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 2013  ottobre 05 Sabato calendario

PANATTONI, ADDIO ALL’UOMO CHE INVENTÒ LA STRACCIATELLA


«Da tutto il mondo mi hanno cercato per­ché svelassi la vera ricetta: io non l’ho mai bre­vettata né raccontata a nessuno. Resterà un se­greto di famiglia, semplicemente». Risponde­va così a chi gli chiedeva quale fosse il segreto del successo della stracciatella, il gusto di gela­to che aveva inventato nel 1953 e che ora è fa­moso in tutto il mondo. Enrico Panattoni è morto a 85 anni a Bergamo, e il suo segreto ora è partito con lui. Il suo nome però non è legato solo a uno dei gusti più amati del gelato, ma an­che a un drammatico evento di cronaca nera: nel 1973 venne infatti rapito suo figlio Mirko, che allora aveva 7 anni. Era il primo bimbo se­questrato in Italia e il sequestro fece molto scalpore. Mirko venne tenuto prigioniero per 18 giorni e per la sua liberazione il padre pagò un riscatto di 300 milioni di lire.
Poi il nome di Panattoni tornò a legarsi alla stracciatella: pur non avendo appunto mai ri­velato a nessuno in sessant’anni la vera ricet­ta, ha invece più volte raccontato il perché gli venne in mente di creare proprio quel gusto di gelato. Tutto nacque in una notte, a partire da una minestra: «La stracciatella alla roma­na era il consommè più famoso e, proprio co­me per quella minestra, cercavo un gelato che fosse amato e apprezzato dai clienti». Enrico era giunto a Bergamo da Lucca nel 1946 per fa­re il castagnaccio e aprì con 180 mila lire ri­sparmiati dalla famiglia un primo bar in via Colleoni. Successivamente poi, il Primo No­vembre 1953, aprì la La Marianna in Città Alta è appunto lì nacque la stracciatella. Enrico aveva trascorso lunghe notti insonni a prova­re e riprovare il nuovo gelato in un piccolo la­boratorio: macchine rudimentali ma una grande idea in testa, un chiodo fisso che la not­te non lo faceva dormire. «Come l’uovo si co­augula nel brodo bollente, facendo nascere la stracciatella alla romana, così volevo che il cioccolato si unisse alla panna senza però per­dere la sua consistenza ». Finalmente ci riuscì: «Alla fine lo creai in una notte». E i primi fortu­nati assaggiatori della stracciatella furono i tanti turisti che,quell’anno,giunsero a Berga­mo Alta per il Soap box rally : «Volevo far prova­re- il nuovo gusto alle persone che avevano rag­giunto Città Alta per la manifestazione e il ge­lato ebbe subito un grande apprezzamento». Nel 1962 Panattoni rilevò anche la gestione del ristorante «Il Pianone», sempre in Città Al­ta, passando dal gelato alla ristorazione, ma comunque questo non fece dimenticare la sua invenzione e, soprattutto, il suo invento­re. Il motivo? Mescolava la freschezza e la dol­cezza della panna con il gusto forte del ciocco­lato fondente. Per un successo irresistibile. Ancora oggi.