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 2013  ottobre 03 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - A LAMPEDUSA FORSE TRECENTO MORTI


CORRIERE.IT
Tragedia al largo di Lampedusa. Un barcone di migranti è naufragato a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. Centinaia di persone sono cadute in acqua, tra le quali una trentina di bambini e tre donne incinte. E’ stata una strage. La Guardia costiera ha recuperato inizialmente 94 cadaveri, compresi quelli di una donna incinta e di due bambini, un maschio e una femmina, mentre altri 100 corpi sarebbe stati trovati sotto il barcone: molti sarebbero di donne e bambini. Altri cadaveri ancora sono stati avvistati in mare. Le persone tratte in salvo sono 151. Secondo le testimonianze sul barcone viaggiavano circa 500 persone, quindi al momento i dispersi sarebbero oltre 150. Secondo la ricostruzione il barcone, si è rovesciato a poca distanza dalla riva e ha preso fuoco. L’allarme è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona.
«COSI’ SIAMO STATI AVVOLTI DAL FUOCO» - Secondo il racconto di alcuni superstiti il barcone ha preso fuoco. «Quando siamo arrivati in prossimità dell’isola abbiamo deciso di accendere un fuoco, incendiando una coperta, per farci notare - raccontano - Ma il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato avvolto dalle fiamme; molti di noi sono si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva».
DALLA BANCHINA ALL’AEROPORTO - Per ora i corpi sono stati condotti sulla banchina del porto, trasformato in una camera mortuaria a cielo aperto. Poi i cadaveri saranno trasferiti nell’hangar dell’aeroporto. La decisione è stata presa perché il numero delle vittime sembra destinato a crescere. «Dal punto di vista dei numeri delle vittime è una tragedia senza precedenti. In tanti anni di lavoro qui non ho mai visto nulla di simile» testimonia il medico responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, Pietro Bartolo. «Ho trovato una situazione a dir poco tragica», commenta Pietro Bartolo responsabile sanitario del poliambulatorio dell’isola sicialian,
SOCCORSI- Finora sono stati recuperati 151 naufraghi, tratti in salvo dalle motovedette e da alcune barche di diporto che stanno partecipando ai soccorsi. Un Canadair dei Vigili del Fuoco è decollato a mezzogiorno dall’aeroporto di Roma Ciampino, diretto sull’isola di Lampedusa. A bordo squadre di sommozzatori del Corpo con attrezzature per effettuare le ricerche in mare dei dispersi.
«MOTOPESCA INDIFFERENTI» - «Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo» dice il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Che riferisce anche del fermo di un presunto scafista. Dalle parole del sindaco emergono anche dettagli scioccanti sul naufragio. «È una tragedia immane. I superstiti, dice, «hanno spiegato di aver acceso i fuochi a bordo perché non avevano campo e i telefonini non prendevano. Sono così tutti finiti in mare e raccontano che alcuni motopesca, due o tre, sono passati e sono andati avanti senza aiutarli. Questo è quello che dicono loro, ma se è vero bisognerà fare luce anche su questo» il sindaco denuncia a Rainews 24.
ALFANO A LAMPEDUSA - «Fatto punto su immane tragedia di Lampedusa con Alfano e vertici ministero che si recheranno subito sul luogo disastro per i primi interventi» scrive il premier Enrico Letta su Twitter. Ad andare sull’isola sarà il vicepremier Angelino Alfano, che ha annullato la conferenza stampa con i ministri del Pdl, convocata all’indomani della fiducia. Interviene anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, sottolineando che siamo tutti vittime «consapevoli o no, di quella “globalizzazione dell’indifferenza” che proprio a Lampedusa Papa Francesco ha denunciato in modo sferzante».
IL PAPA: VERGOGNA - Il pontefice interviene prima con un tweet: «Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa». Poi, parlando a braccio: «Viene la parola vergogna: è una vergogna!», dice. «Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, che è un sintomo grande della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa» afferma, in dettaglio, al termine del discorso ai partecipanti al convegno sulla Pacem in terris. «Viene la parola vergogna: è una vergogna!», aggiunge. E ancora: «Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle».
L’INCHIESTA - Oltre al fermo del presunto scafista, la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio. Il fascicolo è stato istruito dal sostituto procuratore Andrea Maggioni. Secondo quanto si è appreso, la procura, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ipotizza anche il reato di omicidio plurimo.
EMERGENZA NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA -Nella notte era approdata sull’isola un’altra «carretta del mare» con 463 persone a bordo. I profughi sono stati trasferiti nel Centro di prima accoglienza. «Non sappiamo più dove mettere i morti e i vivi» lancia l’allarme il sindaco Nicolini. Al centro di accoglienza si trovano oltre 1350 persone. Ne ospitava 770 fino a mercoledì, si sono aggiunte quelle del primo sbarco di oggi e dovranno essere accolti anche i migranti superstiti del naufragio.
I PRECEDENTI - Quello di giovedì mattina è il secondo sbarco in un meno di una settimana finito in tragedia sulle coste siciliane. Lunedì 30 settembre tredici migranti erano morti annegati a Scicli , nel ragusano, nel tentativo di raggiungere la costa. Altre sei vittime, il 10 agosto scorso, sulla spiaggia del lungomare della Plaia di Catania, nei pressi del «Lido Verde», annegate, anche loro, nel tentativo di raggiungere la riva. Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morti oltre 6.200 migranti.

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«Siamo partiti due giorni fa dal porto libico di Misurata. Su quel barcone eravamo in 500. Non riuscivamo nemmeno a muoverci. Durante la traversata tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso». Dalla testimonianza dei superstiti al naufragio a Lampedusa emergono dettagli scioccanti su un presunto mancato soccorso da parte di alcune imbarcazioni che transitavano nelle acque siciliane. La denuncia era stata raccolta anche dal sindaco di Lampedusa che, sempre in base ai racconti dei superstiti, ha parla di «due o tre» motopesca che non si sono fermati a soccorrere i naufraghi.
ALFANO - Alla denuncia risponde il ministro dell’Interno Alfano. I pescherecci passati nelle vicinanze del barcone naufragato nella notte vicino a Lampedusa, dice il vicepremier a SkyTg24, «non lo hanno visto, altrimenti sarebbero intervenuti. Gli italiani sono di grande cuore, abbiamo soccorso 16mila naufraghi». «Purtroppo nessuno aveva cellulari a bordo della nave affondata n- ha detto ancora Alfano - e nessuno ha avvisato, come sono abituati a fare in questi viaggi, il numero di ricerca e soccorso. Se avessero avuto la possibilità di telefonare si sarebbero salvati».
LA DENUNCIA - Intanto il Codacons annuncia che presenterà sulla vicenda un esposto alla Procura di Agrigento per accertare l’eventuale omissione di soccorso. «Se confermati i fatti così come descritti dai migranti sopravvissuti, si tratterebbe di una gravissima omissione con pesanti ripercussioni sul piano penale - spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi - Rifiutare il soccorso in mare, infatti, in tale circostanza equivale a contribuire a una vera e propria strage. Per questo presenteremo oggi stesso un esposto alla Procura di Agrigento chiedendo di accertare i fatti e, nel caso quanto dichiarato dal sindaco risulti confermato, individuare le imbarcazioni che hanno omesso di prestare aiuto e procedere verso i responsabili per il reato di omissione di soccorso e concorso in strage».
«NOI ABBIAMO SALVATO 18 PERSONE» - Comunque a dare l’allarme del naufragio sono stati proprio alcuni pescherecci. E molti pescatori hanno aiutato a trarre in salvo i superstiti e anche a recuperare i corpi dei morti. «Stavamo tornando da una battuta di pesca - racconta ad esempio Francesco Colapinto, 24 anni - Con il binocolo abbiamo visto le fiamme salire da un barcone e ci siamo diretti lì». A bordo del peschereccio c’era anche Angela C. insieme agli zii Domenico, 59 anni, e Raffaele, 65 anni -, che per primo ha raggiunto il barcone naufragato con i migranti a poche centinaia di metri dalla costa lampedusana. «Abbiamo tirato su 18 persone vive e 2 morti. Poi abbiamo visto arrivare le motovedette».
03 ottobre 2013

CORRIERE.IT
«Speriamo che l’Unione Europea si renda conto che non è un dramma italiano ma europeo». Dopo la tragedia di Lampedusa, costata la vita a quasi cento migranti, si leva chiaro l’appello del ministro dell’Interno Angelino Alfano: «Telefonerò al presidente della Commissione Ue Barroso e farò sentire la voce forte dell’Italia». Il titolare del Viminale si è poi recato nell’isola al largo della Sicilia. Ed è anche intervenuto il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon: la morte dei migranti africani a Lampedusa «deve spingere all’azione».
IL MINISTRO KYENGE - Coincide nella condivisione delle responsabilità anche il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge «Non è il momento di dare colpe a nessuno, ma chiederemo ai Paesi dell’Unione di fare ciascuno la propria parte» E continua: «Nel secondo semestre del 2014 l’Italia avrà la presidenza del semestre europeo - continua il ministro per l’Integrazione - e l’immigrazione è già in agenda. Detto questo non stiamo aspettando altro tempo, l’Italia ha già incontrato gli altri Paesi europei e già Grecia e Lussemburgo sono stati interessati per la questione degli sbarchi». Per Cecile Kyenge non ogni Paese ha «responsabilità diverse» ma nessuno è escluso dalla tragedia degli sbarchi: «Dobbiamo intervenire sugli accordi europei, far presente all’Ue che le nostre coste sono la porta dell’Europa».
«NUOVE POLITICHE E CANALI UMANITARI»- Cosa sta facendo il governo contro le organizzazioni criminali che gestiscono il mercato degli sbarchi di migranti? «Credo sia opportuno mettere in campo sin da subito un coordinamento tra più ministeri, quello dell’Interno, dell’Integrazione, delle Infrastrutture, degli Affari esteri e della Difesa, sotto la supervisione della presidenza del Consiglio, per un piano di aiuti per soccorrere i profughi e aiutare le comunità locali e i Comuni». Poi il ministro ha aggiunto: «Quando parliamo di corridoi umanitari, parliamo anche di contrasto alle organizzazioni criminali, ognuno in questo momento deva dare il proprio approccio». Il ministro Cecile Kyenge, domenica, sarà a Lampedusa: «Non dobbiamo aspettare altre tragedie per dare una risposta», rilancia il ministro. E conclude:«Voglio esprimere il mio più profondo cordoglio e dolore molto forte per le vittime di Lampedusa, per quello che sta succedendo in queste ore. Un’immane tragedia che ci mette tutti davanti alla necessità di affrontare in maniera radicale il drammatico problema dei migranti in fuga dai paesi in guerra».
NAPOLITANO: «PRESIDIARE COSTE STRANIERE» - Le dichiarazioni del ministro Kyenge si muovono sulla stessa linea tracciata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che appreso : «Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione Europea». Per il presidente Napolitano si rendono necessari presidi sulle coste straniere: «È indispensabile stroncare il traffico criminale di esseri umani in cooperazione con i paesi di provenienza dei flussi di emigranti e richiedenti asilo. Sono pertanto indispensabili presidi adeguati lungo le coste da cui partono questi viaggi di disperazione e di morte».
IL MINISTRO E LA LEGA -In merito alle affermazioni del vicepresidente della Lega Nord Gianluca Pini che, giovedì, ha accusato il ministro di responsabilità morale per la tragedia di Lampedusa, la Kyenge risponde laconica che « oggi è stato raggiunto un punto di non ritorno rispetto a questa forza politica. Se uno vuole prendere il palcoscenico, non è questo il momento per farlo». Un atteggiamento stigmatizzato anche dal ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza: «Le dichiarazioni di Pini sono inaccettabili e irriferibili, neanche le prendo in considerazione, non si possono fare questi discorsi».
03 ottobre 2013



Uno spettacolo straziante sulla banchina del porto di Lampedusa dove, dalla notte, continuano ad arrivare, dopo essere stati recuperati dalla Guardia Costiera e dai Carabinieri, i corpi delle vittime dell’ultimo naufragio al largo dell’isola. "Una tragedia senza precedenti", nelle parole dei medici che stanno operando sul posto. Le vittime sono più di 90 ma si continuano le ricerche dei dispersi. A bordo dell’imbarcazione, rovesciatasi dopo che aveva preso fuoco, erano in circa 500. Ci sono 151 superstiti salvati durante la notte. (RCD - Corriere Tv)
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La tragedia nei pressi dell’isola dei Conigli. Sull’imbarcazione, che si è incendiata e poi rovesciata, oltre 500 profughi tra i quali molte donne e bambini. Solo 155 sono stati tratti in salvo. Di ora in ora i soccorritori recuperano corpi in mare, almeno cento individuati nello scafo sul fondale
di MONICA RUBINO
ROMA - Corpi affiancati sul molo. Avvolti in teli di plastica colorati. Una serie interminabile, straziante, di vite perdute. L’immagine delle salme dei migranti annegati nelle acque di Lampedusa in fila una accanto all’altra sulla banchina del porto è raccapricciante. E fa il giro dei media di tutto il mondo.
E’ una tragedia dell’immigrazione senza precedenti quella che ha sconvolto questa mattina l’isola siciliana, a pochi giorni dal drammatico sbarco di Scicli, vicino Ragusa. Si contano a centinaia, tra morti e dispersi, le vittime del naufragio di un barcone probabilmente causato da un incendio. I passeggeri avrebbero dato fuoco a una coperta nel tantativo di farsi avvistare e soccorrere a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli. Sono 94 i cadaveri finora recuperati, compresi quelli di una donna incinta e di tre bambini. A metà pomeriggio un’altra sconcertante scoperta: un centinaio di cadaveri, soprattutto donne e bambini, vengono individuati da alcuni sommozzatori della Guardia costiera sotto e all’interno del barcone rovesciato e affondato, localizzato a una quarantina di metri di profondità.
155 i superstiti tratti in salvo. Secondo il loro racconto sull’imbarcazione c’erano circa 500 persone, tutte provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia. Almeno altri 150 profughi, dunque, mancano all’appello.
Il mare è pieno di morti" è stato il primo agghiacciante commento del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. "E’ un orrore infinito. Ora basta, cosa dobbiamo ancora aspettare dopo questo?" ha poi aggiunto sconvolta e in lacrime, mentre sul molo assisteva all’arrivo dei pescherecci dei soccorritori carichi di cadaveri.
La strage si è consumata in una manciata di attimi. Mentre il fuoco divampava, i migranti presi dal panico si sono tuffati in acqua, molti senza nemmeno saper nuotare, mentre la barca, ormai rovesciata, colava a picco. Straziante il racconto di alcuni superstiti: "Siamo partiti due giorni fa dal porto libico di Misurata - hanno detto - Su quel barcone non riuscivamo nemmeno a muoverci. Durante la traversata tre pescherecci ci hanno visto ma non ci hanno soccorso. Quando siamo arrivati in prossimità dell’isola abbiamo deciso di accendere un fuoco, incendiando una coperta, per farci notare. Ma il ponte era sporco di benzina: in pochi attimi il barcone è stato avvolto dalle fiamme; molti di noi sono si sono lanciati in acqua tra le urla mentre la barca si capovolgeva".
Guardia costiera, carabinieri, guardia di finanza, ma anche decine di pescatori lampedusani continuano le ricerche. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, invitato dal sindaco ad andare nell’isola per contare i morti, segue la situazione da Palazzo Chigi e ha proclamato domani il lutto nazionale. Il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, presiede a Lampedusa una riunione del comitato per la sicurezza e riferirà alla Camera domani. La politica davanti alla tragedia si è fermata: annullate conferenze stampa e incontri politici in programma stamattina, mentre sono unanimi le dichiarazioni di cordoglio e sgomento, a cominciare da quelle del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha parlato di "strage di innocenti" e del presidente della Camera, Laura Boldrini. Fa eccezione la Lega Nord, che addebita la "responsabilità morale" della strage alla stessa Boldrini e al ministro Cecile Kyenge.
"Vergogna!" ha invece esclamato Papa Francesco e ha invitato a pregare per le vittime.
La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Andrea Maggioni. I reati ipotizzati, al momento a carico di ignoti, sono di omicidio plurimo colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato. La polizia sta interrogando diverse persone individuate tra i sopravvissuti e sospettate di essere lo scafista del barcone. In particolare è stato fermato un giovane tunisino che era stato raccolto tra i superstiti. Sarebbe stato riconosciuto da un gruppo di migranti.
L’ennesimo naufragio nelle acque siciliane allunga il lungo elenco di vittime senza nome ingoiate dal Mediterraneo: migliaia di uomini, donne e bambini morti nella ricerca di un futuro migliore. Secondo Fortress Europe, dal 1994 nel solo canale di Sicilia sono morte oltre 6.200 persone, più della metà (4.790) disperse. Il 2011 è stato l’anno peggiore: tra morti e dispersi, sono scomparse almeno 1.800 persone, 150 al mese, 5 al giorno.

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ROMA - "Preghiamo dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa", ha scritto su Twitter Papa Francesco. "Orrore. E’ una vergogna!", ha ripetuto a parole Bergoglio. Concludendo il discorso per i 50 anni dell’Enciclica "Pacem in Terris". "E’ una vergogna".

Sullo stesso social network ha scritto anche il premier Enrico Letta: "Fatto punto su immane tragedia Lampedusa con Alfano e vertici ministero che si recheranno subito sul luogo disastro per i primi interventi". Un telegramma breve, perché il governo prima di tutto vada nell’isola. Il suo vice e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è partito per Lampedusa. La conferenza stampa che avrebbe dovuto tenere con gli altri ministri del Pdl a mezzogiorno a palazzo Chigi, è stata annullata. Lo ha sottolineato anche Berlusconi: "La tragedia è troppo grande per poterci dedicare alle vicende interne al nostro Gruppo parlamentare e al nostro Partito". E intanto alla Camera si discute. "Domani il Governo riferirà in Parlamento sulla tragedia di Lampedusa", è il tweet di Palazzo Chigi. Domani sarà lutto nazionale.


Il mondo è sotto shock. Il mare siciliano continua a sputare vittime. "Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione europea", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Anche la presidente Laura Boldrini è partita: "Devo essere nell’isola a portare la solidarietà e il cordoglio della camera dei deputati". I commenti, contemporaneamente alle immagini del naufragio, arrivano da ogni parte. "Bisogna dire basta e serve una risposta forte del Parlamento", ha detto Nicola Fratoianni di Sel, mentre Khalid Chaouki (Pd) chiede "una giornata di lutto nazionale". Così come il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: "Mi stringo al dolore per l’ennesima tragedia nei mari italiani che richiederebbe la proclamazione del lutto di Stato".

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La tragedia di questa mattina nelle acque dell’isola (VIDEO) ha un bilancio tragico. A quattro giorni dal naufragio di Ragusa con 13 morti, vicino l’Isola dei Conigli sono stati già ripescati 93 cadaveri. Quattro sono bambini. Ma i dispersi sono centinaia e il numero delle vittime, alla fine, sarà più alto. "E’ un orrore, è un orrore", ha ripetuto il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini. Al telefono è scoppiata a piangere. Era sul molo: "Non finiscono mai di portare e scaricare morti" ripete. "Venite a vedere. E’ una scena impressionante". Ha scritto un telegramma a Letta: "Venga qui a contare i morti con me".
Ma la Lega Nord punta il dito e specula. Per il Carroccio la colpa della "nuova strage" è "della coppia Boldrini-Kyenge" (VIDEO). "La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi", ha detto Gianluca Pini, vicepresidente del gruppo Lega Nord a Montecitorio.
Amara la replica di Cecile Kyenge. Oggi è stato segnato "un punto di non ritorno rispetto a questa forza politica. Se uno vuole prendere il palcoscenico, non è questo il momento per farlo", ha detto il ministro dell’Integrazione. "Imputare la responsabilità morale di
quello che sta accadendo a Lampedusa, a me e alla presidente della Camera come ha detto Pini è offensivo per noi ma soprattutto per le vittime e per le coscienze dei cittadini italiani".
Ma Umberto Bossi ha incalzato. "Bisogna stare attenti a non dare messaggi sbagliati, sennò la gente arriva qui in massa", ha detto. "Sbagliano tutti coloro che mandano messaggi che attirano la gente - ha detto il Senatur - non solo Kyenge-Boldrini, è un problema della sinistra. La legge Bossi-Fini è perfetta, non va cambiata. E’ l’unica piccola difesa rimasta al Paese". Rabbia su Facebook dal vice-segretario della Lega, Matteo Salvini: "L’Europa esprime ’tristezza’ per i morti in mare. Ipocriti schifosi".
La politica deve cambiare. L’Europa definisce quella nostro Paese "sbagliata" e scuote la testa. Un rapporto Ue che l’assemblea dovrà discutere e votare in plenaria nei prossimi mesi, chiede all’Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati. In una nota il Consiglio d’Europa però oggi è solidale: "I Paesi del Consiglio d’Europa e dell’Ue devono mostrare maggiore solidarietà con l’Italia e gli altri" in prima linea sul fronte degli arrivi degli immigrati irregolari.
E sulla tragedia di Lampedusa il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstroem, ha commentato su Twitter: "Sono sconvolta. Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per combattere i trafficanti che sfruttano la disperazione umana".
A rilanciare la ’colpa’ sull’Europa invece è il Movimento 5 Stelle. "Le responsabilità di questa tragedia sono tutte dell’Unione europea, che abbandona l’Italia a se stessa senza colpo ferire", hanno detto i deputati 5 Stelle chiedendo un tavolo europeo sull’immigrazione. "Non si può più rimandare".
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, viene costantemente aggiornato dal comando generale delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera. "L’immane tragedia di Lampedusa non è umanamente sopportabile. Bisogna fermare i trafficanti di morte che sfruttano la speranza dei poveri. E’ un dovere della comunità internazionale e dell’Unione europea in particolare", ha dichiarato. Per il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani "è tempo di contrastare i criminali e gli speculatori senza pietà con mezzi e piani efficaci".
"Si tratta di un vero e proprio olocausto di fronte al quale abbiamo il dovere civile di intervenire", ha detto il senatore del Pd Giuseppe Lumia. E il leader di Sc ed ex premier Mario Monti ha invitato a "un momento di raccoglimento in memoria delle vittime del naufragio". "Il mediterraneo è diventato il cimitero delle speranze invece di essere l’orizzonte dello sviluppo", ha affermato in una nota Guglielmo Epifani, segretario del Pd. La segretaria generale della Cgil Susanna Camusso: "Queste sono le conseguenze della guerre di un’Europa che non diventa grande potenza in grado di proporre pace e interventi. Bisogna costruire risposte di accoglienza e di certezza ben diverse da quelle di oggi".
Cordoglio anche da parte dell’Unicef. "Cordoglio e dolore per quest’ultima tragedia. Ancora un altro barcone, altri migranti. Ancora altri bambini coinvolti", ha detto il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera. "E’ necessario - ha continuato - garantire ai migranti accoglienza. Dobbiamo proteggere tutti i bambini che giungono in Italia".
Indignazione è quanto esprime la Cei. "Non possiamo continuare a contare morti come se fossimo semplicemente testimoni", ha detto monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Commissione Cei per le migrazioni oltre che della fondazione Migrantes.

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ROMA - L’Europa guarda, e scuote la testa. Il tragico naufragio a Lampedusa (VIDEO) arriva il giorno dopo la grave condanna del Consiglio d’Europa sulle politiche immigratorie dell’Italia.
Ieri Strasburgo, ancora una volta, aveva giudicato "sbagliate o controproducenti" le misure prese in questi ultimi anni dall’Italia per gestire i flussi migratori. Un rapporto approvato all’unanimità dalla commissione migrazioni dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (che è un’organizzazione internazionale che comprende oltre 50 stati e che ha sede a Strasburgo) sottolinea che quanto fatto sinora non ha messo "l’Italia in grado di gestire un flusso che è e resterà continuo".
Il rapporto critica in particolare i ritorni forzati di immigrati in paesi, come la Libia, dove rischiano la tortura, se non la vita, la gestione dei Cpt, la decisione di dichiarare continuamente lo stato d’emergenza per "adottare misure straordinarie al di la dei limiti fissati dalle leggi nazionali e internazionali". Nel testo si afferma poi che "a causa di sistemi di intercettazione e di dissuasione inadeguati", l’Italia si è di fatto trasformata in una calamita per l’immigrazione, in particolare per gli immigrati che cercano una vita migliore all’interno dell’area Schengen. E come se non bastasse nel documento si afferma che alcune delle scelte fatte dalle autorità italiane "rischiano di minare la fiducia nell’ordine legale europeo e nella Convenzione di Dublino".
Infine, nel testo viene evidenziato che la strada seguita dall’Italia "non ha aiutato a convincere gli altri paesi membri della Ue a condividere la responsabilità" per i flussi in arrivo sulle coste italiane. Nel testo, che l’assemblea dovrà discutere e votare in plenaria nei prossimi mesi, si chiede all’Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati. Secondo l’autore del rapporto, il britannico Christopher Chope, "l’Italia ha le risorse per farlo e solo facendolo potrà assicurarsi il sostegno e la solidarietà dei paesi europei".


DICHIARAZIONE PINI
(AGI) - Roma, 3 ott. - E’ bufera sulla Lega dopo che Gianluca Pini, vicepresidente del Gruppo a Montecitorio, ha detto che "La responsabilita’ morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa e’ tutta della coppia Boldrini-Kyenge". "La loro scuola di pensiero ipocrita che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo porta a risultati drammatici come questi" ha spiegato.
"Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterra’ la sola conseguenza di mietere piu’ vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi", ha aggiunto.

FINOCCHIARO, DALLA LEGA PAROLE INACCETTABILI

Anna Finocchiaro ha stigmatizzato le accuse lanciate dalla Lega al ministro Cecile Kyenge e alla presidente della Camera, Laura Boldrini. "Di fronte a questa tragedia trovo affermazioni come quelle dell’onorevole Pini, che addossa la responsabilita’ di quanto e’ accaduto alla presidente della Camera e alla ministra Kyenge, non soltanto del tutto fuori contesto, ma misere e inaccettabili dal punto di vista prima che politico, morale",

BOSSI, MIA LEGGE UNICA PICCOLA DIFESA RIMASTA

"La Bossi-Fini e’ l’unica piccola difesa che e’ rimasta al Paese" ha rilanciato Umberto Bossi, parlando con i cronisti in Transatlantico. "Bisogna stare attenti a non dare messaggi sbagliati, senno’ la gente arriva qui in massa", ha spiegato Umberto Bossi. "Sbagliano tutti coloro che mandano messaggi che attirano la gente - ha aggiunto il Senatur - non solo Kyenge-Boldrini, e’ un problema della sinistra". Un ammorbidimento della legge sull’immigrazione "non serve. Il problema e’ che insistiamo a mandare messaggi come se in Italia ci fosse lavoro per tutti. Ma lavoro non c’e’ nemmeno per gli italiani, figuriamoci per gli altri".

MARONI, DICHIARAZIONI PINI? NON HO COMMENTI DA FARE

Il segretario della Lega, Roberto Maroni, non ha voluto commentare le dichiarazioni di Pini. "Oggi - ha detto Maroni declinando la domanda - parlo di Olimpiadi. Non ho commenti da fare". "La tragedia di Lampedusa doveva essere evitata. Ma governo e Commissione europea non fanno nulla per impedire la partenza dei barconi" ha poi scritto il segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni, su Twitter.

VENDOLA, BOSSI-FINI POST FASCISTA. CONCORRE A TRAGEDIE

"La Bossi Fini e’ una delle cause delle tragedie" ha detto il leader di Sel e presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
"Il fatto che in Italia non sia possibile entrare regolarmente, che la modalita’ sia cosi’ complicata - per avere il permesso di soggiorno bisogna avere un contratto di lavoro, per avere un contratto di lavoro bisogna avere il permesso di soggiorno - e’ un assetto ideologico, post fascista, razziale che ha consentito ai mercanti di carne umana di arricchirsi e al nostro mare di diventare il piu’ grande cimitero all’aria aperta che c’e’ nel mondo, con 15mila-20mila cadaveri che non sono frutto di un naufragio, ma frutto di una logica economica e politica sciagurata", ha sottolineato. "O l’Europa e l’Italia si aprono e guardano con umanita’ e con senso di realta’ a questo Mediteranneo, oppure dobbiamo avere almeno la compiacenza di non piangere lacrime di coccodrillo su quelle povere vite umane", ha chiarito Vendola.


COTA, ORA CHI FOMENTA IMMIGRAZIONE FACILE TACCIA

Esprime cordoglio per la " vera tragedia" di Lampedusa il presidente del Piemonte Roberto Cota ma aggiunge: "da uomo politico dico che per evitare che queste cose si ripetano bisogna stare molto attenti in tema di immigrazione, e’ una materia da gestire con competenza, pesando le parole". "Chi ha incarichi di governo - afferma il Governatore del Piemonte - deve essere cauto nel dire che le regole in vigore non vanno bene e che tutti devono poter entrare liberamente sul nostro territorio, perche’ e’ come dire che queste regole possono essere violate". "E’ un messaggio pericoloso - aggiunge - che in realta’ spiana la strada proprio a chi organizza queste vere e proprie tratte di essere umani. Il principio che ci deve guidare - conclude - dev’essere prima di tutto quello di aiutarli in maniera efficace a casa loro".

BORGHEZIO, RESPONSABILITA’ MORALE UE, BOLDRINI E KYENGE

"La tragedia umana che si e’ consumata nelle acque di Lampedusa pesa come un macigno sulla responsabilita’ morale anzitutto della Commissione europea, perche’ fino ad oggi non ha mai dato risposte concrete alle nostre richieste di accordi per impedire la partenza delle carrette della morte". Cosi’ l’europarlamentare leghista Mario Borghezio interviene nelal polemica. "Subito dopo, pero’, viene la responsabilita’ dei demagoghi di Stato - dalla Boldrini alla Kyenge - che continuano in maniera irresponsabile a diffondere dalle loro ’cadreghe’ istituzionali messaggi che non possono non essere recepiti dai disperati di tutto il mondo se non come un appello del tipo ’Venite qui che vi accogliamo tutti a braccia aperte’".

ILPOST


Nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre una barca con a bordo circa 500 migranti è naufragata a causa di un incendio al largo di Lampedusa, a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. Le operazioni di salvataggio sono ancora in corso: fino a stamattina erano stati recuperati in mare 94 cadaveri, mentre nel pomeriggio a 47 metri di profondità è stato ritrovato il relitto della nave. Secondo i primi racconti dei soccorritori sotto la barca ci sono decine di altri cadaveri, non si sa di preciso ancora quanti: secondo Adnkronos sono un centinaio. Le persone salvate sono 155, ci sono ancora decine di dispersi. Il governo ha proclamato un giorno di lutto nazionale e domani riferirà in Parlamento.

(attenzione, immagini forti)

Lampedusa

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Giusi Nicolini, il sindaco della città, ha detto che questa «è la più grande tragedia che Lampedusa ricordi» e che lo scafista è già stato arrestato. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano e la presidente della Camera Laura Boldrini sono a Lampedusa. Alfano ha tenuto una conferenza stampa sull’isola, confermando le notizie circolate sull’incidente e aggiungendo che la barca è partita da Misurata, in Libia, e che i pescherecci che le sono passati accanto non l’hanno notata.

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14.05 - Lo Huffington Post riporta che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commentato la situazione di Lampedusa spiegando che «siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti» e che «non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione Europea».

13.52 - Nel corso di una conferenza stampa il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge ha detto che «da questo momento in poi ognuno di noi deve cercare una soluzione, non fomentando la politica della paura ma creando una politica di dialogo che si fonda sulla conoscenza dell’altro». Riguardo le critiche ricevute dal deputato della Lega Nord Gianluca Pini, Kyenge ha aggiunto che «imputare la responsabilità morale di quanto sta succedendo a me e alla presidente Boldrini non solo è offensivo verso di noi, ma lo è per le vittime. Il primo pensiero è per le vittime. È offensivo anche per la coscienza dei cittadini italiani, e degli abitanti di Lampedusa che si stanno prodigando. Questa è una mia presa di posizione, un punto di non ritorno verso questa forza politica.»

13.45 - Secondo l’ANSA il responsabile sanitario di Lampedusa Pietro Bartolo ha dichiarato che «finora abbiamo recuperato 94 cadaveri e 151 persone vive. Tra le vittime ci sono anche un bimbo di 3 anni e una bimba di 2 anni. Due donne, tra cui una incinta, sono state trasferite a Palermo perchè hanno problemi più gravi degli altri». Giusi Nicolini, il sindaco della città, ha spiegato che questa «è la più grande tragedia che Lampedusa ricordi».

13.16 - Pochi minuti fa il sito di Internazionale ha messo insieme un riepilogo delle cose che sappiamo al momento.

Sono 82 i corpi recuperati finora nel naufragio avvenuto davanti alle coste di Lampedusa, tra loro anche donne e bambini. Lo ha detto il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

Antonio Candela, commissario straordinario alla salute di Palermo, ha detto che sono state soccorse 159 persone. Secondo i testimoni l’imbarcazione trasportava circa 500 persone. Mancherebbero ancora all’appello circa 250 persone.

Secondo quanto riportano le agenzie italiane il naufragio sarebbe stato provocato da un incendio a bordo, mentre l’imbarcazione era a mezzo miglio di distanza dall’isola dei conigli. A dare l’allarme due pescherecci.

Le autorità italiane tra cui il ministro dell’interno Angelino Alfano e la presidente della camera Laura Boldrini raggiungeranno Lampedusa in giornata.

13.12 - Secondo l’agenzia Adnkronos le persone che si trovavano sulla barca provenivano da Eritrea, Ghana e Somalia.

12.47 - Secondo l’ANSA sono 93 i cadaveri recuperati fino ad ora dal mare: tra loro anche i corpi di quattro bambini e di numerose donne.

12.45 - Il ministro dell’Interno Angelino Alfano riferirà in Parlamento sul naufragio di Lampedusa al suo ritorno dall’isola «auspicabilmente tra oggi e domani». Lo ha detto il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti durante la seduta di oggi.

12.40 - Il commissario Ue Johannes Hahn ha dichiarato: «Le istituzioni Ue esprimono la loro tristezza per quanto avvenuto a Lampedusa: è una vera tragedia che ha coinvolto anche bambini. L’Ue deve vedere cosa fare per aiutare».

12.33 - Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini ha raccontato a Rainews 24 alcuni dettagli del naufragio: «i superstiti hanno detto che alcuni motopesca, due o tre, sono passati e sono andati avanti senza aiutarli. Questo è quello che dicono loro, ma se è vero bisognerà fare luce anche su questo».

12.30 - Per ora i corpi recuperati dal mare sono stati portati sulla banchina del porto. Saranno poi trasferiti nell’hangar dell’aeroporto: la decisione è stata presa perché il numero delle vittime sembra destinato a crescere.

12.27 - La timeline della Stampa sulle persone morte o disperse nel canale di Sicilia a partire dal giugno 2011.

12.20 - Un articolo del Post sui numeri degli sbarchi in Italia: dal primo agosto 2012 al 10 agosto 2013 sono arrivate via mare 24.277 persone.

12.15 - Le parole del presidente del parlamento europeo Martin Schulz:



12.00 - Il presidente della Camera Laura Boldrini ha scritto su Twitter che andrà a Lampedusa nelle prossime ore. Ha telefonato al sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e ha dichiarato:

«La dimensione di questa nuova tragedia è tremenda, e dalle prime ricostruzioni sembra che il numero delle vittime sia destinato ad aumentare ulteriormente. Ma i motivi che spingono queste persone a mettersi in viaggio sono sempre gli stessi: guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani. È questo l’aspetto più sconvolgente: il fatto che assistiamo da anni a tragedie identiche, sentendoci coinvolti, pronunciando parole di sincera commozione, ma senza trovare soluzioni».

11.55 - Papa Francesco ha scritto su Twitter: «Preghiamo Dio per le vittime del tragico naufragio a largo di Lampedusa».

11.54 - Al centro di accoglienza di Lampedusa si trovano più 1350 persone. Ne ospitava 770, se ne sono aggiunte 463 con il primo sbarco di stanotte. Ora dovrà accogliere anche i superstiti del naufragio.

11.43 - Un video dei soccorsi: attenzione, ci sono immagini forti.

11.34 - L’intervista telefonica a Radio Capital del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini: «Continuano a prendere persone dal mare. Mi chiedo perché. I soccorsi dovrebbero funzionare meglio».

11.31 - Il commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Palermo Antonino Candela, che sta coordinando le operazioni di soccorso a Lampedusa ha detto all’agenzia TmNews che sono stati recuperati almeno 85 cadaveri, tra cui due minori, un maschio e una femmina, mentre le persone che sono state salvate sono 151.

11.25 - Gianluca Pini, vicepresidente del gruppo Lega Nord alla Camera ha dichiarato:

«La responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge. La loro scuola di pensiero ipocrita, che preferisce politiche buoniste alle azioni di supporto nei paesi del terzo mondo, ha portato a risultati drammatici come questi. Continuando a diffondere senza filtri messaggi di accoglienza si otterrà la sola conseguenza di mietere più vittime di una guerra. Tanto la Boldrini quanto la Kyenge hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi».

11.19 - Ieri il Consiglio d’Europa aveva condannato l’Italia giudicando «sbagliate e controproducenti» le misure prese in questi ultimi anni per gestire i flussi migratori che «sono e resteranno continui».

11.16 - Il premier Enrico Letta ha incontrato il ministro dell’Interno Angelino Alfano con il quale ha concordato che lo stesso Alfano andrà il prima possibile a Lampedusa a nome di tutto governo. Inoltre è stata annullata la conferenza stampa di Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello prevista per oggi.

11.12 – I superstiti del naufragio hanno raccontano che era stato acceso un fuoco quando l’imbarcazione si stava avvicinando alla costa con l’intento di farsi avvistare e soccorrere. Le fiamme si sono però propagate e le persone a bordo sono state costrette a gettarsi in mare.

11.10 – Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini ha detto all’Ansa che fino ad ora i morti sono 82.

11.06 - La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul naufragio. I reati ipotizzati, al momento a carico di ignoti, sono di omicidio plurimo colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato.

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Nella notte tra mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre una barca con a bordo circa 500 migranti è naufragata al largo di Lampedusa, a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli. Secondo quanto riferito dal commissario straordinario dell’Assistenza sanitaria di Palermo Antonio Candela, la Guardia costiera ha recuperato per ora i cadaveri di almeno 60 persone, compresi quelli di una donna incinta e di due bambini. Finora sono stati salvati circa 143 naufraghi, ma sono 250 le persone che risultano ancora disperse. «Ci sono morti ovunque», ha detto il sindaco di Lampedusa che a Sky Tg24 ha anche annunciato l’arresto di uno scafista.

Secondo quanto ha detto la Guardia costiera, intorno alle 7.20 di questa mattina alla capitaneria di porto sono arrivate due segnalazioni da parte dell’equipaggio di due pescherecci che si trovavano nella zona. Da Lampedusa sono partite due motovedette della Guardia costiera e una della guardia di finanza; da Catania e dalla Nave Vega della marina militare sono partiti anche due elicotteri. Sul luogo del naufragio sono accorsi in aiuto anche decine di pescherecci. Secondo le prime ricostruzioni, il barcone è affondato a causa di un incendio scoppiato a bordo: in mare sono stati ritrovati giubbotti salvagente, pezzi di legno e macchie di olio.

Nella notte era approdata sull’isola un’altra barca con 463 persone a bordo che sono state trasferite nel Centro di prima accoglienza. Lunedì 30 settembre 13 immigrati erano morti annegati di fronte alla spiaggia di Sampieri, una piccola frazione di Scicli, in provincia di Ragusa mentre cercavano di raggiungere la riva a nuoto, dopo essere stati buttati da una barca che li stava portando in Italia e si è arenata.

ILPOST
Nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 agosto sono sbarcate in Italia circa 300 persone, soccorse dalla Guardia Costiera al largo delle coste della Sicilia. Un’imbarcazione trasportava 95 persone, un’altra trasportava 195 persone e altre imbarcazioni sarebbero in arrivo a Lampedusa, uno dei principali luoghi di sbarco. Il 15 agosto, durante una conferenza stampa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva detto che nel centro di primo soccorso e assistenza di Lampedusa c’erano 67 migranti: il centro può contenere in tutto 381 posti.

Il tema degli arrivi via mare di migranti in Italia compare periodicamente sulle prime pagine dei giornali di questi giorni, a volte per i suoi esiti tragici: sabato 10 agosto sei persone sono morte a pochi metri dalla riva dopo essere scesi da un barcone che trasportava circa 120 persone. Poche settimane fa, con la visita di papa Francesco nell’isola di Lampedusa, il tema ha ricevuto temporaneamente una maggiore esposizione mediatica.

Il governo italiano fornisce i numeri degli sbarchi nel cosiddetto “rapporto di Ferragosto”. Secondo i dati diffusi dal ministero degli Interni per quest’anno, dal primo agosto 2012 al 10 agosto 2013 sono sbarcate in Italia 24.277 persone. Un terzo, esattamente 8.932, è arrivato in quaranta giorni, dal primo luglio al 10 agosto 2013. Alfano ha spiegato che questi numeri non rappresentano ancora «un’emergenza ingestibile».

Per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, il numero stimato dei cittadini stranieri presenti in Italia e privi di documenti di soggiorno regolari è stimato in circa 650 mila persone. Secondo i dati del ministero dell’Interno pubblicati nel 2008, circa un cittadino straniero irregolare su otto (il 12 per cento) era arrivato via mare, mentre la gran parte era arrivato in aereo utilizzando un visto turistico. Lo stesso rapporto di Ferragosto informa che nel corso dell’ultimo anno il governo ha esaminato 11.068 richieste di protezione internazionale e, tra tutte queste, ha concesso lo status di rifugiato in circa 1.600 casi e altri tipi di tutela temporanea a circa 5.500 persone.

Gli anni precedenti
La cifra dei migranti arrivati in Italia quest’anno è maggiore rispetto a quella del 2012 e più o meno uguale a quella di due anni fa: secondo i dati del ministero, tra il primo agosto 2011 e il 31 luglio 2012 sono arrivati in Italia 17.365 migranti, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente, dati 2011, arrivarono 24.796 migranti. Alfano ha spiegato che la situazione dell’isola di Lampedusa, che si trova in provincia di Agrigento, rappresenta un problema soprattutto europeo, più che italiano: l’obiettivo del governo è quello di «trovare un equilibrio tra il dovere dell’accoglienza e la necessità di decidere chi può rimanere sul suolo italiano».

Si tratta di una linea decisamente più flessibile rispetto alle decisioni prese dai governi degli anni passati, quasi opposta alla politica dei respingimenti avviata nel 2009 dall’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, durante l’ultimo governo guidato da Silvio Berlusconi. In passato l’Italia, a causa delle sue politiche sull’immigrazione, era stata anche al centro di un caso giudiziario internazionale.

Il 6 maggio 2009, a 56 chilometri a sud di Lampedusa, circa 200 persone di origine libica, somala ed eritrea viaggiavano in acque internazionali. Le autorità italiane intercettarono il gommone e dopo aver trasferito i migranti su una nave italiana li riportarono in Libia. Di queste persone, 24 furono ritrovate e successivamente decisero di presentare una denuncia al tribunale europeo dei diritti umani. Nello stesso anno, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo accettò il ricorso e con la sentenza del 23 febbraio 2012 condannò l’Italia per i respingimenti di quei 24 migranti. La violazione dell’Italia – riferita all’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani – riguardava il divieto di espulsioni collettive. Fu stabilito anche un risarcimento di 15 mila euro a 22 dei 24 migranti coinvolti nel caso, dato che due ricorsi erano stati giudicati non ammissibili.

ILPOST 19/9/2012
Martedì il Consiglio d’Europa – l’organizzazione internazionale che si occupa di promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti umani in Europa – ha pubblicato un rapporto [pdf] che critica l’Italia per la mancanza di assistenza e infrastrutture per accogliere le persone rifugiate provenienti dall’Africa, che vengono abbandonate a una vita di povertà e isolamento. La relazione è stata stilata da Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio, e si basa sulle osservazioni da lui raccolte durante una visita in Italia lo scorso luglio.

Il rapporto arriva mesi dopo che la Corte europea per i diritti dell’uomo aveva condannato l’Italia per aver respinto nel 2009 un gruppo di migranti eritrei e somali in Libia – da dove erano partiti – contro la loro volontà, senza essere identificati (alcuni avrebbero potuto avere diritto di asilo) e senza essere informati sulla loro destinazione, dove sarebbero potuti essere perseguitati, torturati o uccisi. Muižnieks ha lodato l’Italia per aver messo fine alla pratica dei respingimenti illegali e per aver concesso lo status di rifugiato politico – in tutto sono circa 58 mila persone – ma ha criticato la totale mancanza di politiche per integrare e aiutare i rifugiati, che vengono relegati ai margini della società e sono vittime di razzismo e violenza.

(L’Italia condannata per i respingimenti)

Muižnieks ha visitato il cosiddetto “Palazzo della vergogna”, un edificio di otto piani abbandonato – faceva parte dell’università Tor Vergata – che si trova nei pressi del Grande raccordo anulare, in cui vivono ammassati 800 immigrati provenienti soprattutto dal Corno d’Africa.

Le condizioni igieniche sono tremende, cento persone devono usufruire di uno stesso bagno e come spiega Donatella D’Angelo, un medico che fornisce assistenza volontaria ai migranti, «alcune parti dell’edificio sono allagate, le malattie infettive sono diffuse e ci sono ovunque allacciamenti di energia elettrica illegale». D’Angelo ha anche detto che i rifugiati hanno ricevuto permessi di soggiorno a casaccio per altri quartieri a Roma, «il che significa che non hanno accesso a scuole vicine o all’assistenza sanitaria». Dopo la visita al palazzo Muižnieks si è definito scioccato e ha invitato l’Italia a seguire l’esempio di altri paesi che forniscono assistenza ai rifugiati, concedono loro l’accesso alle case pubbliche, alla cittadinanza, al lavoro e organizzano corsi di lingua, istruzione e formazione.

Nel rapporto Muiznieks si è detto soddisfatto per l’adozione da parte dell’Italia della prima strategia nazionale per integrare le minoranze etniche di Sinti e Rom, ma ha criticato gli sgomberi forzati, che continuano a essere praticati, e la segregazione dei campi. Uno di questi si trova alla periferia di Roma, ospita 1.100 persone ed è recintato con filo metallico, sorvegliato da telecamere e accessibile da un’entrata sorvegliata. Infine Muiznieks ha criticato l’eccessiva durata dei processi in Italia, un problema «che genera il più alto numero di cosiddetti casi ripetitivi che arrivano alla Corte europea dei diritti dell’Uomo», e ha invitato le autorità nazionali a intervenire per riallineare i processi agli standard europei. Secondo il rapporto l’inefficienza della giustizia italiana riduce il PIL del Paese dell’un per cento all’anno. Inoltre tra il 2007 e il 2011 la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia a pagare circa 30 milioni di euro per le sue violazioni; si stima che anche quest’anno la cifra raggiungerà i dieci milioni di euro.