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 2013  settembre 28 Sabato calendario

ESPERIMENTI SOCIALI E ARTISTICI


Sotto le linee di faglia si nasconde la tensione del movimento tellurico, generatore di cambiamenti, almeno per quanto riguarda la conformazione del suolo. Forse Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla (che sono a Milano in un’esposizione voluta dalla Fondazione Trussardi) sono un po’ come due blocchi rocciosi, vicini nella vita e nel lavoro dal 1995, quando si sono incontrati a Firenze. Tra loro intercorre una linea di separazione labile – praticamente invisibile – e insieme sono capaci di creare metafore potenti, che modificano la nostra percezione delle cose.
Rimane glorioso – per usare un gioco di parole – il loro padiglione alla Biennale di Venezia nel 2011, quando, chiamati a rappresentare gli Stati Uniti, decisero che Gloria (questo il nome del progetto) si aprisse con un carro armato rovesciato, con un tapis roulant sul quale un ginnasta correva per 45 minuti. Un intreccio di rimandi tra militarismo, sport, spirito competitivo e nazionalismo, ma anche tra storia antica e contemporaneità.
Da un punto di vista visivo poi, le faglie sono linee frastagliate e instabili, come i confini che separano le discipline, e per la coppia di artisti portoricani accostare arti visive e musica significa ottenere una performance potente, come quella di un pianista che, incastrato in un buco dentro la coda del suo strumento, si muove nello spazio suonando la celeberrima Inno alla gioia da dietro la tastiera. Decostruzione di una sinfonia di rappresentanza, che fu anche uno dei brani più apprezzati da Hitler. Cosa dire poi della linea di demarcazione che separa (o che dovrebbe separare) l’uomo dall’animale? La storia abbonda di esempi di scienziati che hanno cercato di stabilire un contatto comunicativo con le altre specie. Non mi dispiacerebbe sapere cosa avrebbe detto Konrad Lorenz trovandosi davanti al video che registra il fallito tentativo di tranquillizzare un grifone, attraverso il suono di un flauto ricavato dall’osso di un altro rapace migliaia di anni prima. Non si può certo dire che sia quello l’equivalente de “l’anello di Re Salomone”. Resta da vedere se, nel secondo video di questa nuova serie di opere, Tim Storms, l’uomo che riesce a cantare note udibili solo dagli elefanti, otterrà qualche risultato davanti agli scheletri dei due pachidermi del Muséum national d’histoire naturelle di Parigi.