Federico Rampini, la Repubblica 3/10/2013, 3 ottobre 2013
UN FILM SU HILARY, SFIDA AL CLAN DEI CLINTON
NEW YORK — La potente macchina da guerra della famiglia Clinton ha già intimidito due network televisivi, Cnn e Cbs.
Riuscirà a fare indietreggiare perfino Hollywood? Il cinema s’interessa da vicino a quella che potrebbe diventare la prima donna presidente degli Stati Uniti. È in cantiere un film – provvisoriamente intitolato “Rodham”, il suo cognome da nubile – dal tema piuttosto innocuo: si tratta di raccontare Hillary qual’era all’età di vent’anni, ricostruendo la storia dell’innamoramento con un certo Bill. E non è il nome dello sceneggiatore Young Il Kim a far sobbalzare la Clinton, ricordandole i tempi in cui da segretario di Stato si cimentava con la minaccia nucleare nordcoreana. Per quanto il film tratti di un’epoca quasi pre-politica della sua vita, l’allarme nel clan dei Clinton è scattato.
A ulteriore riprova che la “macchina” si sta scaldando per lanciare la sua candidatura alla Casa Bianca già l’anno prossimo (l’elezione sarà nel 2016), qualsiasi progetto mediatico viene accolto con il massimo sospetto. A farne le spese per primo era stato Charles Ferguson, l’ottimo documentarista che vinse l’Oscar per “Inside Job” (sulla crisi di Wall Street nel 2008). Ferguson era stato incaricato dalla Cnn di preparare un documentario su Hillary. Ma tali e tanti bastoni fra le ruote gli sono stati messi dalla famiglia politica più potente d’America, che Ferguson ha gettato la spugna lunedì. Non senza avere denunciato pubblicamente il sabotaggio. Stessa sorte è toccata a un progetto analogo della concorrente Cbs.
In quanto al cinema, non sarebbe in assoluto la prima volta che s’interessa a Hillary. Nel lontano 1998, quando suo marito era presidente, un personaggio che chiaramente evocava l’allora First Lady fu portato sugli schermi da Emma Thompson nella satira politica “Primary Colors” (in italiano “I colori della vittoria”, regìa di Mike Nichols, con John Travolta). Più di recente è stata l’attrice Hope Davis ha impersonare la Clinton nello sceneggiato televisivo del 2010 “The Special Relationship” sui rapporti tra Bill e Tony Blair. Ma il 2010 è la preistoria. Oggi la macchina Clinton misura con altri criteri l’esposizione di Hillary, la sua visibilità, la sua reputazione. Anche in campo avverso, i nervi sono a fior di pelle.
Cnn e Cbs sono state dissuase non solo dal boicottaggio dei Clinton ma almeno altrettanto dalle proteste dei repubblicani: la destra contesta preventivamente il “vantaggio di notorietà” offerto dai media a Hillary.