ufficiale del progetto "Art for Freedom", "Arte per la Libertà", è esplosa su tutti i media la sua drammatica confessione: «Da giovane a New York fui stuprata».
In realtà, che nel passato di Madonna Louise Veronica Ciccone ci fosse stato questo orrendo trauma non è proprio una novità: lei stessa ne aveva già parlato nel 1995 e poi di nuovo nel 2007. Ma questa volta lo fa sulle pagine di Harper’s Bazaar, in un articolo che vuol essere un riassunto decennio per decennio della sua vita, e che fa da accompagnamento a uno spettacolare servizio di moda in cui lei stessa fa da modella. Che tutta la stampa Usa, e del resto del mondo, si sia tuffata su quelle due righe in cui ricorda il primo tragico anno a New York, nel 1978, da ventenne ribelle ma anche ingenua, ha assicurato che poi tutti ricordino anche la sua iniziativa di beneficenza. Forse è un caso. Ma conoscendo Madonna, è difficile che lo sia.
LA RIBELLE
Ecco dunque i fatti: nell’articolo di Harper’s Bazaar la cantante-attrice ricorda come da giovane, crescendo ribelle e isolata in una famiglia piccolo borghese italo-americana in un sobborgo di Detroit, avesse già capito e deciso che sarebbe presto fuggita a New York, «la città degli anticonformisti». Dopo due anni all’università, dove aveva ricevuto una borsa di studio per specializzarsi in danza, molla tutto e viene a vivere fra i grattacieli. Ma la realtà è dura: «New York non fu tutto quello che credevo sarebbe stata. Non mi accolse a braccia aperte. Il primo anno, fui derubata a mano armata. Fui stuprata sul tetto del mio palazzo, dove ero stata trascinata con la minaccia di un coltello sulla schiena. Il mio appartamento fu forzato tre volte dai ladri. Non so perché. Non mi era rimasto nulla di valore dopo che mi avevano rubato la radio».
Niente di più. Poche parole per descrivere un anno che avrebbe stroncato qualsiasi persona meno forte e decisa. Il resto dell’articolo percorre, di dieci anni in dieci anni, il resto della sua vita: dai 25 anni, quando è cantante di successo che deve scandalizzare perché è previsto che lo faccia, a 35 anni quando scopre la religione e lo spiritualismo ebraico, a 45 quando si sposa e si trasferisce in Gran Bretagna, a ora, a 55 anni, tornata a New York, divorziata con quattro figli.
IL MESSAGGIO
Tutto è toccato a volo d’uccello, ma riesce comunque a dare una visione d’insieme efficace. E il messaggio è chiaro: «Per tutta la vita l’idea di osare è diventata la norma per me», e anche «Fare domande, mettere in discussione le idee e le convinzioni, difendere coloro che non hanno voce, è diventato parte della mia vita di tutti i giorni. Per me questa è la normalità».
Dunque coniughiamo il gusto della provocazione alla difesa della libertà di parola ed espressione. Ed eccoci all’altro appuntamento di Madonna con il suo pubblico, il progetto "Art for Freedom", appena lanciato on-line. Il sito vuole essere «una piattaforma per dare a tutta la gente del mondo l’opportunità di rispondere a una domanda: cosa significa libertà per te?» Nella piattaforma si offre il modo di lanciare progetti audiovisivi, che siano filmati o fotografie, per denunciare repressioni, contestare censure o semplicemente esprimere opinioni. Il primo ad essere diffuso è il corto di Madonna stessa, SecretProjectRevolution, on-line gratuitamente. Nell’ambito di "Art for Freedom" Madonna ha annunciato che elargirà un premio mensile di 10 mila dollari a favore di individui o organizzazioni che combattano per la giustizia sociale. Non ci sono reconditi motivi personali, assicura Madonna: «L’unico motivo per questo progetto - ha detto in un’intervista alla Cnn - è che dobbiamo fare luce su problemi che richiedono di essere rivelati».
Anna Guaita