Maria Volpe, Corriere della Sera 6/10/2013, 6 ottobre 2013
TEOCOLI: LA TV È IL MIO SOGNO MA SOLO SE POSSO FAR RIDERE
«Perché la tv non mi chiama?». Teo Teocoli proprio non se lo spiega. E non ha tutti i torti. Ma ha fatto di necessità virtù e da oltre dieci anni gira i teatri d’Italia, con un «tutto esaurito» costante. Da martedì parte il suo nuovo tour dal Teatro Nuovo di Milano (numerose le tappe, tra cui Roma la sera di Capodanno). L’anteprima di «Restyling Faccio Tutto» l’altra sera a Treviglio, una sorta di prova generale, è stata interrotta a metà a causa della tensione tra il comico e il pubblico per la disattenzione in sala.
«Restyling Faccio Tutto», titolo pretenzioso
«È un misto di aneddoti personali, gag, musiche, canzoni, parodie».
Il pubblico si aspetta i suoi personaggi famosi, le parodie storiche.
«Infatti sul finale le faccio. A richiesta».
Perché la televisione non la chiama?
«Non lo so, non c’è spazio per il varietà. Mi chiamano per fare il giudice nei talent, ma io dico no perché voglio fare il mio mestiere che è far ridere la gente».
Che programma farebbe?
«Uno show, stile Fiorello per capirci. O una seconda serata dove metterei in studio tutta la mia esperienza. Vista l’età ho vissuto molti momenti tra sport, cronaca, musica, gag che potrei raccontare. Più qualche ospite».
Perché non «torna» con Boldi?
«Gli ho proposto di fare la guest star e di salire sul palco con me nel nuovo spettacolo teatrale. Mi ha detto: “Quante sere stai a Milano? 12? Ma sei matto!”. Non ha voglia».
Come ripensa ai suoi programmi tv?
«Con nostalgia».
Il più importante?
«Mai dire gol con la Gialappa’s».
Quello di maggior successo?
«Quelli che il calcio , numeri che oggi non esistono più: 43% di share».
Siete rimasti in contatto lei e Fabio Fazio?
«No, non molto. Sono rimasto molto male perché non mi ha cercato per lo scorso Sanremo. Insieme abbiamo fatto due Festival strepitosi. Mi chiedo: non inviti il tuo compagno di lavoro storico?».
Il programma più divertente?
«Francamente me ne infischio . Per la prima volta ho visto Celentano ridere di gusto, lui che sorride a stento».
L’artista a cui è più legato?
«L’uomo che mi ha cambiato la vita e la carriera è stato Enzo Jannacci. Non ho mai più incontrato uno come lui, mi ha insegnato tante cose, prima di tutto la modestia, io che ero un po’ spaccone».
Un ricordo di voi due?
«Abbiamo fatto due tournée insieme. Dormivamo insieme, ma con lui era impossibile dormire, di notte studiava medicina».
Cosa vede lei a teatro?
«Io non vado mai a teatro, non leggo, non scrivo. Vivo solo di fantasia. Osservo, capto, guardo i dettagli».
Cosa guarda in tv?
«Cerco disperatamente film. La comicità televisiva di oggi mi fa ridere molto poco, credo sia anche una questione generazionale».
Proprio nessuno la fa ridere?
«Checco Zalone sì, mi ha preso in contropiede. E poi i grandi classici come Walther Matthau o Gigi Proietti. Mi piacerebbe molto fare un film con Carlo Verdone».
È ancora un grande tifoso milanista?
«Non vado più allo stadio, ma la passione è sempre quella».
Maria Volpe