G. Galeazzi; A. Tornielli, La Stampa 1/10/2013, 1 ottobre 2013
TRE GIORNI PER RIFORMARE LA CURIA AL VIA IL G8 VOLUTO DA FRANCESCO
Si sono già incontrati più volte, in modo informale e ora vivono Oltretevere, a Santa Marta, dove sono stati ospiti per il conclave: da questa mattina gli otto cardinali «consiglieri» del Papa si riuniscono con lui per tre giorni di lavoro sulla riforma della Curia e per affrontare i nodi del governo universale della Chiesa.
Papa Bergoglio aveva nominato gli otto porporati, ribattezzati «G8», un mese dopo l’elezione. Ieri ha ufficializzato il loro ruolo, pubblicando un «chirografo», nel quale si fa riferimento alle discussioni delle riunioni pre-conclave: «Tra i suggerimenti - si legge nel testo - figurava la convenienza di istituire un ristretto gruppo di membri dell’episcopato, provenienti da diverse parti del mondo, che il Santo Padre potesse consultare, singolarmente o in forma collettiva, su questioni particolari».
Francesco ha stabilito che «tale gruppo sia istituito come un “Consiglio di cardinali”, con il compito di aiutarmi nel governo della Chiesa universale» e di studiare una riforma della Curia. Il documento papale non esclude che in futuro il numero dei componenti possa variare, così da configurarlo «nel modo che risulterà più adeguato», che «sarà un’ulteriore espressione della comunione episcopale». «Voglio consultazioni reali, non formali», aveva detto Francesco a «La Civiltà Cattolica». E da stamani si comincia.
Gli otto porporati sono Giuseppe Bertello (unico italiano e unico curiale), Francisco Javier Errázuriz Ossa (cileno, unico emerito del gruppo), Oswald Gracias (Mumbai), Reinhard Marx (Monaco di Baviera), Laurent Monsengwo Pasinya (Kinshasa), Sean Patrick O’Malley (Boston), George Pell (Sidney), Andrés Rodríguez Maradiaga (Honduras). Quest’ultimo svolge anche l’incarico di coordinatore, mentre la funzione di segretario è stata affidata al vescovo di Albano Marcello Semeraro. Gli otto hanno già ricevuto un’ottantina di proposte di riforma della Curia, provenienti da vescovi. Anche i capi dicastero hanno presentato i loro progetti. Il gruppo che si riunisce oggi con Francesco non ha poteri decisionali: propone, poi è il Papa a trarre le conclusioni e decidere.
Due sono i grandi temi che discuterà il nuovo «consiglio» papale. Il primo riguarda la vita della Chiesa: collegialità, rapporto tra centro e diocesi, tra Curia e conferenze episcopali, oltre alla riforma del Sinodo dei vescovi. Il secondo grande tema è la riforma della Curia, con l’esclusione dello Ior. Sul tappeto ci sono le ipotesi di snellimento che potrebbe comportare l’accorpamento di pontifici consigli e un «dimagrimento» della Segreteria di Stato. Nella discussione degli otto con il Papa si dovrà anche decidere se andare verso la costituzione di un «moderator curiae», una nuova figura per raccordare tra loro i dicasteri. C’è però anche chi ha fatto osservare come lo snellimento dovrebbe far scomparire cariche e incarichi, non crearne di nuovi. Un’altra questione emergente riguarda la pastorale matrimoniale, della quale ha parlato lo stesso Francesco sul volo di ritorno da Rio.
Intanto ieri, al termine del concistoro che ha stabilito la data della canonizzazione comune di Roncalli e Wojtyla, il Papa ha consultato tutti i porporati presenti a Roma su un tema spinoso e ancora scottante: la revisione della normativa canonica riguardante i sacerdoti accusati di abusi sessuali sui minori. Francesco ha indicato la lotta al fenomeno della pedofilia nel clero come una priorità del suo pontificato e ha auspicato la semplificazione delle procedure di accertamento delle responsabilità, perché siano più rapide, e laddove sia provata la colpevolezza, pene molto severe. In continuità con Benedetto XVI.