Il Sole 24 Ore 5/10/2013, 5 ottobre 2013
QUEI TWEET DA 13 MILIARDI
Non è solo uno tra i tanti (500 milioni al giorno per essere precisi) cinguettii al giorno. Quello con cui Twitter annuncia di aver presentato il prospetto per sbarcare a Wall Street è un "tweet" speciale. Perché, dopo Facebook, segna l’approdo nel gotha del capitalismo dell’altro social network che va per la maggiore. Qualche numero. Nei primi sei mesi del 2013 il sito di microblogging ha registrato ricavi per 253,6 milioni di dollari, contro gli 122,4 milioni dello stesso periodo del 2012. A fronte di una perdita netta di 69,3 milioni. Twitter punta a una valutazione di 12,8 miliardi. I ricavi crescono, ma resta il fatto che la società nata nel 2006 è ancora in rosso. Un punto interrogativo grosso quanto una possibile bolla dei social network che però, stando a quanto ci dicono oggi i mercati su Facebook, non c’è (o non è scoppiata?). Dopo un inizio sofferto il sito fondato da Mark Zuckerberg vale oggi il 30% in più del prezzo della coraggiosa Ipo con cui si presentò agli investitori che lo valorizzava a 100 miliardi di dollari. Se son rose fioriranno anche per Twitter.