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 2013  ottobre 05 Sabato calendario

SOGNI «Da qualche notte sogno il momento in cui inizio il test: ma quando sto per uscire dal box

SOGNI «Da qualche notte sogno il momento in cui inizio il test: ma quando sto per uscire dal box... inizia a piovere o succede qualcosa. Finora non ho fatto un giro nemmeno nel sonno». (Dani Padrosa). PECORE «Il mio sinistro ricorda un po’ quelli di Recoba e Mihajlovic, ma da quando avete scritto che sono infallibile ho centrato solo delle barriere. Comunque sono fiducioso. Come dicono i saggi, le pecore si contano alla fine e le chiacchiere se le porta via il vento» (Diamanti). FAVORITI «Fa gioco dire agli avversari che noi siamo i favoriti, lo so perché sono stato dall’altra parte della barricata... Dobbiamo essere favoriti perché vinciamo, non il contrario. Il mio compito è scolpire una mentalità nella squadra che oggi non ci appartiene. Il grande passato Olimpia è troppo lontano» (Luca Bianchi, coach che lo scorso anno ha vinto il campionato a Sienea e questa stagione allena l’Olimpia Milano). SORPRESA «La Diatec parte con gli stessi obiettivi degli anni scorsi, ovvero provare a vincere tutto. Nessuna squadra gioca mai tanto per giocare. Chiaro, il nostro primo pensiero deve essere giocare una pallavolo di alto livello, fatto questo penso che Trento possa essere la sorpresa della stagione» (il bulgaro Tsvetan Sokolov, protagonista agli ultimi Europei di volley). WATT «Io li ammiro gli inglesi per quanto hanno fatto nel ciclismo, però le gare non sono fatte soltanto di watt e misuratori di potenza, ma di fantasia, intraprendenza, coraggio. Col maltempo si perdono, perché non possono usare la loro strategia di disegnare la tattica in funzione della potenza che i corridori esprimono» (il ct della nazionale italiana di ciclismo Paolo Bettini). FINE «Non potevo pensare che la mia ultima partita fosse stata il derby perso in finale di Coppa Italia. Non riuscivo a mandarla giù. Mi potevo immaginare in qualsiasi squadra del mondo ad alzare qualsiasi trofeo, ma pensare di aver giocato l’ultima partita in un derby perso, sarebbe stata la fine di una delle storie d’amore più grandi tra un calciatore e una squadra che io conosca. Ed era la fine sbagliata» (Daniele De Rossi). AUTOINGANNO «È importante anche l’autoinganno. Senza autoinganno non esisterebbero né l’amore, né la legge, né l’autorità, né Sharon Stone, né le leghe calcistiche» (Manuel Vázquez Montalbán).