Francesca Pini, Corriere della Sera 5/10/2013, 5 ottobre 2013
CHARME PARIGINO NELL’ASTA DELL’HOTEL
Non male portarsi via un pezzo del Plaza Athénée, storico albergo in Avenue Montaigne (costruito nel 1913), certo non un hotel come gli altri. Un po’ per quelle sue tende, rosse come i gerani sui balconi in ferro battuto ma, soprattutto, per il suo confinare con il Théatre des Champs Elysées (eretto nello stesso anno), così da rendere l’hotel quasi una «dépendance» dello stesso. Con habitués come Joséphine Baker, Diaghilev e Von Karajan. Il dopoteatro al Plaza diventò per il pubblico subito branché, come dicono i francesi per indicare un locale alla moda. Negli anni Venti l’edificio si estese guadagnando metri di Avenue, e anche oggi l’albergo, che compie cent’anni, s’ingrandirà e cambierà pelle.
Da qui l’idea di procedere a una ristrutturazione degli ambienti, a un nuovo arredo (la direzione artistica del progetto è affidata a un nome noto come Patrick Jouin), coinvolgendo anche interior designer come Marie-José Pommereau (per le stanze) e Bruno Moinard (per il Relais Plaza). Le foto vintage ci mostrano l’evoluzione del gusto nei cent’anni di vita, e questa volta la dispersione degli oggetti e del mobilio è affidata alla casa d’aste parigina Art Curial, nei giorni 7 e 8 ottobre. Chi non è mai stato al famoso ristorante stellato di Alain Ducasse può almeno portarsi via le sedute disegnate da Patrick Jouin, che nel 2001 inventò per il bar dell’albergo un bancone trasparente e azzurrato come il ghiaccio, che dialogava con le boiseries liberty e intoccabili. Dai bicchieri al bancone, tutto verrà esitato.
L’artista Jean Michel Folon ha lasciato diverse «presenze» in questo albergo, principalmente quelle due figure in bronzo, Pensées, del 1996 (realizzò 80 sculture di questo tipo) che incarnano forchetta e cucchiaio e che accoglievano i clienti prima di entrare nel ristorante di Ducasse. Ma Folon è anche l’autore di otto piccole versioni di una Tour Eiffel (ridotta a omino stilizzato, base d’asta 1000/1500 euro).
Tra i lotti in vendita troviamo diversi servizi di piatti (sempre dal ristorante di Ducasse), tra i quali quello realizzato appositamente da Hermès per il Plaza Athénée. Negli anni Venti, diventano clienti abituali del ristorante dell’albergo grandi sarti come Poiret e Vionnet, e quando in Avenue Montaigne s’installano poi Dior e Rochas, Laroche e Ungaro, il Plaza Athénée vive di riflesso la dorata stagione dell’alta moda. Tra i lotti provenienti dagli arredi delle stanze andranno all’incanto anche una serie di figurini disegnati da Peter O’Brien per Rochas. Fra gli oggetti in vendita, due mezzi che rispecchiano l’evoluzione del costume, anche in fatto di trasporto cittadino. Velib, a Parigi, è il sistema di biciclette che il Comune mette a disposizione, e anche il Plaza Athénée vi aderisce, ma a modo suo, facendo realizzare delle biciclette con la canna dipinta di rosso, colore dell’hotel. L’altro mezzo, invece, è una city car, anche questa usata dai clienti.
Scrutando poi tra le pieghe della storia di questo albergo-simbolo vediamo bene le contraddizioni tra lusso e vita reale, nel 1968 i lavoratori del Plaza Athénée sfilarono in Avenue Montaigne per protestare contro un’ipotesi di cessione del loro albergo e la perdita del posto. Ebbero la meglio.