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 2013  ottobre 03 Giovedì calendario

BUDELLI, 3 MILIONI PER UN PARADISO E UNA BARACCA


Una villa al centro dell’Arcipelago, lui che si professa ambientalista non l’ha neppure sognata. Ma nella sua nuova proprietà sarda Michael Harte non potrà neanche montare una tenda canadese. Né organizzare una grigliata con gli amici, tanto meno piazzare un ombrellone nella spiaggia rosa di Budelli: al massimo si potrà avvicinare, ma solo accompagnato dalle guide del Parco.
Potrà godersi giorno e notte un panorama da sogno, ma non avrà l’esclusiva perché le spiagge e le scogliere sono demaniali e ci possono andare tutti. Da questo investimento il magnate neozelandese non ci potrà neppure guadagnare, perché l’unico autorizzato a far pagare un ticket d’accesso ai turisti è l’ente parco dell’arcipelago di La Maddalena. Insomma, con quei tre milioni che ha versato per acquistare l’isola messa all’asta dal Tribunale di Tempio Pausania ha investito su un sogno o su un privilegio. Poco remunerativo ma neanche troppo costoso per un miliardario: 1 euro e 83 centesimi a metro quadro.
Il direttore del parco nazionale, Giuseppe Bonanno, ha attivato la diplomazia per dare il benvenuto al nuovo inquilino di Budelli e per ricordargli che da queste parti ci sono tante regole da rispettare. «Se è vero che è un ambientalista, andremo d’accordo. Capirà che la finalità di regole così rigide è di salvaguardare un paradiso che ha rischiato di essere compromesso dall’uomo. La spiaggia rosa è stata letteralmente depredata dai turisti e per questo siamo stati costretti a vietare persino l’accesso». Mister Harte sapeva, precisa il suo avvocato fiorentino Carlo Ugo Mastellone, che avrebbe sborsato tanti soldi solo per ammirare lo spettacolo irripetibile della natura sarda: «Il suo unico progetto è quello di far partire un piano di conservazione dell’ecosistema di questa stupenda isola». E non sarebbe il primo: da molti anni il miliardario neozelandese ha investito grandi risorse per avviare progetti di tutela dell’ambiente in diverse parti del mondo.
Il rischio, questo davvero non previsto, è che Michael Harte non possa neppure organizzare un escursione tra i cespugli che coprono l’isola scelta da Michelangelo Antonioni per ambientare il suo «Deserto rosso». Tutta colpa di un fungo patogeno che sta contagiando i ginepri e che costringerà il Parco a rendere off-limits gran parte dei sentieri. «I biologi stanno studiando la situazione – sottolinea il presidente Bonanno – ma è quasi certo che saremo costretti a vietare il passaggio per evitare che le spore di questo fungo vengano trasportate nell’arcipelago dalle persone».
Appena prenderà possesso del suo paradiso inviolabile, il nuovo padrone di Budelli dovrà anche vedersela con il custode che vive da undici anni nell’unica casa (diroccata) costruita alle spalle della spiaggia rosa. I vecchi proprietari non gli hanno pagato lo stipendio per parecchio tempo e lui non sembra disposto ad andar via senza un risarcimento. Il rudere, ammesso che Mauro Morandi faccia le valigie, non potrà essere trasformato in una villa: il vincolo di edificabilità è assoluto e per la ristrutturazione (senza aumento di volumetrie) è indispensabile il parere del Parco.
«Un progetto è stato presentato anni fa – ricorda il presidente – ma lo abbiamo bocciato ed è ancora in un cassetto». L’unico diritto che Harte può vantare con certezza è la proprietà: il Ministero dell’Ambiente non potrà esercitare il diritto di prelazione, perché la legge finanziaria vieta a tutti gli enti di acquisire nuovi immobili. Il sogno e il panorama non glieli tocca più nessuno.